Il Muro Di Berlino

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Di Berlino mi piacque tutto, dai musei alle birre serali nei pub del centro, dalle passeggiate nei parchi, alle corse per sfuggire alla piaggia. Ma due strutture in particolare mi colpirono profondamente: le prigioni della stasi e... il Muro. E non a caso sono strettamente collegati da un'altra triste pagina della storia tedesca: l'esperienza comunista della Germania dell'Est.

Ma procediamo con ordine: ci eravamo lasciati con le prime fasi della Guerra Fredda e il fallimento del Blocco di Berlino; da qui in poi la situazione divenne sempre più problematica

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Ma procediamo con ordine: ci eravamo lasciati con le prime fasi della Guerra Fredda e il fallimento del Blocco di Berlino; da qui in poi la situazione divenne sempre più problematica.
Avevamo accennato alla nuova suddivisione della Germania in quattro zone d'influenza, così come l'intera Europa era ormai attraversata dalla così detta Cortina di ferro che separava l'Unione Sovietica dal mondo occidentale e consumistico, ma non avevamo ancora approfondito le principali differenze tra le varie fazioni, che furono tante e alquanto significative. Per prima cosa va sottolineato che le tre potenze Alleate agirono sempre sulla stessa linea d'onda e si affiancarono in ogni decisione; la linea che in questo caso seguirono fu quella della rinascita del Paese in ogni settore, alla quale contribuirono non solo con cospicui aiuti finanziari, ma anche promuovendo e incentivando un nuovo corso per l'economia tedesca volto al benessere e allo sviluppo. Gli Stati Uniti erano ormai da anni leader indiscussi in campo economico e tecnologico e diedero quindi un'incredibile accelerata alla ripresa della Germania (dell'Ovest), che grazie agli aiuti alleati riuscì a ritrovare quella speranza che la guerra aveva da tempo soffocato.
Posti di lavoro, libertà di stampa, di opinione, commercio libero, ricostruzione di città, scuole, strade, ferrovie, teatri, cinema, ospedali, diffusione di una cultura libera e non più di regime, accettazione delle minoranze, libertà di culto, sviluppo industriale, rinascita delle piccole e medie imprese, prodotti internazionali, consumismo sfrenato.... parole sconosciute al popolo tedesco entrarono finalmente nelle loro vite, ridando fiducia nel progresso e nel futuro.
Come dimostrarono anche i massicci aiuti in seguito al Blocco di Berlino, la priorità degli Alleati fu dunque quella di esser considerati come loro salvatori e non come loro aguzzini; come cloro che avrebbero reso grande la Germania e non come coloro che l'avevano umiliata in guerra. Chiaramente questo desiderio non era dettato esclusivamente dal buon cuore degli Alleati, ma soprattutto da una visione più utilitaristica della situazione: il loro progetto era infatti quello di garantirsi uno Stato amico che fungesse da avamposto contro l'URSS. Fin da subito quindi le loro intenzioni furono ben evidenti, e il loro intervento in soccorso della Germania fu provvidenziale: in pochi anni il Paese raggiunse un ottimo livello di stabilità politica ed economica, conoscendo un periodo di straordinaria crescita.

Non possiamo certamente affermare lo stesso per la parte Est in mano ai sovietici, che aveva in serbo altri progetti

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Non possiamo certamente affermare lo stesso per la parte Est in mano ai sovietici, che aveva in serbo altri progetti. L'atteggiamento di Stalin nei confronti della Germania fu tutt'altro che solidale: egli ritenne necessario e doveroso un risarcimento nei confronti dell'Urss, che a causa della Germania aveva dovuto affrontare una tremenda guerra, subendo ingenti perdite umane e di risorse. Era dunque giunto il momento di pareggiare i conti, e le imposizioni inflitte alla nazione furono rigidissime e molto pesanti, per questo Stalin si creò numerosi nemici e un enorme rancore da parte della popolazione.
Le imposizioni furono soprattutto di stampo economico, come il trasferimento di importati aziende ed industrie in Russia, o il versamento di gigantesche quantità di materie prime come tassa per i danni di guerra; tutti provvedimenti che andarono chiaramente a mortificare e indebolire il mercato e l'economia tedesca, già demoliti dalla guerra e ora senza nemmeno speranze per una solida ripresa.

Tutto questo portò ad un inevitabile esodo dei tedeschi dell'est verso lo sviluppo e le libertà della Germania ovest, che offriva più possibilità e più tranquillità ai suoi cittadini. Le emigrazioni furono dunque numerosissime per tutti gli anni '50: centinaia di migliaia di persone fuggivano ogni anno (soprattutto giovani che cercavano fortuna e un futuro più redditizio e sereno). Questo dissanguamento della popolazione non fece altro che peggiorare le condizioni già malsane in cui versava la Germania Est, che infatti giunse ad una drastica decisione per risolvere il problema: la costruzione di un muro invalicabile che dividesse in due la città di Berlino, interrompendo ogni possibile collegamento tra le due parti. Il 13 agosto 1961 questo drammatico progetto divenne realtà e Berlino fu attraversata da un enorme muro che divise famiglie, case dal posto di lavoro o dalla scuola, amici, fidanzati... senza alcuna pietà.

Da quel giorno in poi i soldati ebbero l'ordine di sparare su chiunque avesse tentato di attraversare la zona di confine, e, non solo a Berlino, ma in tutta la Germania, il confine tra Est e Ovest divenne una trappola mortale

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Da quel giorno in poi i soldati ebbero l'ordine di sparare su chiunque avesse tentato di attraversare la zona di confine, e, non solo a Berlino, ma in tutta la Germania, il confine tra Est e Ovest divenne una trappola mortale.

Continua...

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⏰ Last updated: Feb 08, 2018 ⏰

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