Capitolo 21.

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Capitolo 21: Che Ruffiano.

I've been thinking, I've been thinking
Why can't I keep my fingers off it, baby?
I want you, na na
Why can't I keep my fingers off it, baby?
I want you, na na”
- Drunk In Love, Beyoncé feat. Jay-Z

Questo non è buono per nulla. “Sì?” Gli chiese, tentando di non pensare subito al peggio.
“Allora, è qualche giorno che voglio dirtelo, ma ho paura. Ho paura di come reagirai, ho paura che le mie parole non siano quelle giuste. Non trovavo il momento giusto.” Sospirò.
Rose sentì il cuore sprofondarle, ma non disse nulla e attese che il ragazzo riprendesse.
Un paio di secondi dopo infatti Scorpius continuò “Questo non vuol dire che poi dobbiamo parlarne con qualcuno, credo sia meglio lasciarlo così, avevi ragione tu. Però, devo dirlo. Non c'è la faccio più Rose, capisci?”
La ragazza lo guardò, per la prima volta da che ricordasse non era certa di conoscere la risposta a una domanda.
Tuttavia Scorpius non sembrava aspettarsene una e continuò “Né voglio che tu mi dica qualcosa. Non ci rimarrò male.” E le sorrise “Però io devo dirlo. E ho anche paura che tu non mi creda. Ma prima che anche solo ti venga in mente di pensarlo: non sto mentendo. E' la verità. Sono sincero e ne sono sicuro. Chiaro?”
La ragazza annuì ancora più confusa.
Le prese le mani e fissò gli occhi nei suoi “ Rose, io ti amo.”
Rose non credette subito di aver sentito bene, era convinta anzi di aver sentito male. O di non aver capito. Perché pensava che lui la stesse allontanando ma non era quello che aveva detto. Vero? Cioè, ho sentito bene? Ha davvero detto 'ti amo'? Scorpius Malfoy mi ha detto 'ti amo'? Mi ama? Mi ama? Mi ama?
Intanto Scorpius la guardava preoccupato, erano passati un paio di minuti e lei non aveva ancora aperto bocca “Rose?”
“Eh?” Rispose lei, tornando alla realtà.
“Hai sentito quello che ho detto?”
“C-credo di sì.”
Scorpius scoppiò a ridere “Oh per Salazar, Rose! Se lo avessi saputo quattro anni fa che bastava questo per farti tacere!”
Ma come fa a essere così normale e rilassato? “Mi hai scioccata.” Cercò di giustificarsi.
“Lo vedo.”
“Sei rilassato.”
“Non dovrei?”
“Non lo so.”
Scorpius scoppiò di nuovo a ridere e scosse la testa, prendendola tra le braccia. “Vieni qui” Le disse con tono dolce.
Rimasero così a lungo, lui appoggiato con la schiena a uno dei braccioli del divano e lei appoggiata alla stessa maniera ma su di lui, protetta dalle sue braccia. Rose fissava il fuoco che scoppiettava nel camino, Scorpius giocava con le ciocche rosse della ragazza, entrambi senza dire una parola.
Dopo aver analizzato ogni singola sfumatura nei capelli di Rose, Scorpius passò a tormentarle il collo e le orecchie di baci, cercando di distrarla.
“Hei.” Protestò lei.
“Sì?” Il tono innocente.
“Mi stai distraendo.”
“Ma davvero?” Questa volta la sfumatura maliziosa nella voce, impossibile da nascondere.
“Lo stai facendo apposta!”
Scorpius era incredulo: come aveva fatto a non rendersene conto? “Rose. Stai ancora pensando a quello che ho detto?”
“Sì!” Rispose. E' ovvio.
Il ragazzo scosse la testa. “Non ci pensare più. Non era importante.”
Rose avrebbe voluto contraddirlo ma non ne ebbe la possibilità: Scorpius la fece alzare, la prese per mano e la accompagnò alla sua stanza. “Ora vai a dormire.” E dopo averla baciata sulla fronte, le rivolse un ghigno storto e la lasciò imbambolata davanti alla porta.
 

