Capitolo 48

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Esco da scuola e trovo Beatrice ancora appiccicata a Cam, mentre lui ha un braccio sulle sue spalle.
È da quando siamo tornati dalla gita di due settimane fa che lei si comporta così e che lui non le dice niente.
Davvero, non lo sopporto più, ora è troppo.
Vado verso di loro.
<<Dobbiamo parlare>> dico a Cam, prendendogli una mano e portandolo dove ha lasciato la sua auto.
Saliamo in macchina.
<<Che mi devi dire?>> chiede lui, con un tono che è abbastanza preoccupato, anche se cerca di nasconderlo.
<<Spiegami cosa c'è tra voi due>>
<<Tra chi?>> mi domanda confuso.
<<Tra te e Beatrice>> gli rispondo iniziando ad alzare la voce.
<<Non c'è niente>> mi risponde semplicemente e con sicurezza, senza indugiare.
<<Ma se è da due settimane che state appiccicati>> ribatto.
<<Lo sai che è lei che mi sta attaccata>>
<<Ma tu la stavi stringendo>>
<<Quando?>>
<<Appena prima che venivo da te>>
<<Non la stavo stringendo>>
<<Cameron ti ho visto>>
<<Ma non la stavo stringendo o abbracciando o altro>>
<<Avevi il braccio intorno alle sue spalle>> gli rispondo, sempre più arrabbiata.
<<Te la stai prendendo per niente>> inizia ad arrabbiarsi anche lui.
<<Ma vi ho visti come siete attaccati in questo periodo>>
<<È solo una mia amica>> mi risponde duro.
E solitamente usa quel tono quando è completamente arrabbiato.
<<Non ti credo>>
<<Fa come vuoi>>
<<Faccio come è evidente>>
<<Ariana quante volte te lo devo ripetere che non provo niente per lei?!>>
<<Ma è evidente che...>>
<<Ariana te la stai prendendo troppo. Solo perché siamo amici non vuol dire che ci provi con lei>>
<<Ma lo vedono tutti>>
<<Sai una cosa? Mi hai stancato. Lei almeno non se la prende per cose così>> risponde alzando la voce, quasi urlando.
Sento un colpo al cuore e gli occhi gonfi, tanto che devo ricacciare indietro le lacrime che minacciano da un momento all'altro di uscire per non piangere.
Nel frattempo siamo arrivati.
Cameron si accosta davanti al cancello di casa mia ed io esco dalla macchina sbattendo la portiera.
<<Va da lei allora>> gli urlo contro andandomene.
Entro in casa sbattendo la porta e velocemente vado in camera mia, chiudendomici dentro.
Mi lascio cadere sul letto con la faccia contro i cuscini ed inizio a piangere.
Non riesco a crederci, ci siamo davvero lasciati per una come quella?
I singhiozzi si fanno sempre più forti e, anche se ho la testa nel cuscino, sento le lacrime rigarmi la faccia.
Le lascio scorrere, le lascio libere di uscire ed inizio a lanciare pugni al cuscino.

Vengo svegliata da qualcuno che bussa alla porta della mia camera.
A forza di piangere devo essermi addormentata.
Mi alzo velocemente e mi do un'occhiata allo specchio.
Ho ancora gli occhi gonfi per il pianto, i segni delle lacrime sulle guance e i capelli tutti arruffati.
Anche il mio cuscino è ancora bagnato.
Vado ad aprire e mi trovo davanti Gio.
<<Cosa è successo?>> mi chiede appena mi vede in questo stato.
È agitatissimo e preoccupatissimo, ma al tempo stesso spaccherebbe la faccia a chiunque mi abbia ridotto così.
<<I-io e C-Cam...>> cerco di rispondergli senza piangere, ma balbetto.
Poi ricomincio a piangere e mi butto fra le braccia di Gio, che mi stringe forte a sé e mi coccola per tranquillizzarmi.
<<Ho capito, tranquilla>> mi dice, appoggiando il mento sulla mia testa, continuando a coccolarmi sulla schiena.
<<Chi ha lasciato chi?>> mi domanda una volta che mi sono tranquillizzata.
<<I-io gli ho u-urlato di andare d-da lei e...>> vengo interrotta da una voce.
È Katy che è appena arrivata a casa nostra.
La ringrazio mentalmente, perché se fossi andata avanti a parlare sarei scoppiata di nuovo a piangere.
La sento salire le scale e fermarsi davanti a noi.
Alzo la testa e la guardo.
Ho la faccia preoccupata e appena mi vede mi abbraccia.
Ed io, sentendomi al sicuro tra quelle braccia familiari, ricomincio a piangere.
<<Che è successo?>> domanda la mia migliore amica a mio fratello.
<<Lei e Cameron si sono lasciati>>
<<Che cosa?!>> domanda incredula.
<<Ora mi sente>> dice lei, sciogliendo l'abbraccio e prendendo il cellulare.
<<Sono stata io>> la blocco prima che lo chiami.
<<Come mai?>> mi domanda, sedendosi a gambe incrociate sul letto, cosa che faccio anch'io.
Le racconto tutto, dalla gita al comportamento suo e di Beatrice, fino alla litigata, e in quel momento mi sento meglio.
A quanto pare è vero che sfogarsi con qualcuno serve.
Mi abbraccia e mi stringe forte a sé.  Resta con me tutto il pomeriggio, a coccolarmi, tranquillizzarmi e a cercare di distrarmi.

Mentre sono sul letto ad ascoltare musica e a lasciarmi scappare ancora qualche lacrima qualcuno mi chiama.
Leggo il nome che compare sullo schermo.
È mio padre.
<<Pronto?>> rispondo, con una voce mista tra falsa tranquillità e calma, quando invece vorrei continuare a piangere.
<<Ciao>>
<<È successo qualcosa?>> domando preoccupata.
<<Ari piccola mia, volevo avvisarti che questo week-end andiamo via>>
<<Dove?>> gli chiedo curiosa.
<<Sorpresa>>
<<Va bene>> sorrido.
<<A domani>> chiudo poi la telefonata.
Mi alzo, apro l'armadio ed inizio a mettere le cose in valigia.
Mentre piego l'ultima maglietta da mettere in valigia il mio telefono suona.
Mi avvicino alla scrivania per vedere chi mi sta chiamando.
È Cam.
Porto le mani davanti alla bocca spalancata e mi trattengo dall'urlare.
Sto per prendere in mano il cellulare, ma mi blocco.
Sono ancora triste ed arrabbiata con lui e rispondere sarebbe come fare che niente fosse successo.
Decido perciò di non rispondergli.
Riprova altre volte, ma non gli rispondo.
Quando capisce che è inutile la smette.
Mentre chiudo la valigia mi arriva un messaggio.
È da parte di Cameron.

Visto che non mi rispondi alla chiamate te lo scrivo. Ari voglio solo te, lo sai, per me lei non è niente, neanche un'amica (ho chiuso ogni legame con lei, perché avevi ragione che mi è attaccatissima). Ho cercato mille volte di allontanarla e mi hai visto. Ma sei te che voglio, non lei, perché io ti amo, e sei l'unica ragazza a cui non rinuncerei mai nella mia vita, sei l'unica per me, sei l'unica che amo. Torniamo insieme?

Sento le lacrime scorrermi lungo il viso.
È uno di quei messaggi che tutte le persone vorrebbero ricevere.
Sto per scrivergli ma mi blocco.
Quello che è successo mi lascia ancora insicura.

Non lo so, ci devo pensare

Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo.
Credo che questa vacanza mi aiuterà a rifletterci bene.

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