Capitolo 25

774 21 0
                                    

Non sono riuscita a dormire.
Continuo a pensare a ieri, a quello che mi ha detto Dav su Dev e che poi lui ha confermato.
Per fortuna è domenica, quindi non ho scuola, altrimenti non so come avrei fatto.
Guardo l'ora sul cellulare: le 8:00
Mi giro dall'altra parte del letto e chiudo gli occhi, cercando di dormire almeno per mezz'ora.
<<Sveglia Ari>> urlano all'improvviso Katy e Dav, spalancando la porta.
<<Che ci fate qui?>> domando perplessa e confusa.
<<Ora tu ti alzi e vieni con noi>> dice Dav, mentre Katy mi fa alzare tirandomi per un braccio.
<<Lasciatemi in pace>> mi lamento.
Katy si gira e mi guarda negli occhi, sta per dirmi qualcosa, ma quando nota che sono tutti rossi e che ho le occhiaie si ferma di colpo.
<<Ma Ari... hai dormito?>> mi domanda perplessa.
<<No, non riuscivo>> abbasso lo sguardo.
<<Dav, aspettaci in sala>> gli dice mentre si gira verso di lui.
Quando Dav esce dalla mia stanza Katy va a chiudere la porta e poi apre l'armadio.
<<Che fai?>> le domando guardandola confusa.
<<Metti questi>> dice, passandomi un paio di jeans neri strappati ed una maglietta dell'Hard Rock bianca.
<<Prendiamo anche questa, per sicurezza>> dice prendendo una felpa rosso scuro.
Faccio come dice.
<<Siediti, che ti metto un filo di eyeliner>> mi ordina la mia migliore amica, con già in mano l'eyeliner.
Quando sono pronta usciamo dalla mia stanza.
<<Pronte?>> ci chiede Dav.
Katy annuisce.
Prendo il cellulare ed usciamo.
<<Dove andiamo?>> domando.
<<Prima di tutto a fare colazione, lei mi ha proibito di farla prima ed ora ho fame>> si lamenta Dav.
Ridacchiamo.
È sempre il solito.
Entriamo in un bar e ci sediamo ad un tavolo.
<<Cosa desiderate?>> ci domanda una cameriera.
<<Una brioche al cioccolato ed una spremuta>>
<<Una brioche liscia ed un cappuccino>> ordina Katy.
<<Una brioche grande alla Nutella, un cappuccino ed una spremuta>> ordina Dav.
La cameriera annota tutto e va a prepararci ciò che abbiamo ordinato.

Finita la colazione prendiamo il pullman ed andiamo al centro commerciale.
Passiamo davanti ad un negozio di vestiti di marche sportive e mi fermo a guardare la vetrina.
<<Entriamo?>> mi chiede Katy.
Annuisco.
Vado verso le magliette a maniche corte.
Ne vedo una bianca della Adidas, larga e corta, col logo e la scritta neri.
La prendo e vado a provarla.
<<Guarda questa felpa>> dice Katy, mentre me ne porta una dopo che sono uscita dal camerino per il suo parere sulla maglietta.
<<Ari quella maglietta>> dice indicandomi.
<<Prendila>> conclude.
Mi passa la felpa bordeaux della Vans e la provo.
<<Anche questa>> dice quando esco dal camerino per vedere come mi sta la felpa.
<<Questi due?>> domanda la commessa quando le porgiamo la maglietta e la felpa.
Katy annuisce.
Mi guardo in giro e vedo un cappellino nero con il logo NY bianco.
<<Aspetti>> la blocco appena in tempo prima che faccia lo scontrino.
Vado verso il cappello e lo prendo.
<<Anche questo>> le dico passandoglielo.
Annuisce, paghiamo ed usciamo.
<<Che ore sono?>> domanda Katy.
<<È ora di pranzo>> le risponde Dav, dopo aver guardato sul cellulare.
<<Di già?>> chiedo stupita.
<<Sì... è questo che succede se lasci due ragazze in un negozio, soprattutto se è di vestiti>> ci spiega Dav.
Ridiamo.
<<Mc?>> propongo.
Annuiscono entrambi.

