In My Basket Case

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«Non credo venga nemmeno lui» borbottai.

«Influenza?» mi chiese indicandomi con fare giocoso.

«Sì, una specie» tornai a guardarli entrambi sorridendo il più possibile.

«Ci vediamo stasera?»

«Credo di sì» affermai.

«Beh, sappi che poi sarai costretta a venire alla festa» ci scambiammo di posto, visto che loro uscivano ed io entravo andando verso le aule.

«Ciao, ragazzi» tagliai corto ridendo.

«Ciao!» esclamarono all'unisono uscendo dall'edificio mentre ridevano e scherzavano.

Cosa avrei dovuto fare per quella sera? Ovvio che nel pomeriggio sarei andata alla partita, ma poi che avrei fatto? Avrei chiamato certamente Harry, ma lui sarebbe venuto con me alla festa o avrebbe preferito starsene a casa a parlare? Per me era quasi indifferente avrei soltanto voluto risolvere la situazione.


*Nel tardo pomeriggio*

Esultammo tutti all'ultimo canestro da tre punti, portandoci a casa quella vittoria che ci avrebbe portati dritti alle finali.

Alla fine andai da sola, Harry non si era fatto sentire, nemmeno rispose ai miei messaggi, evidentemente la situazione era più tragica di quanto avessi pensato.

Rimasi in tribuna per far defluire meglio la gente che si accalcava ad uscire tutta insieme, evitando così di ritrovarmi schiacciata fra tutti quei corpi sudati.

Controllai ancora una volta il cellulare, non trovando notifiche, bloccandolo nuovamente con aria rammaricata. Dopotutto speravo in un suo primo passo.

Erano ormai usciti tutti quando mi alzai e scesi le scale nell'intenzione di andarmene senza incontrare nessuno, ma nel corridoio trovai gli atleti uscire dagli spogliatoi tutti felici, così mi accodai, facendo finta di niente, magari sgattaiolando via evitando d'incontrare Darren, ma quando qualcuno mi affiancò facendomi sobbalzare, mi resi conto che era proprio lui.

«Ti è piaciuta?» domandò entusiasta, questa volta senza lo zaino su una spalla, ma con un borsone enorme e nero.

«Ciao, Darren» cercai di sorridere il più possibile.

«Allora? Vieni con noi?» m'incitò.

«Ah, ehm...credo che sarà per un'altra volta» mi grattai la nuca, guardandolo leggermente dal basso.

«No, dai!» si lamentò, girandosi subito «Dan! Ha detto che non viene» si fermò ad aspettar Jordan che ci guardò leggermente sconnesso, forse stanco per via della partita durata fin troppo, specialmente per i miei gusti.

«Dai, vieni!» insistette l'altro, raggiungendoci per continuare a camminare in prossimità dell'uscita.

«No, ragazzi, non posso» scossi la testa, fermandomi, sapendo perfettamente che avrei dovuto aspettare l'autobus totalmente dall'altra parte della strada, lontana dal parcheggio dove si stavano dirigendo.

«Sicura?» mi chiese Darren, forse un po' preoccupato.

«Sì, ci vediamo lunedì a lezione?» gli sorrisi, sperando di distrarlo.

«Va bene, ma se cambi idea raggiungici» mi diede una pacca sul braccio sorridendomi.

«Ciao, Jordan» lo salutai essendo più lontano rispetto a noi, ricambiandomi subito dopo.

Camminai velocemente nel buio, per raggiungere la fermata e chiamare Karen per avvisarla che stavo per tornare, ma appena presi il telefono la faccia sorridente di Harry mi comparì, esattamente mentre vibrava ad intermittenza a causa della chiamata in corso.

«Harry» mormorai.

«Sei andata alla partita?» lo sentivo veramente trafilato.

«Sì, ma adesso sto tornando a casa» con la punta del piede avvicinai un ramoscello, giocandoci distrattamente.

«Da tua madre o da Karen?» sembrava veramente distrutto.

«Da Karen, ma che è successo?» sbottai, non reggendo altro.

«Niente, è che mi dispiace per ieri sera» sospirò, lasciandosi andare.

«Ma dai, Harry, non ci puoi stare così tanto male, è stata una discussione» cercai di sminuire, anche se io ci stavo più male di lui.

«Sì, ma è stata una delle tante»

Rimasi in silenzio, aveva totalmente ragione e non capivo ancora come facevamo ogni volta a tornare ad essere tranquilli, ma forse era tutto dovuto solo al mio problema e al suo imminente viaggio.

«Ti va di venire da me? Karen rimane da Mitch e magari possiamo starcene in santa pace da soli» proposi dolcemente.

«Uhm... Va bene, dammi qualche minuto e arrivo»

«Fai con calma, che qui l'autobus non passa ancora» guardai la strada, vedendola solamente buia, e visto che non avevo nessuno voglia di farmela a piedi, dovevo per forza aspettare il bus.

«Ti vengo a prendere io, aspettami davanti l'entrata del parcheggio» per fortuna si riprese, avvertendo il miglioramento già dalla voce.

Lo salutai velocemente, incamminandomi di nuovo verso il parcheggio, trovando una panchina libera accomodandomi lì in attesa.

Non ci mise molto effettivamente, e comunque dedussi che l'autobus doveva aver avuto qualche problema visto che durante l'attesa non ne avevo visto passare nemmeno uno.

Ci salutammo, sporgendomi verso di lui per baciarlo, ma appena si ritrasse, lo fermai con entrambe le mani tenendolo bene per la nuca, continuando a baciarlo, sorprendendolo grandemente, a giudicare dal sorriso che cercò di trattenere per potermi baciare.

«Non credo andrò ad un'altra partita di basket» mormorai, ancora ad occhi chiusi e a pochi centimetri da lui.

«Hai fame?» gli vidi di nuovo gli occhi brillare, segno che ogni preoccupazione se ne era andata via, riprendendo ben presto la marcia verso casa.

«Sì, ma non mi va' di andare da qualche parte, Karen ha il frigo pieno di cose, potremmo rubarle qualcosa» sghignazzai, questa volta mettendogli io la mano sul ginocchio, cosa che apprezzò, dato che gli ero molto più vicina del solito, così da permettere a lui di guidare più comodamente.

«Come è andata con lei?»

«Penso che questa mattina e ieri sera mi abbia implicitamente chiesto se mi andava di rimanere a vivere da lei» annuii lentamente al ricordo.

«E tu?» mi diede una breve occhiata.

«Non lo so, perché prima o poi dovrò affrontare mamma, anche perché vorrei mettermi i miei vestiti, e non sono tanto sicura di volerla lasciare da sola»

«Credo che non le dispiacerebbe vivere da sola» ghignò.

«Non lo so, andarmene adesso sarebbe come chiudere del tutto con lei» storsi il naso.

«Ma no, basta che le parli e se hai veramente voglia di andare a vivere con Karen glielo dici» fece spallucce.

«Non so nemmeno se veramente lo voglio fare... Ieri e oggi è stata simpatica e gentile, ma conoscendola non le ci vuole niente a trasformarsi in una squilibrata»


-Spazio a me-

Buona lettura (anche se alla fine del capitolo) :)

BaciXx

Cate

PS: Votate e commentate!! Grazie :3

L-o-v-e || Harry StylesWhere stories live. Discover now