6 Perdere l'amore

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Perdere l’amore

I giorni passarono in fretta, e arrivò  così la partenza di Liam. 

Lo accompagnai all’aeroporto, eravamo seduti aspettando il suo volo, lui aveva gli occhi lucidi, io avevo il cuore in gola, non volevo che andasse via, ma doveva essere così, non volevo nemmeno che il giorno della sua partenza arrivava, ma arrivò.

L- È arrivata l’ora di salutarci, hanno annunciato il mio volo.

A-   Si, beh che dirti.

Iniziai subito a piangere stringendolo forte a me lo sentivo mio sentivo il suo cuore che batteva il suo respiro così forte, sentì le sue lacrime sul mio viso, lui stava piangendo stava tremando.

L- Dai basta piangere non sto mica partendo per sempre ci rivedremo presto, non aspetterò che arrivi l’estate per rivederti, non voglio.

A-   Non dimenticarmi.

l-       No non lo farò, ricorda, questo non è un addio ma solo un arrivederci.

Mi diede un bacio sulla fronte, e poi uno sulle labbra, prese la valigia e iniziò a camminare ogni passo che faceva una lacrima mi scendeva, salì sulla scala mobile che portava all’imbarco si girò mi sorrise e se ne andò.

Già mi mancava, mi sentivo come un cuore a metà.

Passavano i giorni e Liam mi mancava sempre di più, ma la cosa ancora più strana e che non avevo ricevuto nessun messaggio di Liam, e stavo più male che mai, perché non riuscivo a capire il motivo di tutto ciò.

Mentre ero a casa di Jennifer mi arrivo un messaggio:

“ Ciao Amanda tu non mi conosci, ma io ho sentito parlare di te, mi presento sono Sasha la fidanzata di Liam so che c’è stato qualcosa tra di voi ma non mi importa perché è stato solo uno sbaglio perciò cara ti consiglio di dimenticarlo presto

 un bacio Sasha J “

Non credevo hai miei occhi, per questo Liam dalla partenza fin ora non si era fatto sentire perché stava con un’altra.

Ecco immaginavo tanta sfiga in tutta la mia vita ma no fino questo punto, cavolo pure Liam, non volevo più piangere , anzi dovevo essere forte e superare tutto ciò che mi stava accadendo.

Jennifer era letteralmente scioccata di tutto questo, lei mi diceva sempre di non frequentarlo perché diceva che era un donnaiolo, ma io lo conosco Liam, il mio dolce Liam  non dimenticherò mai quando ci siamo lasciati in aeroporto come piangeva, non avrebbe fatto questo.

Ma la realtà è questa, mi porta proprio a questo perciò non restava solo che mettermi il cuore in pace e dimenticare lui e il suo dolce ricordo.

Beh ora non rimane altro che cercare i miei veri genitori, ma non avevo nessun indizio che mi poté portare a loro, non ho niente che mi colleghi a loro  tranne il ciondolo che porto ancora ora.

CHIAMATA GABRIEL: Ehi Amanda non prendere impegni per questa sera  io tu e le ragazze e alcuni miei amici andiamo in discoteca così portiamo via i pensieri brutti e negativi con qualche brindisi di gruppo che ne dici?

A-   Ok Gabri ci sarò a sta sera.

Mi preparai per la serata mettendomi un vestitino rosso e scarpe con il tacco nere, iniziai a truccarmi, mi feci i capelli e  andai a prendere le ragazze a casa .

Arrivammo in disco e c’erano già i ragazzi (Gabriel, Tom, Jonny e infine Steve)

T-Buona sera belle ragazze!

A-   Ciao, ragazzi buona sera a tutti!

J- Che dite iniziamo a brindare?

Daphne era entusiasta questa sera, perché avevano organizzato la serata in mio onore..

G- Questo brindisi va ad Amanda l’amica più bella e buona che conosca!

Tutti- Ad Amanda!

         Per tutta la sera ballammo, quando all’improvviso mi si avvicinò un ragazzo e mi disse:

-ciao Amanda!

Io ricambiai il saluto e gli dissi chi era, e mi disse che si chiamava Morfeo e aveva il bisogno di parlare con me.

Così uscimmo fuori e parlammo

M- Amanda io so chi sono i tuoi genitori!

A-   Cosa ? come fai a saperlo e specialmente tu chi sei?

B-    Io sono il Dio dei sogni, ero io che ti facevo sognare tutto ciò era tua madre e tuo padre quell’uomo e quella donna.

A-   Cosa mia madre e mio padre, no come faccio a credere una cosa del genere, sei solo un buffone che si diverte a veder soffrire la gente, vergognati

M-Ok fa come credi, questa notte quando ti sognerai i tuoi veri genitori non chiamarmi per le tue spiegazione.

Detto fatto alla fine sognai vero quelli che lui reputava i miei veri genitori.

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