Dopo aver mangiato continuiamo il nostro giro nel centro commerciale.
<<Ari, Dav, devo entrare un attimo in questo negozio>> dice Katy, indicandone uno di trucchi.
<<Io vi aspetto fuori>> ci annuncia velocemente Dav, andandosi a sedere su una di quelle panchine nei corridoi, prendendo il cellulare.
<<Non voglio lasciarlo da solo>> dico a Katy.
<<Ok tranquilla, cerco di non starci dentro tanto>> mi rassicura, per poi entrare nel negozio.
Vado a sedermi vicino al mio migliore amico.
Alza lo sguardo e, quando mi vede, mi sorride.
<<Almeno tu>> dice scherzosamente.
Sorrido, ma poi mi viene un dubbio.
È già da stamattina che mi tartassa, così decido di soddisfarlo.
<<Dav, posso chiederti una cosa?>>
<<Ma certo, dimmi>>
<<Perché tutto questo?>>
<<Tutto questo cosa?>> mi chiede perplesso e corrugando la fronte.
<<Questa giornata>>
<<Siamo i tuoi migliori amici, non possiamo stare con te?>>
<<Non è quello>>
<<Cosa allora?>>
<<Ho come l'impressione che lo stiate facendo per non farmi pensare a ciò che è successo ieri>>
<<No no>> smentisce subito.
Corrugo la fronte, ma faccio finta di niente e abbasso la testa.
<<Eccomi>> dice Katy, che nel frattempo è arrivata davanti a noi.
<<Dovete andare ancora da qualche parte?>> chiedo.
<<No>>
<<Nemmeno io>>
<<Che facciamo?>> domando.
<<Che ne dite di venire a casa mia?>> propone Katy.
Annuiamo.

<<Volete giocare alla play?>> ci domanda Katy, quando arriviamo a casa sua.
<<No>>
<<Io sì>> dice Dav.
<<Che giochi hai?>> domanda poi.
Katy gli indica una mensola su cui ci sono i vari giochi, Dav ne sceglie uno ed inizia a giocarci, mentre io e Katy andiamo in camera.
La mia migliore amica accende la cassa e la collega al cellulare.
Fa partire la musica, ma non sento niente.
<<Katy, sei sicura che va? Non si sente nien...>> vengo interrotta dalla canzone che parte all'improvviso e che mi fa spaventare.
Katy inizia a ridere, la guardo male, poi iniziamo a cantare.

<<Certo che siete proprio stonate>> ci dice Dav, mentre mangiamo.
Abbiamo ordinato delle pizze e ci siamo messi sul divano a mangiarle, davanti alla tele.
<<Mai quanto te>> gli rispondo, ricordandomi di quando, in una delle vacanze, si era messo a cantare, facendoci ridere tutti.
<<Sshh>> dice, guardandomi storto.
Sorrido.
<<Guardiamo un film?>> propone poi il mio migliore amico.
<<Horror?>> domanda Katy.
Annuiamo, mentre a Dav si illuminano gli occhi.
<<Hai Annabelle?>> domanda Dav.
Katy annuisce, prende il Dvd, lo inserisce nel lettore e lo fa partire.

Quando, finito il film, torno a casa ripenso alla giornata di oggi, passata con Katy e Dav, e mi sento felice, ma che dico, felicissima e fortunatissima ad avere due migliori amici così, come loro.
Hanno organizzato questa giornata per tirarmi su di morale e non farmi pensare tutto il tempo a Dev.
E ammetto che in parte ci sono riusciti, perché sì, ho pensato a Dev, ma solo quando avevo quel dubbio, mentre cenavamo e durante il film, perché lo volevo vicino a me nelle scene che mi facevano più paura, per sentirmi protetta e al sicuro.
Ma se ripenso a ieri e a quello che mi ha fatto in questi mesi ora non provo più tristezza, ma rabbia e delusione.
Poi mi ritornano in mente le parole di Dav: le relazioni a quest'età non durano, le amicizie sì.
Ha ragione.
Mi infilo sotto le coperte e mi addormento, stranamente, col sorriso.

The best friend of my best friends   Where stories live. Discover now