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Sono ancora qui, in queste mura che mi circondano da ormai anni lontani.

I vestiti che la mia matrigna mi fa mettere sono al quanto ingombranti e mi danno un sacco fastidio; sono stretti, sono grandi, hanno la gonna che arriva in Cina e spesso sono rosa, colore che non si addice per niente alla mia persona. Sono bionda scura, occhi verdi smeraldo e labbra color ciliegia, pelle pallida e abbastanza alta, forse per via dei tacchi che mi obbligano a mettere. Mi ci vedo di più con vestiti del medesimo colore dei miei occhi, neanche da piccola mi vedevi in giro con la gonna rosa. Ora invece sono obbligata.

Mio fratello più grande, invece, non si lamenta dei suoi vestiti, forse perché non deve indossare un gonnellone che non ti fa respirare le gambe. Lui è sempre in giro con giacca e cravatta, capelli, biondi anche i suoi, ordinati verso l'alto e scarpe lucide.

-Sorella, non le conviene prendere una boccata d'aria?-
-Niall, dammi del tu e chiamami con il mio nome. Lo sai che mi da fastidio.-
-Ok Annina, però lo sai quanto la nostra matrigna tenga al rispetto verso le persone.-
-Ho capito, ma con me puoi essere la persona che sei veramente, non quello che vogliono gli altri.-

Punta i suoi occhi azzurri sui miei verdi, poi si siede sul letto e ci si sdraia sopra.

-Ma non ti danno fastidio quei vestiti lunghi e quelle scarpe alte più di me?- domanda.
-Secondo me se tu mettessi questi tacchi avresti le vertigini.- scherzo. Il messaggio gli è arrivato, ne sono sicura, ma da quando nostra madre è morta, o da quello che ci fanno credere dopo la sua scomparsa, non sorride più con sinceritá e sono anni che lei è assente, più o meno dieci anni. -Comunque sì, danno fastidio. E tu, andare in giro con le cravatte che stringono la gola?-
-Ti ci fai l'abitudine.-

Sbuffa, si alza e mi bacia la guancia per poi uscire.

Dalla finestra entrano dei passerotti, due precisamente, e cominciano a cinguettare.

Dovete sapere che, fin da quando sono piccola, riesco a comprendere i versi degli animali. In un qualche modo, però, poche persone sono venute a scoprire questa mia faccenda.

-Ciao Annina! Oggi il sole splende ancora di più!- fa il primo.
-Già! Ma lo sapete entrambi che se vi vede la mia matrigna vi scaccia a suon di tacchi, dato che considera le ciabate per i poveri che non possono permettersi le cose che possiamo permetterci noi con il nostro regno.-

Ebbene sì, essere una principessa non è facile e divertente come si crede da bambine. Sì, hai tutti i vestiti e le scarpe che vuoi, ma ti devi attenere alle regole che ti predispongono i reali, che nel mio caso sono mio padre e quella strega di una matrigna. Ma dico, mio padre non se ne poteva trovare una più decente? Con mia madre facevo di tutto; disegnavo sui muri, correvo per casa, mettevo ciò che volevo e nascondevo le chiavi di casa nell'acquario dei pesci. Ora invece si deve sempre dare del lei a qualsiasi persona, indossare abiti eleganti ventiquattro ore su ventiquattro e a momenti non è permesso mostrare i denti.

-Signorina Horan? Sua altezza la aspetta in sala pranzo.- bussa alla porta Harry Styles, il mio maggiordomo.
-Sì, arrivo subito.-

Prendo in mano i due volatili e li lascio volare fuori sul balcone. Esco da camera mia e vado nella sala da pranzo, dove i due reali mi aspettano.

