Tikki E Trixx Bla Bla

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Aprì il giornale sorridendo al grande titolo scritto in caratteri cubitali in prima pagina.
«guarda Pollen! Guarda chi c'è in prima pagina! Io! Ecco chi!» disse sbattendo una mano sul giornale «'il rapichat'...che nome...! Non mi scopriranno mai»
Pollen sbuffò guardando il maggiordomo metterle del mangime.
«posso mangiarmi il cappello e l'ombrello se mi scoprissero!» si fermò mettendosi le mani in testa e spalancano la bocca e gli occhi «il mio cappello! Il mio ombrello! Dove li ho lasciati?! No no no no! Mi scopriranno! Devo subito andarli a prendere!» disse andandosene.
Nooroo uscì dal suo nascondiglio: «allora è lui il rapichat! Devo seguirlo! Dove sono io suo cappello e il suo ombrello devono esserci anche i gattini!»
«stai attento Nooroo. Mi raccomando»
«tranquilla Pollen. Porterò quei gattini a casa, fosse l'ultima cosa che faccio!»

«qualcuno vuole fare colazione?» chiese Adrien ai tre cuccioli.
«colazione?»
«dov'è?»
«è sotto al tappeto magico» disse mettendo la mano su un panno logoro porto sopra la "colazione" e facendo l'occhiolino a Marinette, che rise portandosi una zampa davanti al muso. «però prima bisogna fare un po' di magia.»
I tre cuccioli si guardarono curiosi di vedere la "magia".
«pronti? Bene. Arricciate il naso. Sfregatevi il mento. Chiudete gli occhi. Segnatevi il petto. E la colazione arriva a cuor diretto!» concluse alzando il panno è rivelando un recipiente pieno di latte.
I tre cuccioli corsero a mangiare ringraziando Adrien.
«non smetterò mai di ringraziarti, Adrien»
«dovere Principessa»
L'uomo alla guida frenò di scatto vedendo i gatti dallo specchietto retrovisore.
«via! Andate via brutte bestiaccie! Via!» urlò scendendo dal carretto e scacciando i clandestini con un bastone. «via!»
I gattini corsero via, veloci, rintanandosi in un capannone degli attrezzi li vicino.
«che orribile, orribile essere umano» disse Marinette mentre controllava se i suoi cuccioli fossero feriti.
«purtroppo l'umano è così, M'Lady. Purtroppo l'umano è così crudele anche con degli animali» disse Adrien sospirando «è meglio se ci incamminiamo se vogliamo arrivare a Parigi»
Iniziarono a camminare ritrovandosi sui binari di un treno.
«facciamo il treno!» propose Nathaniel. «Alya fa il vagone del carbone» disse poi ricevendo un'occhiataccia dalla sorella e una sonora risata dal fratello «clichidiclichidiclichidi...uhuhu!» copiò il suono del treno fermandosi di scatto dopo aver udito il treno stesso che correva veloce, ignaro del gruppo di gatti, per i binari.
«saltate giù!» urlò Adrien coprendo i cuccioli con una zampa dopo essersi lanciato sotto i binari.
Passarono due minuti prima che il treno se ne fosse andato e unirono il grido terrorizzato di Alya.
«mamma! Mamma aiuto!»
I quattro gatti abbassarono lo sguardo vedendo la cucciola di gatto lottare per non affogare nel fiume sotto ai binari del treno.
«Alya!» urlò la madre prima che Adrien si fosse lanciato per salvare la piccola. Iniziò a nuotare seguito da Marinette e i due cuccioli maschi via terra. Prese Alya dalla collottola lanciandola verso la madre ma non riuscendo più a ritornare a riva.
«Alya! Oh tesoro tutto bene?»
«si mammina...»
«ma lo sai che sei proprio tonta?» chiese Nino chiedendosi mentalmente se la sorella lo faceva apposta o era proprio tonta da mettersi in pericolo da sola.

