12 - Prove [part 2]

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K - Pov

<< Come osi mettermi i bastoni tra le ruote stupido moccioso! >> Ringhiò un uomo sulla trentina mentre scaraventava il corpo di un malnutrito bambino a terra.

Tutti gli altri bambini dell'orfanotrofio si erano arrotolati nei angoli della mensa, abbassando la testa cercando di evitare il contatto visivo per paura di essere i prossimi a cadere nelle grinfie di quell'uomo.

<< Smettetela! >> Urlò un bambino vestito con solo dei stracci mentre cercava di spingere via il corpo dell'uomo da suo fratello. << Lascialo stare! >> Gridò disperatamente.

<< Sta zitto! >> Ringhiò come un bestia quell'uomo mentre con un braccio scosse via il corpo del bambino che cercava di attaccarlo.

<< Portalelo via. >> Sputò freddamente mentre lanciò il corpo del bambino già inconscio che teneva tra le mani.

Il suo sguardo si spostò sul bambino che aveva cercato di aggredirlo e sorrise improvvisamente divertito. << Portate anche lui. >>

...

Lo scenario cambiò di nuovo e adesso mi trovavo in una stanza chirurgica, temevo veramente per quello che stavo per assistere perché avevo un presentimento che sapevo quello che sarebbe accaduto da qui in poi.

Urla di un bambino echeggiavano nella stanza seguite da una risata sadica dell'uomo.

È una scena così famigliare, solo che al posto di quel bambino su quel lettino c'ero legata io e al posto del dottore c'era quell'altro bambino che si stava divincolando disperatamente.

...

<< Posso farti diventare un mio allievo, accetti? >> Chiese l'uomo.

Il bambino lo guardò semplicemente con dei occhi vuoti, una scintilla piena d'odio passò velocemente per poi sparire prima che rispondesse con un semplice cenno con la testa.

....

Vidi quel bambino crescere, visse la sua adolescenza uccidendo, squarciando e vivisezionando persone, fece esperimenti su di loro sotto il comando di quell'uomo, ma la sua espressione era rimasta quella di una semplice e crudele apatica.

...

Adesso finalmente vedevo la figura che avevo imparato a disprezzare dal profondo del mio cuore.

Doc.

Lo vedevo con un'espressione estasiata mentre uccideva quell'uomo mentre urlava parole incomprensibili ridendo come il maniaco che conoscevo io.

...

Adesso vedo soltanto una solitaria figura acovacciata davanti a me mentre sentivo leggeri singhiozzi provenire da essa.

Doc si alzò e sì girò verso di me con del sangue che gli usciva dalle cavità lacrimali degli occhi.

<< Vuoi la mia pietà? >> Chiesi mentre lo guardavo dritto negli occhi.

<< Ti sembro una stupida? Ti sembra che mi importi del tuo passato? >> Dissi freddamente con apatia. << Hai avuto già le tue tre possibilità e le hai sprecate tutte. >>

<< Sei soltanto qualcuno che ha fatto di me un assassino. >>

<< Vuoi che continui questo cerchio? Vuoi che uccida anche te e che poi io venga uccisa da qualcun'altro? >>

<< Allora? >> Mi avvicinai. << Non mi dici niente? Doc. >>

Diedi una pacca sulla spalla di Doc che cadde direttamente a terra con ancora gli occhi aperti che sgorgavano sangue.

Doc era morto.

Fissai il suo sguardo, vuoto e apatico, simile al mio.

<< Ti sei perso nella tua distorta utopia e non ne sei più uscito da quel labirinto. >>

<< Vivevi senza un obbiettivo, ti sentivi vuoto, ma ti sbagli se pensavi che eravamo simili. >>

<< Perchè io avevo qualcosa, la determinazione di diventare più forte, il coraggio di ribellarmi e liberarmi da questo mondo. >>

<< Tu vivevi nel passato mentre eri nel presente, io preparavo il mio futuro mentre sopravvivevo nel presente. >>

<< Forza di volontà. >>

<< È questo che ci differenziava Doc. >>

<< Non avrei mai pensato di dirtelo un giorno perché avrei preferito vederti bruciare nelle fiamme degl'inferi, ma suppongo che il futuro sia sempre inaspettato non importa quanto lo programmiamo in precedenza. >>

Mi abassai e passai la mia mano sopra le sue palpebre per chiudere i suoi occhi. << Riposa in pace. >>

Un'abbagliante luce cominciò a riempire tutto quello che mi circondava e non so se era un'illusione, ma prima che quella luce mi avvolse completamente ho visto Doc sorridere, un ultimo sorriso sincero e rilassato prima di sparire.

...

Author – Pov

K si risvegliò dentro una strana sala dove vide una figura famigliare e quel corvo che le ha fatto soffrire le pene dell'inferno quando aveva appoggiato la sua fronte sulla sua.

<< Congratulazioni prescelta per aver passato le prove. >> Sorrise Morten accennando ad un elegante inchino a stile maggiordomo. << Il mio sire la stava aspettando da molto. >>

<< Lasciate che questo umile demone l'accompagni verso una stanza dove potrà combiarsi. >>

<< No. >> Rispose senza molte emozioni K. << Voglio una spiegazione e la voglio chiaramente. >>

Morten sospirò. << Lasciate che Evans vi accompagni verso la vostre stanze mentre vi farà un piccolo sommario di tutto. >>

Il corvo acovacciato sulle spalle di Morten spiegò le sue ali più volte gracchiando prima di alzarsi in volo verso la porta ed scendere a terra davanti ad essa come se stesse aspettando qualcuno.

K guardò per un ultima volta il viso di Morten che aveva ancora un sorriso stampato in volto prima di girarsi verso la porta ed avviarsi.

Quando era soltanto a qualche passo dalla porta Evans gracchiò per poi vedere la porta aprirsi automaticamente.

Quando K alzò lo sguardo verso Evans era già sparito ed era già arrivato alla fine del corridoio mentre stava fermò ad aspettarla.

K - Sfida il DomaniWo Geschichten leben. Entdecke jetzt