***

La mattina dopo, quando Rose Weasley si svegliò ebbe la sensazione che qualcosa fosse successo, che fosse importante e urgente, ma la cosa era inafferrabile e non riusciva a chiamarla alla mente.
Poi mentre si infilava la gonna nera della divisa le balzò alla mente: Scorpius che le diceva 'ti amo'.
Rimase bloccata con la gonna in mano fino a quando qualcuno non bussò alla sua porta.
“Rose? Sei sveglia? Perché la tua borsa è ancora qui e siamo preoccupati...” Lys bussò ancora.
“A- arrivo.” Finì di vestirsi, decidendo che oggi il mondo avrebbe dovuto accettare i suoi capelli e il fatto che fossero dappertutto.
Infilò le scarpe e si fiondò nella Sala Comune; Ellie, Lys e Scorpius la stavano aspettando.
“Hei, Rose. Scusa ma avevo pau-” Ma Ellie non terminò la frase. “Rose?”
“Sì?”
Ellie non disse niente, ma ridendo le indicò la camicia bianca. Rose si guardò e notò che i bottoni non erano stati chiusi, e la camicia svolazzava aperta, mettendo in mostra il reggiseno rosa chiaro sotto.
Sentì le guance imporporarsi e calore fluirle al viso. Si affrettò ad abbottonarsi e mormorò qualche parola imbarazzata di scusa. Quando ogni bottone fu finalmente al suo posto, e la camicia con lo stemma di Hogwarts ben chiusa, solo allora Rose osò alzare lo sguardo: Ellie sorrideva divertita, Lys scuoteva la testa con un sorriso indulgente, ma Scorpius aveva le sopracciglia corrugate, gli occhi che brillavano e un ghigno inconfondibile sul viso.
Rose diventò di una sfumatura più scura di rosso e si affrettò ad afferrare la borsa e incitarli a scendere per colazione.
Mentre scendevano le scale Lys ed Ellie raccontarono di qualcosa avvenuta la sera prima durante il turno ma né Rose né Scorpius prestavano ascolto. Giunti in Sala Grande Lys ed Ellie li salutarono e si diressero ai proprio tavoli, Scorpius e Rose si fermarono vicino alla porta.
“Ieri Albus ti ha detto qualcosa di comprensibile?”
“Nah.” Rose scosse la testa, sforzandosi di non pensare alla scena imbarazzante di cui era appena stata la protagonista.
“Suppongo il Tavolo Griffondoro sia off-limits. Bene. Buona giornata.” E fece un passo in direzione del suo Tavolo ma poi si bloccò “Ah, se volevi sconvolgermi: ci sei riuscita. Quel reggiseno mi perseguiterà per tutto il giorno.”
“Scorpius!”
Ma il ragazzo si limitò a fare spallucce e dirigersi verso la marea di divise nere e verdi.
Rose sospirò esasperata e, notando che diverse paia di occhi avevano osservato la scena curiose, assunse l'espressione più offesa che riuscì e a passo di marcia raggiunse il suo posto accanto a Lily e Amelia.
“Sei in ritardo stamattina. E tu non sei mai in ritardo.” Le fece notare la cugina.
“Malfoy.”
“Abbiamo visto.” Amelia sorrise. “Questa volta che male infinito ti ha causato?”
Mi confonde, e si rende adorabile. “Roba per il Due Maggio.”
“Non sembri felice.”
“Non lo sono. Dovremo passare ore insieme per questo progetto.” Alzò gli occhi verso il soffitto incantato.
“Basta che siano dopo la partita con i Corvonero o a Hugo verrà un esaurimento.”
“Ma lo sa che li batteremo.” Rose ne era convinta.
“Lo sai com'è Hugo.” Lily alzò le spalle.
“Già.” Concordò Rose, di nuovo distratta; cominciò a imburrare pane tostato e si servì del caffè più nero che riuscì a trovare sul tavolo.
La sua mente tornò a focalizzarsi sulla dichiarazione della sera prima, i baci sul collo, le sensazioni che aveva provato, la dolcezza nei gesti di Scorpius e il suo sguardo non più di venti minuti prima.
Rose ci aveva pensato a lungo la sera prima, girandosi e rigirandosi nel letto: non dubitava minimamente le parole del ragazzo, sapeva – seppure la rendesse insicura ammetterlo – di fidarsi ciecamente di lui e aveva sentito la sincerità nella sua voce. E il fatto che avesse scelto proprio il 15 Febbraio: doveva averci riflettuto a lungo. Doveva averlo scelto perché era esattamente dopo San Valentino e spesso gli veniva opposto, perché vi era una brillante ironia nel dichiarare il proprio amore nel giorno antitetico al “giorno dell'amore”. E deve essere stato così difficile, per lui. Scorpius Malfoy che dice 'ti amo' a una ragazza.
- A te.
- Sì c'ero, grazie.
- Volevo solo assicurarmi che avessi ricevuto il messaggio. Ha detto: TI AMO.
- Sì.
- Bene.
- Bene.
“Rose!” Questa non era la vocina nella sua testa.
“Eh?” Rispose mentre si abbassava per raccogliere il coltello che le era scivolato dalle mani.
“Dov'eri?”
“A tavola.”
Lily alzò gli occhi al cielo e inspirò lentamente “Con la testa.”
“Da nessuna parte.”
“R.O.S.E.”
“Stavo pensando a tutte le cose che devo fare e quanto sono indietro con i compiti e lo studio, e ai M.A.G.O. Sono solo fra qualche mese, e non so ancora cosa voglio fare della mia vita, e-”
“Ok. Ok.” Lily sembrava essere stata convinta dal suo sproloquio “Allora. Prima di tutto i M.A.G.O. sono a Giugno. Secondo di tutto, ti organizzo un appuntamento con uno degli amici di Anant.”
“No.” La risposta di Rose fu così immediata che Lily inarcò le sopracciglia: si affrettò a chiarire “Non voglio altri problemi o altre cose a cui pensare.”
“Ma potrebbe rilassarti.”
“Ho detto: no grazie, Lily. Davvero.” Ignorò l'espressione delusa della cugina e si rivolse ad Amelia “Andiamo?”
La ragazza, che era stata silenziosa durante tutta la discussione, annuì e si alzò.
 

Non puoi essere una Weasley senza capelli rossi e un Malfoy senza arroganza.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora