Capitolo II Una sorpresa inimmaginabile

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-Past-

Grell pov's

Appena la neonata si  svegliò  mi mostrò i suoi occhi che fino a quel momento mi erano sconosciuti.
Rimasi molto  scioccato .
Ebbi un sussulto allontanandomi dal letto dove era appoggiata la piccola.
Ero seduto in un angolo a riflettere  e a ripetermi che non era possibile .
Ed invece era possibilissimo  perché  se no quella craturina  non si sarebbe trovata lì.
Aveva gli occhi di uno shinigami;  verde  sfosforedcente ma tendenti  al color cremisi.
Era una sfumatura mai vista prima .
Quegli occhietti vispi ti rubavano l'anima.
Pensai che quella piccolina potesse avere fame;chissà   se  aveva mai mangiato o ehm...ciò  che si dà ai  neonati.
Andai un attimo in biblioteca mente la neonata sonnechiava.  Dovevo vedere di cosa si nutrissero i neonati  umani.
Dopo aver ricavato le  informazioni andai in  cucina a prendere  l'occorrente  per nutrirla .
Presi una boccetta di vetro  e un ciuccio in plastica  perforato e ci misi all'interno  della sostanza bianca che gli umani chiamavano  latte.
Lo diedi  in mano alla piccola; ma come risultato  ebbi soltanto io che facevo i salti mortali  solo per prendere  il  biberon.
Non potevo non darle da mangiare e lei non era autosufficiente.
Allora la presi in braccio insieme al biberon, mi sedetti sulla  sedia della scrivania appoggiando il biberon su di essa; appogiai la neonata  al mio petto e cullandola dolcemente le porsi il biberon .
Lei lo afferò prendendo  anche con le sue minuscole gracili  manine  la mia mano  che  a  confronto  era gigantesca.
Era lì rannchiata sul mio petto che succhiava il latte dal biberon; alla perenne ricerca di amore con i suoi occhietti puntati su di me .
Aveva  lo sguardo sereno e tranquillo mentre era fra le mie  braccia; cosa che normalmente  non  sarebbe  mai accaduta.
Mi osservava mi scrutava aspettava qualche mia reazione.
Finii il contenuto del biberon e mi sorrise  facendo  un sorriso  enorme e incominciò  a giocherellalare con il mio fiocco.
Era così  piccola,dolce,indifesa lasciata nelle balie del vento senza una madre e un padre che  la accudisce; io invece  d'altro canto  mi sentivo molto in colpa, perché  gli avevo portato via l'unica  persona  a lei vicina: sua madre .
Non potevo  lasciarla  morire di stenti e non avrei neanche potuto  affidarla  a qualche  famiglia  umana perché  non la avrebbero mai accetta data la sua carnagione molto pallida color alabastro e  quel suo strano colore nelle  iridi.
Ormai la mia neonata
si era addormenta fra le mie braccia  rannchiata nell'incavo  tra il mio braccio  e il petto.
A

veva stampato in viso un  sorriso  che avrebbe calmato anche il più grande grosso e violento demone mai visto sulla faccia  della terra e degl'inferi.
Ormai si era fatto tardi e decisi di andare a riposare mi misi il pigiama  categoricamente rosso e portai anche lei a letto.
Eravamo stesi entrambi  sul letto .
Lei era girata verso di me e stringeva con una mano una mia ciocca si capelli  e  con l'altra il mio mignolo.
In quel momento sentii  in me un irrefrenabile istinto materno; allora decisi che sarei stato io a farle da mamma.
Be almeno  ci avrei provato.

-Skip time -
-la mattina seguente -

Non avevo dormito nulla perché  la piccola  si era mossa in continuazione.
Avevo delle occhiaie che potevano solo accompagnare.
Andai in bagno e mi feci una doccia e facendo attenzione a non  bagnarmi i capelli. 
Appena rientrai un camera trovai .....

-spazio autrice-

Spero  che  vi stia piacendo la storia e se ne avete voglia fatemelo sapere.
Ditemi, preferite che usi il femminile  per Grell?
Un bacio e un Grell affettuoso a tutti.
Ciao

Lev

 Un  amore un po particolare.  ( undertaker  x  reader )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora