Testimoni di Geova

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La posizione dei Testimoni di Geova sull'omosessualità si basa sul principio che la Bibbia sia l'unica fonte universalmente valida anche in tema di morale sessuale. Secondo i Testimoni di Geova, il testo biblico condanna i rapporti omosessuali.

La posizione dei Testimoni di Geova

I Testimoni di Geova hanno trattato spesso nelle loro pubblicazioni il tema dell'omosessualità, sostenendo che il testo biblico condanna le pratiche omosessuali, non l'omosessuale.Alcuni dei passi biblici citati a sostegno di ciò si trovano in Levitico (20,13), Romani (1,24-27) oppure Giuda (7). L'omosessualità, sia maschile che femminile, viene quindi considerata una pratica disapprovata da Dio, moralmente sbagliata e contro natura, anche per il suo aspetto di pratica sessuale al di fuori del matrimonio.

Secondo i Testimoni di Geova, inoltre, non è possibile cambiare, ma si può non assecondare il proprio orientamento omosessuale. A sostegno di ciò, viene citata la prima lettera ai Corinti (6,9-11). I Testimoni di Geova ritengono che questo passo biblico indichi che nella chiesa o congregazione cristiana primitiva, alcuni che in precedenza avevano praticato l'omosessualità, poi "erano cambiati".

Nella dottrina dei Testimoni di Geova, chi si allontana dai principi biblici seguiti dalla congregazione è soggetto alla disassociazione. Di conseguenza, un Testimone di Geova che pratica l'omosessualità viene dapprima sottoposto a un "comitato giudiziario" composto da tre o più anziani, il quale può poi portare a provvedimenti disciplinari quali la "riprensione" o la disassociazione dell'omosessuale.

I Testimoni di Geova si dichiarano contro l'omofobia, sostenendo che la Bibbia comanda ai cristiani di amare il prossimo e di non giudicarlo. Gli omosessuali possono assistere alle adunanze e seguire gli "studi biblici", tuttavia la pratica dell'omosessualità è incompatibile con l'appartenenza al movimento.

Critiche alla posizione dei Testimoni di Geova

Le associazioni LGBT contestano la posizione e i comportamenti dei Testimoni di Geova in merito all'omosessualità.

La "morte sociale" come pressione psicologica

Coloro che, a parere dei Testimoni di Geova, adottano comportamenti contrari ai principi biblici (tra cui l'omosessualità) sono sottoposti alla "disassociazione". Questo provvedimento disciplinare, criticato da alcuni come un provvedimento che porta alla "morte sociale", è considerato da alcune associazioni LGBT come un metodo per fare pressione psicologica sulle persone omosessuali, col fine di costringerle a una condotta eterosessuale. Il testimone di Geova omosessuale viene isolato socialmente, con lo scopo di "disciplinarlo", nel presupposto che la sua sia una condotta "deviante".

Gli attivisti LGBT replicano che non esistono evidenze scientifiche che l'omosessualità sia un comportamento deviante. Notano anche che la disassociazione è un provvedimento riservato non solo agli omosessuali, ma a chiunque persista in comportamenti disapprovati dal movimento.

Alla base della "disassociazione" vi è la convinzione che l'orientamento sessuale di una persona possa essere "mutato". Viene replicato dagli LGBT che questa convinzione non è supportata dalla ricerca scientifica, e che in molti Paesi le "terapie di conversione eterosessuale" sono considerate illegali (Brasile, Ecuador, Regno Unito, Stati Uniti d'America). I metodi volti al far cambiare l'orientamento sessuale altrui sono considerati privi di giustificazione medica e lesivi della salute umana, e una delle cause dell'inasprimento del clima e degli stereotipi negativi verso l'omosessualità.

L'uso di toni offensivi e discriminatori

Gli attivisti LGBT hanno spesso denunciato come offensivi e discriminatori i toni usati dai Testimoni di Geova nei confronti degli omosessuali nelle loro pubblicazioni ad uso interno: in particolare hanno lamentato l'analogia comparsa sulla rivista Svegliatevi! fra l'accettazione dell'orientamento omosessuale e l'incoraggiamento a bere rivolto a un alcolista.

Il rifiuto del confronto con la scienza moderna

Alcune associazioni LGBT ritengono che la posizione dei testimoni di Geova, secondo la quale l'omosessualità è quasi sempre frutto di una "scelta" del singolo, deliberata o indotta dall'ambiente, e quasi mai una tendenza genetica, non troverebbe riscontro nella ricerca scientifica e incoraggerebbe la pratica di rapporti omosessuali vissuti in segreto, dietro la facciata del conformismo esteriore o di un matrimonio di comodo.

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