Il primo incontro-Beatrice

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-Bea ma mi stai ascoltando?.-Libby mi passa la mano davanti gli occhi cercando di farmi tornare in quest'epoca, ma io non la sto a sentire, c'è troppa confusione intorno a me e tutto ciò che riesco a pensare è: 'dov'è Marcus?'. Guardo insistentemente la porta d'ingresso del locale con la speranza di vederlo arrivare da un momento all'altro. E se il loro nuovo capo li avesse trattenuti in ufficio? Chris mi aveva accennato dell'arrivo di un nuovo presidente nell'azienda dove sia lui che mio padre lavorano e in questo momento spero soltanto che non sia stato troppo severo. Questo dovrebbe essere uno dei giorni più importanti della mia vita e voglio che lui sia qui, certamente voglio anche che ci sia mio fratello. Ci mancherebbe.
-Libby,scusami non ti stavo ascoltando.-Sentenzio infine sbuffando dopo aver allungato il collo stile giraffa per vedere meglio.
-Questo l'avevo capito femme fatale! E so anche il motivo. Stai tranquilla, Marcus sarà qui a momenti insieme a tuo fratello. Non si perderebbero mai questo giorno.- Annuisco sorridendo, penso che ha ragione.
-Comunque ti stavo chiedendo, se ti piace tutto quello che io e Chris abbiamo organizzato.- La guardo dolcemente, si era veramente fatta in quattro per organizzare tutto e conoscendo Chris, avrà fatto tutto il grosso da sola. Lei è più di una migliore amica, lei è semplicemente mia sorella fin dai tempi dell'asilo. L'abbraccio quasi stritolandola solo per darle giusto un po' di fastidio, lei odia gli abbracci stritolosi.
-Oh si! Mi piace davvero tutto tutto! Sei stata fantastica, sei la migliore!.- Esclamo continuando a stringerla e faccio un po' di fatica, visto che lei è leggermente più alta di me.
-Alt alt! Fermati, me la voglio godere insieme a te questa serata, non uccidermi.- Rido seguita da lei ma qualcuno picchetta sulla mia spalla facendomi voltare di scatto, trattengo un urlo di gioia quando vedo mio fratello che sorridente apre le braccia pronto ad abbracciarmi ed io non perdo l'occasione.
-Buon compleanno sorellina mia.-Mi accarezza i capelli ed io gli sorrido. Come farei senza il mio fratellone? Non voglio nemmeno pensarci! Il cuore sembra uscire dal petto quando incrocio lo sguardo con Marcus. Indossa uno smoking di una tonalità azzurra e abbasso lo sguardo imbarazzata. È da un anno che gli vado dietro, lui sembra sempre non accorgersi di me e mi tratta solo ed esclusivamente come una sorellina.
-Ciao Bea, sei bellissima.-Marcus sorride e mi osserva il vestito.Mi trattengo dal sospirare estasiata davanti a quell'innocuo complimento.
-Emh.. g-grazie Marcus, anche tu stai benissimo.-Riesco a dire ma mi maledico per la mia stupidaggine. Libby pesta il mio piede ed io la guardo interrogativa ricevendo uno sguardo fulminante e anche se non parla riesco quasi a sentire uno dei suoi tanti consigli 'Non farti vedere agitata, fai l'indifferente, arriva pure a snobbarlo se è il caso'
-Starei a parlare ancora con te Marcus ma devo dire al Dj di cambiare un po' il genere musicale.-Mi dileguo sotto lo sguardo confuso di quest'ultimo, aggiudicandomi invece un occhiolino soddisfatto da Libby. Cerco di non farmi vedere e riesco a sgattaiolare in bagno, approfittandone per dare un occhiata alla mia immagine. Capelli ancora in perfetto stato e trucco non sbavato, ci siamo. Non sono un tipo eccentrico o eccessivamente vanitoso ma ci tengo parecchio alla mia figura. Osservo il mio vestito, complimentandomi con me stessa essendo una mia creazione. Amo rinchiudermi in camera e dare vita alla mia creatività. Dopo vari minuti, decido di tornare in pista dove si è accumulata ancora più gente che continua a strusciarsi tra di loro. Intravedo di sfuggita un ragazzo di spalle e rimango colpita dalla larghezza di queste. Scuoto la testa quando vedo che palpa in ogni punto una vecchia amica con i capelli rossi di Chris. È questo che gli uomini vogliono da una donna? È perchè non riesco ad essere così sfacciata che non riesco ad attirare l'attenzione di Marcus? Scuoto la testa, non voglio cambiare per nessuno. Qualcuno che mi amerà per quello che sono, arriverà prima o poi.
