Aristochat

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Madame Sabine ritornava a casa dal suo giro di compere in carrozza, guidata dalla fidata cavalla Pollen e dal suo fidato maggiordomo Gabriel.
Accarezzava il pelo corvino della sua bellissima gatta nera, Marinette, mentre guardava sorridendo i tre cuccioli: la piccola Alya dal manto castano, innamorata dell'amore; il piccolo Nino, dal pelo moro e appassionato di musica; infine il pittore di casa, Nathaniel, chiamato anche Nathan, dal pelo rosso.
«Madam, siamo arrivati» disse Gabriel prendendo la mano della donna e aiutarla a scendere.
«grazie Gabriel» disse andando poi davanti alla cavalla «tieni Pollen, sei stata bravissima» disse poi dandole qualche zolletta di zucchero.
I due cuccioli maschi saltarono giù dalla testa di Pollen giocando poi alla lotta.
«Nino, Nathan, ringraziate Pollen» disse Marinette.
«si mammina» disse Nathan «grazie signorina Pollen»
«il piacere è tutto mio cucciolo»
Alya scese dalla carrozza andando verso la madre che le sistemò il fiocco azzurro che le ornava il collo.
«Alya vieni a giocare a fare la lotta!» la incitò Nino.
«una signora non gioca a fare la lotta» rispose lei con fare altezzoso, facendo ridacchiare la madre.
«Gattini! Venite a casa! Fu sta per arrivare!» li chiamò Madame Sabine aprendo la porta. «Gabriel, attendi qua Monsieur Fu»
«certo mia signora»

«Mamma! Mamma! Guarda come batto Nino! Io sono un gatto randagio! Io si che me la so cavare!» disse Nathan iniziando a soffiare, facendo ridacchiare la madre.
«coraggio piccoli. Andiamo da Madame Sabine che sta per arrivare Monsieur Fu»
«quell'essere umani è un pazzo»
«suvvia Nino! Non si parla così degli esseri umani anziani! È...particolare...» lo riproverò Marinette.
«Gattini! Venite cari.» li chiamò Madame Sabine.
I quattro la seguirono miagolando e facendo le fusa, come ogni giorno.
Adoravano quella donna. Gli dava amore e affetto, cosa che è difficile da alcuni esseri umani.

Gabriel attendeva l'arrivo di Monsieur Fu davanti alla porta, quando sentì il rombo di una macchina, che si fermò davanti alla casa.
«Gabriel! Vecchio mio!» lo salutò l'uomo.
«vuole che l'aiuto signore?» disse serio Gabriel avvicinandosi all'anziano.
«Nah! Sarò pure vecchio, ma queste» disse indicando le gambe con il suo bastone «funzionano ancora!»
«certo signore non era mia intenzione offenderla»
«ma che offendere! E ora sbrigati! Madame Sabine mi aspetta» disse Monsieur Fu entrando in casa.
«vuole prendere l'ascensore?» chiese Gabriel aprendolo.
«macché! Usiamo le scale!»
«ne è sicuro?» disse il maggiordomo vedendo l'anziano avvocato iniziare a salire le scale.
«certo! Ed ora aiutami! Su, su! Vai!» disse Monsieur Fu, vedendo Gabriel andare avanti a lui, aggrappandosi ai suoi pantaloni con il bastone e saltargli poi sulle spalle. «vai Gabriel! Vecchia lumaca!»

Il piccolo Nino fece partire il disco di vinile, la Carmen, facendo ballare Madame Sabine con in braccio la gatta nera.
Iniziarono a volteggiare quando sentirono la porta aprirsi, mostrando Gabriel con la giacca aperta e la camicia messa mezza fuori dai pantaloni.
«è...arrivato...Monsieur...Fu...» disse col fiatone, facendo ridacchiare la donna e la gatta.
«Sabine!» la salutò l'uomo.
«Fu, da quanto tempo» disse lei.
Fu le fece il baciamano non accorgendosi però di aver preso la coda di Marinette, facendo ridacchiare le due. «Sabine...la tua mano: è così soffice...come fai?» disse dopo.
«oh Fu» continuò a ridacchiare la donna.
«cos-cos'è questa musica? la Carmen? Quanto...quanto tempo è passato da quello spettacolo?»
«tanto tempo, Fu. Quando eravamo giovani!»
Fu iniziò a danzare con Madame Sabine e Marinette, fino a quando Nino non scivolò sul disco facendolo stoppare e facendo ridacchiare Sabine.
«passiamo alle cose serie» disse Fu prendendo la penna «tesctamento giusto? Si tesctamento»

Gabriel si tolse i pantaloni, rimanendo in boxer, una volta arrivato in camera sua e aperto il condotto dell'aria, per sentire la conversazione di Madame Sabine con il suo avvocato.
«sto diventando vecchia e tra un poco lascerò questo mondo» iniziò a dire la donna e facendo sentire il tutto al maggiordomo attraverso il condotto d'aria «e vorrei lasciare tutto ai gatti»
«AI GATTI?!» sbottò Gabriel.
«ai gatti» confermò Madame Sabine.
«certo! Gabriel fa tutto e me ricchezze vanno hai gatti! Devo fare in modo che scompaia o in fretta...»




Nota autrice
Ed eccoci qua con la nuova ff!

Scusate se posto ora ma ho dovuto fare gli ultimi regali di Natale😅

Spero si sia capito che gli umani non sentono che gli animali parlino...se non si capisce vedrò di sistemarlo😅

Non ho niente da dirvi, tranne che avete tempo per eliminare questa ff che è totalmente da pazzi...comunque!

Al prossimo capitolo!

La vostra HermionedeVillers❤️

Aristochat [Completa] Where stories live. Discover now