10.

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La domanda mi sorge spontanea: Come facciamo a sentirci soli in una generazione così piena di attenzioni?

Con Albi non mi sono più sentita, lei avrà sicuramente altro a cui pensare, come lo studio e non certamente a me. Io pure cerco di concentrarmi su di me e sui miei progetti, chissá perchè è un'impresa.

Casualmente tempo fa ho conosciuto un'altra ragazza, si chiama Martina e mi sono trovata bene a parlare con lei fin da subito, infatti abbiamo legato. Ci siamo viste giá un paio di volte e l'amicizia già si è instaurata molto bene, lei mi ha fatto notare un'interesse nei miei confronti, ma io all'inizio ero molto cauta, ora credo che una svolta mi serve e non so se lei possa darmela.

Non so cosa voglio, ma so cosa è meglio per me: togliermi dalla testa Albi. "Voglio andare avanti, conoscere gente nuova e dare tutta me stessa solo a chi lo merita." - questo pensai.

Martina è così diversa dalle altre, e ho cercato di non paragonarla a nessun'altra. Abbiamo gusti totalmente diversi ma sono sempre stata un pò attratta dalla diversità.

Lei non è della mia cittá, ma abita in provincia.

Oggi dovrò uscire con lei è venuta da me e l'ho portata a fare un giro, ci viene poco nella mia città e volevo solo passare un bel pomeriggio con la mia amica.

Siamo andate al solito bar, solo perchè l'ambiente ormai è davvero familiare, di casa quasi.

Ci siamo messe a parlare e mentre parlava la osservavo.
È una bella ragazza lei, ha i capelli biondi ma con alcune ciocche blu dalla precedente tinta colorata, da l'idea di una ragazza semplice e infatti è vestita normalissima: solo una felpa, un jeans e delle converse.
A ciò che non dovrei pensare però ci penso sempre, come al fatto che forse non ho fatto la cosa migliore a portarla in questo bar, il bar dove viene sempre Albi.

Fin'ora però non c'era traccia di lei e quindi continuavo a parlare indisturbata con Marty. Improvvisamente però mi giro e in lontananza vedo lei. Neanche l'avessi chiamata.

È stata come una scena a rallentatore di un film. Lei con le sue amiche di fianco che camminavano verso la nostra parte.

Mi sono girata di colpo e ho solo cercato di non impazzire ma il mio cuore già aveva le palpitazioni, quasi che mi uscisse dal petto.

Martina se ne accorge, tanto che mi chiede: <Che hai?>
<Niente, ho visto una persona che non volevo vedere> ho risposto, per poi bere nervosamente un bicchiere d'acqua neanche fosse uno shottino di vodka liscia.
A Martina avevo parlato di una ragazza per cui avevo perso la testa ma lei non sapeva chi fosse ancora.

Per un primo momento non mi nota ma appena mi vede mi viene incontro per salutarmi.

<Ehii> mi dice sorridente
<Hei> rispondo trattenuta e saluto anche le sue amiche
<Come stai?> mi chiede accendendosi una sigaretta
<Bene...tu? Ti vedo distrutta> le ho detto, ed era vero, le vedevo il viso scavato dalla stanchezza
<Lo studio... mi sta ammazzando> risponde <Che fai qui?> continua
<Con lei> dico indicando Martina che nel frattempo ha assistito a tutta la scena <lei è Martina> le dico

Le due si presentano e poi Albi continua a domandarmi le solite cose, la conversazione però si interrompe e ognuno torna a fare le proprie cose.

Dopo aver terminato il nostro caffè l'unica cosa che voglio è andare via da quel posto. Andiamo a pagare e quando esco fuori vedendo Albi in attesa decido di andare a salutarla e avvertirla che me ne stavo andando.

<Ciao, io vado> le dico con una faccia tra il nervosismo e la delusione
<Testa di cazzo> mi dice sorridendomi e dandomi una pacca sulla spalla
Questa cosa mi ha fatto incazzare parecchio tanto che rispondo a tono <Ah io? Senti chi parla> lei non fa altro che guardarmi e sorridere e io rispondo solo con un distratto <Ciao.> per poi andarmene con la mia amica altrove.

Mi ha letteralmente rovinato una serata.

Io e Martina siamo andate a fare due passi e poi ci siamo fermate su una panchina:

<Senti so che quella ragazza che abbiamo incontrato al bar era quella ragazza...> mi dice aprendo il discorso con cautela
<Si è notato tanto?> dico imbarazzata
<Si...> dice forse con amarezza
<Io vorrei tanto andare avanti, ma non ce la faccio> confesso
<Devi trovare qualcun'altra che te la faccia dimenticare> mi dice prendendomi la mano
<E conosci qualcuno per caso?> dico con malizia e sorridendole
<Forse> mi dice per poi avvicinarsi e baciarmi.

"Ecco, un altro bel casino..." - ho pensato

Chi lo avrebbe mai detto || LesbianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora