Capitolo 16

290 13 1
                                    

[Ermal]

La lascio lì, stesa nel mio letto con gli occhi sgranati e pieni di lacrime. Ho letto la paura nei suoi occhi, ha paura di me e questo per colpa di quello stronzo che non merita di essere chiamato suo fratello. Mi sono trattenuto dal picchiarlo solo perché c'era lei. Nonostante il male che le ha fatto lei continua a volerlo aiutare, perché? Dovrebbe odiarlo a morte e invece no, perché?
"Pronto Marco? Ascolta puoi venire a prendermi? Sono quasi arrivato davanti al pub... Ah tu sei ancora lì? Va bene allora esci così mi accompagni in un posto... Grazie"
Conosco Marco solamente da quasi un anno ma è già uno dei miei migliori amici.
"Ermal dove devi andare?"
"Da quello stronzo di merda"
"Cosa? E cosa ci devi andare a fare?"
"Dovrei aiutarlo ma se ci vado solo io gli spacco la faccia, quindi tu devi venire con me"
"Che significa che devi aiutarlo?"
"Che Bea mi ha chiesto di aiutarlo, pensa che questo non è lui è che con l'aiuto di una psicologa possa tornare quello che lei conosceva"
"Povera ragazza, va bene, andiamo" ci incamminiamo verso casa di Bea
"Ho fatto una cosa stupida"
" Cosa?"
"L'ho baciata"
"Ermal... Davvero non credo che sia giusto"
"Cos- Scusa perché?"
"Sei sicuro di esserti innamorato di lei e non dalla sua situazione... Si sa, sei buono e prendo tutto al cuore..."
"Non sono stupido... So riconoscere le mie emozioni e Bea mi fa battere il cuore come non ha mai fatto nessun altro"
"Va bene, ma ti ricordo che è una ragazzina"
"L'età è solo un numero"
"Si certo ma sedici anni di differenza sono tanti"
"Se c'è amore c'è tutto"
Arrivati a casa di Alex lo sveglio in malo modo e lo aiuto a tornare in se. Parliamo per un po'. Il fratello, davvero pentito, vuole recuperare per tornare dalla sua sorellina. Lo aiuterò. Supererà questo brutto periodo e tutto spenderà per loro e per me.
"Se le vuoi bene come dici allora andiamo da questa psicologa, lasciati aiutare. Non ha senso rovinare la tua vita e quella di tu a sorella perché altre due sono state spezzate, prendi coraggio affronta il tutto, impara a gestire ciò che senti"
"Mi sento terribilmente in colpa per aver fatto del male a mia sorella, io non merito nemmeno di vivere"
"Non dire così c@zzo! È vero le hai fatto del male ma lei è pronta a perdonarti perché ti ama, non mandare tutto in fumo"
"Va bene"
Alle nove di mattina lo accompagno da questa psicologa dove rimane per ben due ore.
"Grazie" quando esce dallo studio, con le lacrime agli occhi mi abbraccia ringraziandomi ed io non riesco più a vedere quel mostro che non doveva nemmeno nascere ma un uomo distrutto da una serie di eventi che gli sono capitati.
"E di cosa? Dovresti ringraziare tua sorella, se fosse stato per me ti avrei castrato al nostro primo incontro"
"Grazie per non averlo fatto allora, grazie per avermi dato un'altra possibilità"
"Andiamo adesso, ti accompagno a casa"
"Io veramente vorrei vedere mia sorella"
"Sta lavorando"
"Solo per ringraziarla, ho visto uno spiraglio di luce oggi, potermi sfogare senza usare l'alcol e la violenza..." Lo interrompo
"Tua sorella secondo te non ti avrebbe ascoltato?"
"Si, mi avrebbe ascoltato, mi avrebbe consolato e aiutato poi però sarebbe tornata in camera sua e si sarebbe messa a piangere, a soffrire per me e per se..."
"Allora hai preferito farla soffrire un un altro modo, bravo..."
"Mi dispiace, sono un mostro, mi odio ok? Ma voglio cambiare!"
"Andiamo, ti accompagno da Bea"
"Grazie"
Salito in macchina continua a fare domande su sua sorella.
"Grazie per averla aiutata, ma voi due state insieme?"
"No... Se devo essere sincero la amo ma non gliel'ho mai detto, non penso che accetterebbe"
"Non la conosci allora... Se ti aspetti che lei faccia apertamente dei gesti di affetto ti sbagli di grosso... Non aspettarti un abbraccio, un bacio, una parola dolce. Più tosto aspettati spinte scherzose, una mano testa quando cadi, delle prese in giro, dei consigli, dei piccoli gesti che per te possono sembrare insignificanti ma che dentro hanno tutto l'amore che lei non riesce ad esprimere"
"Lei ha paura"
"Eh?"
"Ha paura degli uomini, ha paura che qualcun'altro possa farle del male, gli ho lasciato un bacio in guancia i suoi occhi erano spaventati a morte"
"L'ho rovinata... Ho messo fine alla sua vita... Ho dato inizio ai suoi demoni, ai suoi incubi, alle sue paure"
"Si sistemerà tutto vedrai"
"Lo spero..."
Quando entriamo nel bar Bea, sorpresa, si avvicina al bancone.
"A-Alex?"
"Sorrellina davvero mi dispiace tanto, troppo, sto provando a cambiare piccola, mi manchi, torna a casa con me. Ti prometto che nulla ti accadrà più"
"Io... Io tornerò a casa ma prima voglio essere sicura che tu sia di nuovo il mio fratellone"
"Perdonami per quello che ti ho fatto... Al solo pensiero mi sento così male, non riesco a credere di aver ferito la mia sorellina"
Alex scoppia a piangere e si accascia a terra così Bea, dopo avermi guardato, si avvicina al fratello e abbracciandolo dice "ma io ti ho già perdonato, anzi io non ti ho mai odiato..." Bea consola il fratello, che dopo poco va via lasciando me e Bea soli.
"Grazie per tutto quello che stai facendo per me" lentamente si avvicina e osservandomi bene mi abbraccia e mi lascia un bacio all'angolo della bocca. Sono rimasto davvero sorpreso, non avrei mai immaginato una cosa del genere
"Bea... Io... Io ti amo"
"Forse è un po' prematura come cosa ma... Si, anche tu mi piaci" mi sorride e continua ad abbracciarmi. In questo momento il mio mondo è in quelle braccia, in quella stretta che vorrei durasse per sempre.

Piccola Anima Disobbedisci Perché è Vietato MorireWhere stories live. Discover now