Due belle oche dal bianco piumaggio passeggiavano una a fianco all'altra per un sentiero vicino al fiume dove si trovavano i cinque gatti. La prima oca aveva un cappellino rosso con dei decori neri e un fiocco al collo nero con dei decori rossi. La seconda, invece, aveva un cappellino arancione e bianco e il fiocco al collo dello stesso colore.
«cara, lo vedi anche tu quel gatto in acqua?» chiese l'oca dal cappellino rosso, con un forte accento inglese.
«ma cosa vai blaterando, Tikki. I gatti non nuotano» rispose l'altra, anche lei con un accento inglese.
«infatti quello secondo me sta provando a nuotare, mia cara Trixx»
«no no no no no. Non imparerà mai se starà appresso a quel ramo...»
«...aiutiamolo» completarono insieme, avvicinandosi al gatto dal manto chiaro appeso ad un ramo.
«signore non riuscirà mai ad imparare a nuotare con quel ramo in bocca!» disse l'oca che rispondeva al nome di Tikki, una volta arrivate vicino al gatto.
«no no no no...dobbiamo staccarlo» disse l'altra staccando il ramo è facendo ricadere nell'acqua lo sfortunato.
«non mi serviva aiutblbl...» disse il gatto prima di affondare.
«ora sale...»
«no non risale, Trixx...»
«ora risale...»
«Trixx non risale» disse Tikki guardandosi poi con la sorella.
«periscopio» dissero poi insieme mettendo la testa sott'acqua «immersione» dissero successivamente ritornando a riva con il gatto che si teneva alle loro piume.
«Adrien! Oh Adrien stai bene!» disse Marinette una volta arrivata dove si trovavano i tre «grazie signore»
«oh no no no...siamo signorine: Trixx...»
«...e Tikki...»
«...Bla Bla» dissero poi in coro.
«siamo oche» disse Tikki.
«no...me parevate cigni» disse Adrien ricevendo un'occhiataccia dalla gatta nera e delle risate dai due pennuti
«adulatore!»
«io sono Marinette e loro sono Alya, Nino e Nathaniel. Mentre lui è...»
«...so' Adrien»
«che famiglia graziosa. Lei signore dovrà essere un buon padre» disse Trixx.
«veramente non sono proprio il padre...» rispose il gatto rotolandosi a terra.
«...o lo è...o non lo è...»
«nun lo suno» disse facendo sussultare le due.
«scandalo!»
«giocare con i sentimenti di una povera signora!»
«no no no...Monsieur Adrien è un nostro caro amico» le fermò Marinette ridacchiando.
«bene noi vi salutiamo...»
«...andiamo a Parigi» completò l'oca con il cappellino arancione.
«che casualità! Anche noi andiamo a Parigi!»
«potremmo andare tutti insieme!»
«oh...no...!» sussurrò Adrien, capendo che si doveva ormai sorbire quelle due oche chiacchierone con quello snervante accento inglese.
«bene allora...tu cara prendi questo posto» disse Tikki spostando Marinette.
«e tu piccina stai davanti alla mamma» disse Trixx spostando Alya.
«tu giovinotto prendi questo posto» disse la prima a Nino posizionandolo accanto alla madre.
«tu piccolo davanti al fratellino»
«e lei signore davanti alla fila»
«bene felini ora...sentitevi oche»
Il gruppo di animali incominciò a camminare in modo alquanto buffo imitando l'andamento delle oche, un po' complicato per i cinque gatti.
«così vado bene mammina?» chiese Nino.
«si tesoro...sentiti oca»

