A loss.

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Una perdita
A Kingdom's Tale - Your Hero


"Allora, com'è stato ieri sera?" chiese Robin, "tutto bene?"

"Si, è stato bello," Harry scrollò le spalle, "ci siamo divertiti."

Ci fu silenzio per un breve secondo. "Abbiamo sentito," disse poi Anne.

La guardai, e quando vidi il sorriso ironico che giocava sulle sue labbra, le mie guance arrossirono, i miei occhi si spalancarono e affondai il viso nelle mani. "Oddio, mi dispiace," mi lamentai, "sono così, così dispiaciuto." Sentii Harry ridacchiare poco prima che mi mettesse un braccio intorno alle spalle e premesse un bacio nella mia fronte.

"Nessun problema," disse, accarezzando la testa di Aidan. Osai togliere le mani dal mio viso, e la guardai. Stava ancora sorridendo. "Solo per essere sicura, però," aggiunse casualmente, "avete usato il preservativo questo volta, vero?"

Mercoledì, 3 Febbraio
Sedici anni, sette mesi, due settimane e due giorni dopo


No.

Quello fu il primo pensiero che mi attraversò la mente quando sentii la mia sveglia suonare. Non aprii gli occhi, non mi preoccupai nemmeno di allungare la mano per spegnerla, invece la lasciai suonare, suonare e suonare.

"La spegni o cosa?"

Non riuscivo a trovare l'energia per dirgli di darsi una calmata, così invece raggiunsi alla cieca il dispositivo. Mi ci vollero alcuni secondi, ma alla fine riuscii a trovarlo, e premetti il pulsante per silenziarla.

"Perché ti disturbi ad impostarla?" chiese Harry, sembrando piuttosto irritato, "tanto non ti alzi comunque."

Sospirai, la testa quasi pronta ad esplodere al suono delle parole che avevo già sentito una valanga di volte. Non mi preoccupai di rispondergli, spinsi via le coperte e mi alzai. Trasalii leggermente quando i miei piedi nudi entrarono in contatto con il pavimento di legno freddo, e mi affrettai ad indossare un paio di pantaloni della tuta e un grosso maglione per proteggere il resto del corpo dall'aria fredda della stanza. Harry sembrava essersi riaddormentato e gli lanciai un'occhiataccia infastidita prima di uscire dalla porta ed entrare nel piccolo corridoio.

Bussai due volte alla porta bianca, premendo la maniglia verso il basso e aprendola con attenzione, un po' esitante, giusto per evenienza. Chiamatemi paranoico, ma c'erano alcune cose che non volevo vedere, e specialmente non alle 6 del mattino dopo aver dormito a malapena per quattro ore. Niente di spiacevole mi si parò davanti, solo un ragazzo di sedici anni che dormiva profondamente mentre russava e aveva la bocca semiaperta.

Sorridendo debolmente, mi avvicinai al letto e gli scossi la spalla. "È ora di alzarsi se non vuoi essere in ritardo," dissi, la voce roca per la stanchezza. La sua unica risposta fu un russare ancora più rumoroso, e roteai gli occhi prima di scuotergli nuovamente la spalla.

"No," gemette prima di ribaltarsi sullo stomaco e affondare la faccia nel cuscino.

"Si," dissi, "dai, alzati."

"Sono malato."

"Aidan, per favore, non ho pazienza per le tue stronzate oggi."

In Front, Right Back - [Larry Stylinson - Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora