'Sai perchè la dedicai a te?' chiesi, avvicinandomi ancora di più.

'No, davvero. Non sono io il tuo primo amore' disse, abbassando il viso.

'E neanch'io lo sono per te, o sbaglio?' chiesi.

'Non voglio parlare neanche di questo' sbottò, sicuramente pensando a Louis.

'Io ero sicuro che tu già provassi qualcosa per me' ammisi, abbassando lo sguardo, iniziando a torturare le mani sudate.

'Ne ero sicura anch'io' disse, voltandosi di spalle, iniziando a camminare.

'Non ho finito' la informai.

'Io si' di nuovo, non si voltò, continuando a camminare.

La lasciai andare, ancora una volta.

Come facevo a convincerla che quello che provavo nei suoi confronti era sincero e puro?

Se il suo cuore e la sua mente si rifiutavano di assimilare quelle tre parole che continuavo a ripeterle?

La osservai allontanarsi, in preda alle imprecazioni per il dolore al piede, forse.

O per il dolore della distruzione totale del suo piccolo cuore, stracolmo di amore da donare.

Ma, secondo lei, la persona giusta non era ancora arrivata.

Intravidi le sue mani armeggiare col cellulare.

Era notte fonda, qualcuno doveva venire a recuperare il suo corpicino alla deriva.

Mi avvicinai con passo sicuro.

'Sasha, potresti venire a prendermi in spiaggia?' chiese, esitante.

Sentii qualcuno urlare dall'altro capo della telefonata, e il viso di Scarlett assunse un'espressione terrorizzata e preoccupata.

'No, non ti chiamo solo quando mi fa comodo' sbottò alzando le mani al cielo.

Sasha stava urlando come una pazza, era arrabbiata sul serio.

Come potevano le persone arrabbiarsi con una come lei?

'Possiamo parlarne di persona? Magari, se passi per la spiaggia e mi dai un passaggio?' chiese, scocciata.

'No, Sasha, è notte fonda. Ho paura da sola per la strada, e poi mia madre non è neanche a casa' informò l'amica.

Poco dopo attaccò il cellulare, infuriata.

Era il mio momento, altro tempo da trascorrere da solo con lei.

Avrei potuto scortarla a casa,e riprovare a farle cambiare idea.

'Ti serve un passaggio?' chiesi, con tono tranquillo, e lei sobbalzò.

Non aveva notato che ero stato dietro di lei per tutto il tempo.

Mi fulminò con lo sguardo, il brillare dei suoi occhi cessò non appena incontrò i miei.

'Ti secca ammetterlo' ammiccai, alzando un sopracciglio.

'No, vado da sola, grazie' sbottò, ricominciando a camminare.

'Andiamo Scarlett, è un passaggio in auto! Non ti violento mica' alzai le mani al cielo, roteando gli occhi.

'L'hai già fatto, o sbaglio?' il suo tono era tagliente.

Quelle parole colpirono in mio cuore, distruggendolo del tutto.

Adesso, l'unica ad aver bisogno di cure e affetto non era solo lei, ma anche io.

'Scarlett' sussurrai, afferrandole una mano.

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