Es: 'Ragazza fortunata' se la ride Miss -> "Ragazza fortunata" se la ride Miss
Questo vale per ogni volta che servono le virgolette.
- Ti facciamo notare alcune frasi che forse potrebbero essere migliorate un po' e/o rese un tantino più scorrevoli:
Ho preferito chiamare mio zio, che se la vedesse lui, non sono cose per me queste e il fatto che non fosse la prima volta che la guardavo non significa nulla. -> questa è una frase di Alex, quindi siamo perfettamente d'accordo se è così per una scelta stilistica. Tuttavia era stata un po' "lenta" da leggere, quindi per sicurezza l'abbiamo riportata in caso non sia così di proposito.
Sposto l'apparecchio a lato del tavolo → al lato
coi miei amici → Solitamente, per quanto riguarda il "con" nello scritto sono preferibili le forme analitiche (con i), ma non è del tutto errore poiché è solo una preferenza.
Io-non-voglio- farlo.
Io-non-posso-farlo. → il primo "farlo" è staccato dal trattino.
mi prende al braccio → il braccio o per il braccio. Espressioni di questo genere si ripetono più spesso come "nasconde il viso contro al(il) cuscino" e "mi passa un braccio alle(sulle) spalle".
[...]come ieri. E ieri l'altro. → E l'altro ieri.
Alcune volte (ma raramente) ci sono errori con il genere o il numero degli aggettivi in corrispondenza ai loro nomi. Per esempio:
Alcune persone hanno la fortuna di nascere dotati → dotate
[...] a qualcosa che non comprendo se non in minima parte, che non conosco e col quale non ho mai avuto a che fare → con la quale, dato che si riferisce a "qualcosa".
Ogni eco del passato, io mi obbligo ad affrontarlo. → affrontarla (l'eco è femminile)
2. Narrazione:
- Terminologia. La terminologia è perfetta. Diana parla in un modo tutto suo e a volte tira in ballo termini dialettali o bambineschi che ci fanno ridere. È anche da qui che deriva il potere di alleggerire, anche solo un po', qualsiasi situazione che avrebbe reso altrimenti pesanti alcune fasi del racconto. Tutto ciò è servito a rendere la storia più verosimile che mai, con parole, frasi, vezzeggiativi, dispregiativi e chi più ne ha più ne metta. Proprio come nella nostra vita quotidiana, Diana, cerca di colloquiare in modo diretto, a volte un po' impacciato o imbarazzato, a tratti colmo di amore, desiderio e sofferenza. Grazie a questa modalità di scrittura siamo state in grado di percepire lei, così come Alex e tutti gli altri, molto più vicini ai nostri cuori.
Le parole che inventa, o anche le parolacce, poi, non suonano mai rispettivamente insensate o volgari dalla sua bocca (o mente). Semplicemente, lei ragiona secondo la sua logica o il momento in cui è protagonista, senza mai risultare fuori dalle righe o rasente la banalità, e questo va in completa sincronia con la terminologia da lei usata.
Per quanto riguarda il modo di parlare dei due protagonisti, abbiamo visto che con l'alternanza dei pov cambiano anche i termini che usano. Ad esempio, vediamo Alex utilizzare spesso il termine "scomparire", cosa che non tutti dicono, mentre Diana, per l'appunto, dice "sparire" quando le serve. Questo è solo un esempio, i due protagonisti fanno uso di due diversi vocabolari distinti che li contraddistinguono l'uno dall'altra, anche il modo di Diana, di articolare le parole straniere si differenzia da quello altolocato, fine e formale di Alex, facendoci capire anche che dietro il muro che ha eretto per proteggersi c'è un ragazzo intelligente e dal perfetto galateo. Questo contribuisce in maniera totale a dare a tutti i personaggi una propria forma e una propria vita.
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Recensioni Brillanti
RandomSalve a tutti voi! Vi diamo un caloroso benvenuto su questa raccolta di Recensioni Brillanti! In questo spazio verranno raccolte le recensioni di tutte le storie sono state scelte per partecipare alle Gemme.
'Il tempo per capire' di Liviasnow
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