Justin: uomo di affari, colto e raffinato,maniaco della perfezione e dell'ordine. Per lui tutto deve avere un senso su qualsiasi cosa tu dica. Odia se qualsiasi persona lo risponda a tono.
Selena: poliziotta molto seria, non ammette ritardi a lavoro...
È da mezz'ora che sta urlando. Fermo la macchina e mi giro verso di lei. Sta sognando. Ora non posso fermarmi,la devo portare in un luogo tranquillo.
Non le fa bene agitarsi dopo ciò che ha visto.
Nel sonno continua a chiamarmi.
Il bambino si sveglia e piange.
Scendo dalla macchina e apro il bagagliaio. Apro il borsone e prendo il biberon.
Sento qualcuno dietro di me ma non ci do peso.
Mi giro e noto che è il padre di Selena.
Cazzo e adesso?
"Buongiorno Justin. Mia figlia è con te?" Mi chiede squadrandomi.
"Sì è in macchina. Non la svegli!" Dico fissandomi.
Apro lo sportello della macchina e preparo il latte al bambino.
Una volta fatto nutro il bimbo e lui va vai.
Selena continua a piangere nel sonno e a dimenarsi.
Si tocca il piede e tira qualcosa di invisibile.
Faccio addormentare il bambino e lo rimetto nella culla.
Mi reco ai sedili posteriori e cerco di svegliarla.
"Sel piccola" la scuoto ma mi arriva uno schiaffo in faccia.
Cerco di bloccarla ma lei si sveglia, fortunatamente.
"Cosa è successo? Dove sono? Perché hai ucciso mio figlio! Sei un figlio di puttana, un verme. Non meriti nessuno al tuo fianco. E io come una stupida che avevo deciso di non abortire"
Piange e mi tira un'altro schiaffo.
"Ma ti vuoi calmare? Io non ho ucciso nessu- tu sei di nuovo incinta? E non mi hai detto nulla!"
La guardo e lei mi sfida.
"Tu uccideresti anche lui" Mi spinge.
"Ma la vuoi smettere! Stavi sognando, ti sei agitata nel sonno. Ho visto che ti toccavi il piede." Le dico stringendola a me.
"Davvero stavo sognando?" Chiede sottovoce.
"Sì. Perché dovrei uccidere nostro figlio!"
Sì gira, mi guarda e mi bacia.
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