-Eccoti qui, figlia.- mi "saluta" mio padre.
-Sì, possiamo fare in fretta per favore? Ho delle cose da fare, se mi è concesso.-
-Cos'è tutta questa fretta, figlia mia.- si intromette la donna.
-Scusi ma credo che non siano affari vostri, inoltre lei non è mia madre.-
-Figlia, credo che debba avere un po' più di rispetto verso sua madre!- mi sgrida mio padre.
-Matrigna, grazie.-
-Volevate vedermi, padre?- mi raggiunge Niall.
-Sì, entrambi. Come ben sapete, tra poco ci sarà la tradizionale festa tra i regni inglesi, tra cui anche il nostro, e quest'anno si farà qui. Inviteremo i più grandi governatori e re di Grand Bretagna. Inoltre, in questa festa, cercheremo il suo futuro marito, figlia.-
-A ha. Non posso scegliere io il mio futuro marito?-
-No, lo decidiamo io e tua madre.-
-Matrigna.-
-Comunque sia, dovremo presentarvi come degli ottimi eredi al trono, cosa che dovremo migliorare in te, signorina.-
-Chissà come mai sono diventata acida!?- ironizzo.
-In camera sua, di filato! Styles, controlli che non scappi come l'ultima volta.- ordina la donna che si è presa il posto di mia madre.

Faccio come mi dice, tanto per non perdere altro tempo prezioso che posso tenere per me, e me ne vado in camera mia. Ad accogliermi, sul balcone, ci sono Ashton lo scoiattolo, ormai il mio migliore amico, e Michael, l'unico gatto maschio tricolore che abbia mai visto.

-Hei Annina! Che è successo con quella strega?- squittisce Ash.
-Lo volete sapere proprio?-
-Beh, se siamo qui c'è un motivo.-
-In questo periodo ci sarà la tradizionale festa tra i regni, si terrà qui, nel nostro castello, dato che voi siete di casa, e non è ancora finita; decideranno LORO chi sarà il mio futuro marito ed il padre dei miei figli, sempre se ne vorrò. Inoltre devo comportarmi come una regina e devo essere il più elegante, cortese e rispettosa possibile.-
-Oh, non voglio essere in te. Però farei di tutto pur di essere umano per almeno un giorno.- miagola Michael.
-Pure io!-
-Dovete sapere che essere umani non è per niente facile, non so se è lo stesso per gli animali.-
-La vita da animali è monotona; nasci, cresci, ti riproduci, che è la parte migliore, accudisci e muori. Invece voi umani potete fare un sacco di altre cose che noi animali non possiamo.-
-Beh, chi lo sa, magari esiste qualcosa che vi può trasformare in umani per qualche ora. Comunque sia, trovata una casa, Michael?-
-Ancora no, l'unica persona che mi degna anche di uno sguardo sei tu, no scherzo, è lei, vostra altezza.-
-Non scherzare su queste cose. Si è fatta notte, volete dormire sul mio letto? Tanto è spazioso.-

Fanno un semplice cenno con la testa e li lascio entrare entrambi. Io intanto entro in bagno, tolgo gli indumenti della giornata è mi metto in tuta sportiva, cioè in pigiama. Esco e mi metto sotto le coperte.

-Principessa Annina! Ci legge una storiella?-
-Ok! C'era una volta un gattino ed uno scoiattolino randagi che non volevano avere a che fare con gli altri animali del bosco. Un giorno, presi dalla curiosità, si avvicinarono ad una casa e salirono fino a raggiungere il balcone di una fanciulla. Lei sbirciò dalla portafinestra e, dopo aver capito che erano due teneri animaletti, decise di andare a salutarli. Quindi uscì dalla sua stanza e salutò le due creature. Il giorno dopo i due tornarno, anche dopo una settimana, un mese, un anno e così via finché decise di tenerseli per sempre. Fine.-

Smetto di fissare il soffitto e noto Ashton e Michael dormire, il primo sul cuscino affianco al mio mentre l'ultimo sulla mia pancia.

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Buon Giorgio!

Ecco la nuova storia!

La protagonista è una principessa irlandese se non si fosse capito e riesce a parlare con gli animali.

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

Two Land In Two // M. G. //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora