-Past-
Grell pov's
Appena la neonata si svegliò mi mostrò i suoi occhi che fino a quel momento mi erano sconosciuti.
Rimasi molto scioccato .
Ebbi un sussulto allontanandomi dal letto dove era appoggiata la piccola.
Ero seduto in un angolo a riflettere e a ripetermi che non era possibile .
Ed invece era possibilissimo perché se no quella craturina non si sarebbe trovata lì.
Aveva gli occhi di uno shinigami; verde sfosforedcente ma tendenti al color cremisi.
Era una sfumatura mai vista prima .
Quegli occhietti vispi ti rubavano l'anima.
Pensai che quella piccolina potesse avere fame;chissà se aveva mai mangiato o ehm...ciò che si dà ai neonati.
Andai un attimo in biblioteca mente la neonata sonnechiava. Dovevo vedere di cosa si nutrissero i neonati umani.
Dopo aver ricavato le informazioni andai in cucina a prendere l'occorrente per nutrirla .
Presi una boccetta di vetro e un ciuccio in plastica perforato e ci misi all'interno della sostanza bianca che gli umani chiamavano latte.
Lo diedi in mano alla piccola; ma come risultato ebbi soltanto io che facevo i salti mortali solo per prendere il biberon.
Non potevo non darle da mangiare e lei non era autosufficiente.
Allora la presi in braccio insieme al biberon, mi sedetti sulla sedia della scrivania appoggiando il biberon su di essa; appogiai la neonata al mio petto e cullandola dolcemente le porsi il biberon .
Lei lo afferò prendendo anche con le sue minuscole gracili manine la mia mano che a confronto era gigantesca.
Era lì rannchiata sul mio petto che succhiava il latte dal biberon; alla perenne ricerca di amore con i suoi occhietti puntati su di me .
Aveva lo sguardo sereno e tranquillo mentre era fra le mie braccia; cosa che normalmente non sarebbe mai accaduta.
Mi osservava mi scrutava aspettava qualche mia reazione.
Finii il contenuto del biberon e mi sorrise facendo un sorriso enorme e incominciò a giocherellalare con il mio fiocco.
Era così piccola,dolce,indifesa lasciata nelle balie del vento senza una madre e un padre che la accudisce; io invece d'altro canto mi sentivo molto in colpa, perché gli avevo portato via l'unica persona a lei vicina: sua madre .
Non potevo lasciarla morire di stenti e non avrei neanche potuto affidarla a qualche famiglia umana perché non la avrebbero mai accetta data la sua carnagione molto pallida color alabastro e quel suo strano colore nelle iridi.
Ormai la mia neonata
si era addormenta fra le mie braccia rannchiata nell'incavo tra il mio braccio e il petto.
Aveva stampato in viso un sorriso che avrebbe calmato anche il più grande grosso e violento demone mai visto sulla faccia della terra e degl'inferi.
Ormai si era fatto tardi e decisi di andare a riposare mi misi il pigiama categoricamente rosso e portai anche lei a letto.
Eravamo stesi entrambi sul letto .
Lei era girata verso di me e stringeva con una mano una mia ciocca si capelli e con l'altra il mio mignolo.
In quel momento sentii in me un irrefrenabile istinto materno; allora decisi che sarei stato io a farle da mamma.
Be almeno ci avrei provato.-Skip time -
-la mattina seguente -Non avevo dormito nulla perché la piccola si era mossa in continuazione.
Avevo delle occhiaie che potevano solo accompagnare.
Andai in bagno e mi feci una doccia e facendo attenzione a non bagnarmi i capelli.
Appena rientrai un camera trovai .....-spazio autrice-
Spero che vi stia piacendo la storia e se ne avete voglia fatemelo sapere.
Ditemi, preferite che usi il femminile per Grell?
Un bacio e un Grell affettuoso a tutti.
CiaoLev
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Un amore un po particolare. ( undertaker x reader )
FanfictionIn una fredda notte d'inverno uno shinigami si aggirava per i bassi fondi di Londra come di suo consueto . Ma quella notte non era destinata a essere una fra tante, ma costudiva in se un evento più unico che raro. Che da quel momento in poi av...