6 The boy

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- Sei davvero un incanto- disse la domestica guardando il lavoro che aveva svolto. Sinceramente avevo paura a guardarmi allo specchio, temevo ciò che avrei visto.
Tutto quella sera mi impauriva: come avrei trovato il ragazzo? Come lo avrei costretto a fidarsi di me? Il mio corpo tremava, ma io ero anche eccitata. Sapevo che fosse tutto un sogno, sapevo che stavo immaginando tutto, eppure era tutto così elettrizzante: il brivido dell'avventura, la paura, il mistero. Poi fermai i miei pensieri, non c'era motivo di essere euforici, la priorità era svegliarmi e, dato che i pizzicotti non funzionavano, non mi rimaneva altra scelta se non quella di rintracciare White. Inoltre mi assillava sempre la stessa domanda: anche Jocelyn era frutto del mio sogno o ero svenuta con l'attacco di panico avvenuto dopo l'incidente?

- Ahi- dissi per il dolore ai capelli.

- Fatto! Adesso anche i capelli sono fatti in maniera sublime- mormorò orgogliosa.
Sospirai e mi voltai verso lo specchio rimanendo di stucco.
Il vestito nero era fantastico: largo ma non troppo, mi fasciava i fianchi in maniera deliziosa e arrivava leggermente sopra le ginocchia rivelando delle gambe magre e leggermente abbronzate. Il seno era sollevato e reso più gonfio, il trucco leggero rendeva il mio viso rotondo e attraente facendo risaltare delle labbra a cuoricino e dei grandi occhi verdi.
I capelli erano l'unica cosa che non mi convincevano: i fermagli li piegavano verso l'interno facendoli sembrare a caschetto.

- Sei pronta? Sarà un'impresa difficile. Ci sono moltissimi ragazzi della vostra età e capire chi è il conoscente della vostra amica non sarà cosa da poco- mormorò spazzolando un altro po' i miei capelli.
Continuai a guardarmi allo specchio e ripensai alle parole della mia vecchia domestica, aveva cercato di avvertirmi e non l'avevo più vista. Il fatto che avessi fatto quello strano sogno non aiutava per niente.
Deglutì e cominciai a parlare:- Tu cosa sai della mia amica, di queste persone, di Xeno e White?-.
Lei corrugò la fronte un po' disorientata dalla mia improvvisa domanda, poi continuò a sorridere.

- Io non sono curiosa, mi faccio gli affari miei e obbedisco. Caroline mi ha detto che non riesci a trovare una tua cara amica, che vieni da fuori città e l'unica persona che potrebbe aiutarti è questo giovanotto- sembrò riflettere un attimo poi mi domandò chi fosse White.
Sospirai, e mi rassegnai al fatto che non mi avrebbe aiutata in alcun modo: non sapeva assolutamente nulla.

- Nessuno di importante-.



- Sei meravigliosa- affermò Caroline con un sorriso falso e poco affettuoso.

- Pronta a conoscere questo tipo?- chiese nuovamente avvicinandosi a me e prendendomi a braccetto.

- Non lo so... Più o meno quanti uomini vengono il giovedì al locale?-
La rossa ci pensò su, poi disse che nei giorni settimanali venivano all'incirca settanta ragazzi, cinquanta uomini e oltre cento donne fra ragazze e giovani signore.

- E come farò a capire chi sia questo ragazzo?!- chiesi più a me stessa che a lei.
Carolina intanto fece spallucce poi si fermò di fronte alla porta del corridoio buio.

- Se dovessi incontrare questo giovanotto, fammi sapere chi è e perché Jocelyn fosse così interessata a lui- poi si allontanò facendo svolazzare il vestito lungo non proprio consono agli anni '20.
Mi soffermai sulla porta senza guardarla veramente; continuavo a pensare a tutta quell'assurda situazione che tanto avevo desiderato.
E se fosse tutta colpa mia?
E se il prezzo per una vita avventurosa fuori dal normale fosse stata la morte di Jocelyn?
E poi c'era sempre la stessa domanda: era davvero tutto un sogno?
Chiusi gli occhi e inspirai profondamente.
Non aveva più importanza, in entrambi i casi ormai c'ero dentro fino al collo e dovevo andare fino in fondo.
Mi sciolsi i capelli lasciandoli svolazzare liberi e ribelli lungo le spalle.
Deglutì, aprì la porta e la musica Jazz mi invase le orecchie.


il cane del tempo #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora