Capitolo uno

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-Ehi, Jack ? Puoi aiutarmi con la tenda ? Non so come fare.
Jack le si avvicinò sorridendo. L'aiutò velocemente a montare l'ultimo paletto per sorreggere la tenda nella quale avrebbero dormito per il resto delle due settimane. Il sole scottava in quella calda giornata di agosto abbattendosi prepotentemente sulle loro teste. Ad una trentina di metri dall'accampamento si poteva trovare un laghetto, dove molto spesso i turisti passavano intere giornate, sulla riva o in quell' acqua sorprendentemente limpida.

-Ti va se andiamo a tuffarci? Fa un caldo.
Astrid annuì, guardandolo spogliarsi degli indumenti e restando in costume. Ammirò il fisico asciutto del ragazzo, mordicchiandosi il labbro. Sentì uno sguardo premere incessantemente sulla nuca, facendola sentire a disagio. Si girò lentamente, non trovando però nessuno. Dopo essersi spogliata, raggiunse il ragazzo nella distesa d'acqua, continuando però a sentire una forte presenza dietro le sue spalle. Cercò di non pensarci, ma si ritrovò spesso a girare lo sguardo da una parte all'altra, facendo spuntare un'espressione confusa sul volto del fidanzato.

-Piccola ? Va tutto bene ?

-Uhm, si, non preoccuparti Jack. Solo un'impressione.

Jack, solitamente non era molto sveglio. Era sorprendentemten gentile e amorevole, ma non molto acuto, per questo Astrid preferiva non metterlo al corrente di cose come quelle, inutili sensazioni. Forse, si disse, era solamente il caldo che le procurava un leggero mal di testa. Decisa a godersi ogni singolo giorno di quello stacco momentaneo dalla realtà che solitamente la circondava a casa, mise definitivamente da parte quei problemi, iniziando così quella che sarebbe stata una meravigliosa giornata in compagnia del suo ragazzo.

La giornata trascorse tranquilla e lentamente, i minuti le scorrevano addosso, tra una battaglia di schizzi e l'altra in compagnia del ragazzo. La sensazione di essere osservata sparì nel corso della giornata, ed Astrid si ritrovò completamente sollevata, ma comunque spossata per il consistente movimento. Era tardo pomeriggio ormai, ed Astrid ammirò quella che era definita dai fotografi "L'ora dorata". Uno splendido tramonto colorava il cielo di un caldo arancio sfumando impercettibilmente nel rosso. Astrid poggiò il capo sulla spalla di Jack, riprendendo la lettura di un libro portatasi dietro. Si perse tra le righe del libro, immedesimandosi completamente nel libro, esternata dal mondo circostante, quasi come se non esistesse.

Il buio iniziò a calare indistinto, costringendo la bionda nel continuare prossimamente la lettura. Vide Jack, che aveva già preparato diversi panini, parlare con un ragazzo, probabilmente della loro età. I capelli erano castani, leggermente lunghi ed incorniciavano un viso abbastanza allungato. Le labbra erano sottili, il naso contornato da una cascata di lentiggini. Ma quello che la colpì, furono gli occhi verdi del ragazzo. Un verde foresta, leggermente scuro, che gli donava una presenza quasi misteriosa. Jack la notò da lontano, facendole segno di avvicinarsi. Le passò un braccio dietro le spalle, attirandola a se e lasciandole un bacio sulla fronte.

-Quindi è lei Astrid, eh Jack ?

-Esatto Hic. Astrid, lui è Hiccup Haddock, un mio amico d'infanzia.

-Piacere di conoscerti Hiccup.

Hiccup le mostrò un sorriso stringendole la mano. Le dita erano fredde al contatto, ed Astrid si domandò in che modo fosse possibile. Astrid si perse in quegli occhi verdi, quasi incantandosi dalla loro profondità. Hiccup si schiarì la gola.

-È stato bello rivederti Jack, ma devo proprio tornare. Merida e gli altri, mi staranno aspettando. Ci vediamo.

-Certo, bro.

Astrid sorrise al bruno, salutandolo. Lo guardò andare via, fin quando non scomparì letteralmente dalla sua vista. Astrid scosse il capo, strabuzzando gli occhi. Jack le porse un panino, accendendo successivamente un fuoco.

-Senti, sei sicura di sentirti bene ? Mi sembri spaesata.

-No Jack, sarà stato il caldo. Ti ho già detto di non preoccuparti, dai.

Non poté non fare a meno di ripensare ad Hiccup quella sera, ed alla sua sparizione improvvisa. Era sicura di averlo visto volatilizzarsi nel bel mezzo dell'area di campeggio. Forse il sole cocente le aveva sul serio dato alla testa. Si strinse al corpo di Jack accanto al suo, passandogli un braccio intorno allo stomaco. Ripensò agli avvenimenti della giornata ed alla sensazione di essere osservata, fin quando non sentì un leggero pulsare alle tempie. Chiuse gli occhi con forza, e per un momento sentì di ritrovarsi in un abisso nero, perdendo per un attimo la presa dal corpo di Jack. Le era capitato diverse volte di trovarsi in situazioni del genere, in cui apparentemente si ritrovava circondata dal nero assoluto per pochi istanti, ed ormai capitava così frequentemente da essersi abituata a quella oscurità che la stringeva. Sospirando seguì l'esempio del fidanzato, chiudendo gli occhi e lasciandosi trasportare in un sonno senza sogni.





Angolo autrice
L'avevo detto che Astrid sarebbe sembrata pazza, lol.
Ed ecco che entra in scena Hic yeeeh 😋 che si volatilizza improvvisamente (?)
Vabbeh, grazie per chi sta seguendo questa cosa disagiata 😂
Addeoh 🤗

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