-Facciamo tutti insieme gli auguri alla nostra festeggiata, Beatrice, vieni sul palco!.-Rischio di aver sul serio una paralisi facciale. Le luci mi trovano in mezzo alla folla e illuminano la mia figura. Vorrei essere come uno struzzo in questo momento,per nascondere la testa da qualche parte. Mi mordo il labbro nervosamente, quando sento i fischi di un gruppo di maschi, li fulmino con un occhiataccia tipica delle mie  e mi faccio coraggio salendo sul palco. Non inciampare, non inciampare! Mi ripeto in mente come se fosse una preghiera. Riesco ad arrivare sul palco senza nessuna figura di merda
e questo, è già una mia vittoria personale. Il Dj porta uno strano cilindro colorato e penso a quanto lo abbia pagato Chris per fargli indossare una roba del genere, mi porge il microfono e mio fratello urla 'discorso' e subito viene seguito dalla folla che continua a ripetere all'unisono , lo guardo in cagnesco ma lui scoppia a ridere insieme a Libby e a Marcus. Traditori! Perché devono rendermi ancora più ridicola davanti a Marcus? Che riesce solo a considerarmi una ragazzina e non come una donna piacente. Ma è come se lui mi allontanasse e mi privasse della possibilità di dimostrare che sono più matura della mia età.
-Emh.. non sono molto brava con i discorsi, beh a dire la verità non sono molto brava con le parole in generale, peró me la cavo con i numeri.- Rido della mia stessa battuta e fortunatamente qualcuno scoppia a ridere forse per non farmi fare brutta figura. Ceh, chi diavolo dice in un discorso che è brava in matematica? Beatrice Miller ovviamente!
-Ci tenevo a dire che vi ringrazio di essere venuti e di non aver fatto venire il nervoso alla mia migliore amica Libby e a mio fratello Chris che hanno organizzato tutto nei minimi particolari, grazie davvero!-Concludo non potendo fare a meno di sentirmi sollevata. E anche questa era andata senza fare nessuna figura di merda! Stai migliorando sempre di più Bea! Gli applausi si riversano in tutta la sala ed io sorrido veramente felice. Questa serata non potrebbe andare megl.. non finisco di pensarlo che nell'andarmene prendo una storta con il tacco, perché non stai mai zitta Bea? Te le chiami da sola! Quando penso di atterrare malamente sul pavimento qualcuno mi afferra e mi ritrovo spalmata su un petto duro e caldo. Alzo la testa per capire chi fosse il mio salvatore, pensando di ritrovare un Marcus o un Chris ma tutto quello che vedo sono due occhi color ghiaccio e un viso veramente notevole. Rimango tipo due minuti imbambolata a guardarlo intensamente e lui ricambia l'occhiata prima con aria quasi sorpresa e poi con un sorrisetto irritante. Vuole per caso prendermi in giro? È una mossa azzardata con una permalosa di prima categoria come me.
-Allora è vero che gli angeli possono cadere dal cielo.- Quella che può sembrare una frase smielata non lo era per niente. Era palesemente ironico e pur non conoscendolo volevo solo togliergli quel fastidioso sorriso. Questo era tutto ciò che sapeva dire? Un semplice 'ehi stai bene?' sarebbe stato l'ideale. Che zoticone. Eh no, non mi comporto in modo infantile.
-Spiritoso, mettimi giù.- Gli ordino infastidita, accanto a noi ci raggiungono Marcus,Libby e Chris. Lui ridendo mi mette giù e passandosi una lingua tra i denti mi continua a guardare dalla testa ai piedi come se fossi il suo più divertente giullare di corte. Ma chi diavolo l'aveva invitato a questo?
-Menomale che c'eri tu a prenderla Lucas ti ringrazio, io ero troppo lontano per farlo.- Lo ringrazia mio fratello, ah l'ospite indesiderato si chiama Lucas. Ed io che volevo anche ringraziarlo, peggio per lui.
-Le ragazzine di oggi che provano a mettersi i tacchi senza nemmeno saperci camminare, potrebbero seriamente farsi male.- Commenta lui con un ghigno. Spalanco la bocca, ma come si permette? E poi mi sta praticamente umiliando davanti a Marcus che per tutta risposta si avvicina a me chiedendomi se stessi bene. Mi sciolgo per la sua dolcezza ma non riesco a concentrarmi sulle sue attenzioni, perché la rabbia contro questo sconosciuto davanti a me sta prendendo tutte le mie attenzioni.
-So camminare benissimo sui tacchi, può capitare anche alle modelle di inciampare o prendere una storta.-Replico stizzita ma vengo interrotta da Chris .-Bea, potresti anche ringraziarlo, ti saresti potuta fare veramente male.-Mi richiama come se fossi una bambina. Stringo i pugni lasciati sul fianco. Caccio indietro le lacrime che dal nervoso minacciano di uscire, non voglio fare sul serio la figura della ragazzina. Punto il mio sguardo sull'antipatico che continua ad avere quel ghigno vittorioso stampato sulla faccia .-Grazie.-Pronuncio quella parola con freddezza.

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