Daneb (α Cygni)

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Daneb (α Cygni) è la stella appartenente costellazione del Cigno, opposta ad Albireo. Avendo una magnitudine apparente di 1.25, essa è la stella più luminosa della costellazione nonché la diciannovesima stella più luminosa del cielo notturno. Trovandosi a declinazioni boreali, la sua osservazione è favorita dall'emisfero boreale. Si tratta di una supergigante bianca di classe spettrale A2I, intrinsecamente molto luminosa. Se appare meno luminosa di stelle come Sirio, Arturo o Vega, ciò è dovuto alla sua grande distanza, che peraltro non è stata ancora determinata con precisione (le stime variano da 1400 a 3200 anni luce). Deneb è in ogni caso fra le stelle di prima magnitudine quella più distante dal Sole.
Il suo nome deriva dall'espressione araba Dhaneb, che significa coda.


"Ohana significa famiglia,

e famiglia significa

che nessuno viene abbandonato

o dimenticato."

***

L'aria fredda di fine novembre mi investe in pieno viso appena esco dall'università. Mi giro a osservare per un attimo l'edificio che ospita la facoltà di Medicina.
Sono orgogliosa di quello che sto facendo, orgogliosa di quello che farò un giorno.
Dopo aver saputo della malattia di mio padre, quando ogni informazione che ci veniva data sul suo stato di salute mi risultava ostrogoto, decisi che non mi sarei mai più voluta sentire così, impotente. Fino a quel momento non avevo ben chiaro il percorso universitario che avrei intrapreso, ero indecisa tra economia e giurisprudenza un giorno e tra biologia e lettere quello dopo. Insomma non ne avevo la più pallida idea.
Aver saputo che avrei potuto perdere uno dei miei papà a causa di qualcosa che l'uomo ancora non conosce bene e dal quale a volte viene sconfitto, mi ha fatto prendere una delle decisioni più importanti che abbia mai preso in vita mia: diventare un medico.
I miei genitori ovviamente sono stati talmente felici che sembrava potesse scoppiargli il cuore d'orgoglio da un momento all'altro.
Mi stringo nel giaccone verde militare e inizio a camminare verso casa.
Sono le diciotto passate ma il sole è già calato completamente. I miei non sono molto d'accordo sul fatto che me ne vada in giro a piedi per la città quando è buio, sono molto ansiosi nei miei confronti, io però amo camminare, mi rinvigorisce dentro.
Dopo aver camminato per una quindicina di minuti circa arrivo davanti a uno dei ristoranti di proprietà della mia famiglia.
Non nascondo il fatto che i soldi non ci siano mai mancati ma i miei genitori hanno sempre e comunque lavorato molto.
Claudio possiede un'azienda che apparteneva ai miei nonni e ancora prima ai miei bisnonni. È sempre stato molto dedito al suo lavoro, anche se ora, però, la salute non gli permette di occuparsene come prima, così mio zio Andrea, è tornato da Hong Kong dove ha sempre vissuto da quando aveva vent'anni per aiutarlo.
Mario invece si è dedicato alla ristorazione, ha lavorato e viaggiato moltissimo per poter trasformare quello che un solo locale in una catena. Spesso siamo andati con lui, approfittandone per visitare le diverse città.
Il ristorante di Roma è stato il primo in assoluto, aperto con i risparmi di una vita, nonostante se solo avesse voluto, Claudio avrebbe potuto aiutarlo economicamente, lui ha voluto fare tutto da solo. Ripete sempre che il primo sarebbe dovuto essere unicamente frutto del suo lavoro e dei suoi sacrifici senza che nessun'altro lo aiutasse.

Mi sistemo meglio lo zainetto nero di pelle che ho sulle spalle e mi stringo un po' di più nella giacca. Inizia a fare veramente freddo e non vedo l'ora di arrivare a casa per infilarmi la tuta e avvolgermi in una coperta.
Mando un messaggio a mio padre e dopo pochi minuti lo vedo uscire avvolto in un cappotto nero, bello da togliere il fiato. Mi abbraccia stringendomi a sé e mi stampa un bacio ruomoroso sulla guancia.

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⏰ Last updated: Oct 09, 2017 ⏰

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Senza TempoWhere stories live. Discover now