Si nascose dentro una montagnetta di fieno guardando i due cani dormire e russare sonoramente.
Si accorse del cappello sopra la testa del segugio, l'ombrello attaccato al motore e la cesta di vimini che conteneva il basset hound.
Provò a prendere il cappello fermato però dalle zampe del cane.
«ehi! Ehi! Chi è stato?!»
«dormi Plagg...ti servirà...»
«ma qualcuno sta cercando di rubare il mio cappello!» protestò il segugio guardando Wayzz ronfare.
Si rimise a dormire sentendo di nuovo quella sensazione di vuoto sul capo.
Abbaiò facendo spaventare Gabriel, ancora nascosto nel fieno.
«Plagg dormi»
L'uomo ci pensò su, magari soffriva il solletico.
Iniziò a grattargli la schiena vedendola arquare e vedendo le zampe del cane lasciare finalmente il cappello. Ne approfittò prendendolo con i denti e rinascondendosi nel fieno.
Prendere la cesta di vimini più facile spostando il basset hound dove stava dormendo l'altro cane.
Recuperare l'ombrello...non fu proprio come bere un bicchier d'acqua: riuscì a prenderlo ma quello si bloccò agganciandosi al naso del segugio facendolo svegliare.
Gabriel si nascose in fretta e furia non volendo un morso sul suo bel sedere.
«ehi! Ehi! L'ho sentito!» disse Plagg mettendosi in posizione di attacco.
«chi?»
«un...uomo...cammina lentamente...ha degli scarponcini...» rispose allungando l'orecchio per sentire meglio.
«che misura sono?» chiese Wayzz grattandosi il collo.
«sono quarantaquat...ma cosa vuoi che ne debba sapere!» protestò il segugio.
«era una domanda...»
«ehi! Lo scricchiolio è finito»
«sarà stato un vecchio grillo...»
«no no no...io l'ho sentito...» rispose Plagg iniziando a camminare.
Lo scricchiolio ricominciò ad un tratto.
«ehi Plagg...senti...il grillo è tornato» disse Wayzz, ignaro del fatto che fosse lui a provocare quel rumore, dato che si era messo, inconsciamente, gli scarponcini lasciati precedentemente dal maggiordomo di Madame Sabine.
«non era un grillo ti dico!»
«tormiamocene a dormire...»
«prima trovo quel gril...ehm...umano...e poi torniamo a dormire»
«ma era un vecchio grillo con l'insonnia ti dico!»
«il capo sono io! Decido io che cos'era...era un grillo con l'insonnia»

Lo buttarono fuori a calci quella vecchia oca ubriaca. Poveretta con solo il suo cappello rotto e la coda spennata.
«ma è lo zio Dusuu?» chiese Tikki guardando la sorella.
«è lo zio Dusuu! Zio Dusuu!» lo richiamò Trixx, andando svelta con tutto il gruppo di animali verso lo zio.
«Tikki! Trixx! Vi prego! Vi prego! Non voglio che mi guardate in questo stato!» affermò lui mettendosi le ali davanti al becco.
«zio Dusuu...credo che hai bevuto un po' troppo oggi...»
«dio...cosa ne è stato delle tue belle piume posteriori?»
«ragazze! Non sapete cosa mi volevano fare!» rispose lo zio Dusuu andando verso il menu del ristorante da dove era stato cacciato, appeso al muro «oca a tosto con mele e castagne e fegato d'oca annaffiato...col Madeira» disse in fine appoggiandosi ad Adrien.
«fiato da leone...a questo ce l'hanno affogato nel Madeira» sussurrò il gatto. Ne era certo: lui e le oche inglesi non andavano d'accordo.
«orribile...essendo inglese...avrei preferito essere fatto con lo Cherry» disse poi iniziando a ridere con le nipoti.
«zio Dusuu ma questo è il colmo»
«vuoi dire che lui è colmo!» disse poi Trixx ricominciando a ridere.
«dai ti portiamo a letto» disse Tikki mettendosi in spalla il vecchio zio ubriaco che se la rideva della bella.
«cavolo...era simpatico quel tizio» disse Adrien vedendo le tre oche andarsene per le vie di Parigi.
«si soprattutto quando è annaffiato»







Nota autrice
Beh non sono riuscita a postare It's My Destiny, ma vi ho fatto un bel capitolone.

Contenti?

Spero di sì.

Mi farò perdonare domani non vi preoccupate XD.

Al prossimo capitolo!

La vostra HermionedeVillers❤️

Aristochat [Completa] Where stories live. Discover now