Mi sono illusa,troppo-Capitolo 23

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Mi sveglio con la schiena attaccata al petto di Beck, lo sento muoversi e capisco che si è svegliato. Mi giro e lo bacio.
"No non mi dire che è già giorno." Mugola con voce roca mentre apre gli occhi e gli sorrido.
"Già."
Sbuffa prendendo il cellulare.
"Cazzo è tardi, devo essere da Marco alle 9." Mi da un bacio a stampo e ci alziamo.

Dopo mezz'ora siamo pronti, ci prendiamo un caffè e andiamo a casa di Marco dove troviamo anche Cristina.
"Ciao Cris!" La saluto e lei ricambia con un caloroso abbraccio.
"Ragazze noi andiamo." Dice Marco.
Lui oltre ad essere il fidanzato di Cris è anche il manager di Beck quindi andrà con lui agli instore.
Dopo aver messo la valigia di Marco in macchina, Beck si avvicina.
"Ci vediamo tra una settimana, babe." Dice prima di baciarmi e prima di sussurrarmi sulle labbra 'ti amo'.
Anche Marco saluta Cris e subito salgono in macchina e partono.

Pov's Beck
Finalmente è sera, oggi è stato l'ultimo giorno di firmacopie, sono molto stanco e non vedo l'ora di tornare a casa e da Elena che mi manca molto, ma per stasera dormiremo in hotel.
Insieme a Marco, Cosimo e gli altri abbiamo deciso di andare in un bar a bere qualcosa visto che è stata l'ultima data.
Andiamo verso il bancone, dopo aver mangiato, e prendiamo alcuni drink.
Dopo 10 drink diversi e dopo qualche bicchiere di spumante bevuto per festeggiare la buona riuscita del firmacopie, mi rendo conto di essere andato oltre il mio limite e proprio per questo non capisco più nulla.

All'improvviso qualcuno si siede accanto a me, mi giro e vedo che si tratta di una ragazza, si avvicina e posa la mano sulla mi spalla.
"Andiamo a ballare." Mi chiede.
Forse è l'alcol o forse no, ma sta voce la odio già.
Non voglio andarci ma le mie gambe non ascoltano ciò che voglio fare io.
Lei mi tira verso la zona ballo, mi alzo e nonostante io la stia respingendo lei continua a ballare troppo vicino, fino a strusciarsi letteralmente addosso.

Mi sveglio con un tremendo mal di testa, vado per girarmi, visto che ho dormito a pancia in giù, ma non riesco, me lo impedisce un peso,mi volto dalla parte opposta e vedo il braccio di una ragazza.

Mi sollevo di scatto, non sto capendo niente.
"Buongiorno." Cinguetta.
Odio più la sua voce che il mal di testa che ho.
"Chi cazzo sei? Fuori dalla mia camera." Le dico.
"Ma come, dopo la nottata che abbiamo passato insieme." Dice con un sorriso malizioso.
"Ho detto di uscire."
Mi guarda male e sbuffa.
"Va bene va bene, calmati."
Esce da sotto le coperte, solo in intimo, prende il suo vestito che è buttato a terra e lo indossa ma non veloce come le ho detto di fare.
Sembra che lo faccia apposta.
Appena esce mi siedo in un lato del letto, mi sforzo di ricordare ciò che può essere successo ieri sera, ma non riesco a ricordare niente di concreto.

Ho solo immagini nella mia mente, io e i ragazzi al bancone del bar mentre ridevamo, la musica però la situazione in cui mi sono svegliato stamattina parla da sola. Ero a letto con una ragazza che non conosco ed eravamo entrambi quasi nudi.
Non c'è bisogno che mi ricordi nulla.

Mi metto le mani ai capelli e inizio a camminare per la stanza. Vedo che i miei vestiti sono sparsi in varie parti della stanza, la maglia è vicino alla porta, la giacca sulla sedia,i pantaloni ai piedi del letto.
Che cazzo ho combinato?!

Prendo quei maledetti vestiti e li infilo nella valigia, la chiudo e ne indosso altri. Prendo la valigia e scendo nella hall dove dovremmo incontrarci tutti prima di partire.

Vedo che ancora manca qualcuno così decido di sedermi e di calmarmi un attimo bevendo un sorso d'acqua dalla bottiglietta.
Marco mi vede e si avvicina.
"Bro ma dove sei finito ieri sera?" Dice dandomi una pacca sul braccio.
"Ero stanco, sono andato a dormire." Dico vago senza guardarlo.
"Ma se sei sparito con quella ragazza del bar, come si chiama.. Jessica."

Non mi ricordavo nemmeno il nome, benissimo, sono nella merda.
Sono costretto a raccontargli tutto.

"... questo è quello che mi ricordo. Ho fatto una grossa cazzata.
Dico passandomi la mano nei capelli.
"Mi dispiace, non so come potrei aiutarti Beck."
Scendono anche gli altri ragazzi che mancavano per partire, ci mettiamo in macchina e andiamo.

Appoggio la testa al finestrino e guardo il cielo immerso tra i miei pensieri. Come farò a spiegare tutto ad Elena, a dirle cosa è successo anche se in realtà non lo ricordo nemmeno io.
La tasca dei miei jeans vibra, prendo il telefono ed è.. lei.
Non le rispondo, non riuscirei a parlarle, ma nel frattempo vedo che non è l'unica chiamata persa, ce n'è anche un'altra sua di ieri sera ed un messaggio.

Vado a lavoro, ma il mio pensiero vola verso Beck. Chissà come mai non mi ha risposto al messaggio della 'Buonanotte' che gli ho inviato ieri sera. Provo a chiamarlo per vedere se sta tornando a Milano, ma il cellulare suona a vuoto. Sono un po' in pensiero perché di solito è lui a chiamarmi la mattina.
Verso l'ora di pranzo ricevo una sua chiamata.
"Ele, ciao."
"Ciao, dove sei?"
"Sto arrivando, scusa se non ti ho risposto ma sono stato occupato." Mi spiega.
"Si tranquillo avevo capito."
"Sei a lavoro?"
"Si."
"Va bene allora ci sentiamo dopo, ciao."
"Si a dopo." Dico riattaccando.

Continuo a lavorare ma mezz'ora dopo qualcuno bussa alla porta dell'ufficio.
"Avanti!"
Entra la segretaria.
"Scusi, c'è un ragazzo che la cerca."
Strano, non aspettavo nessuno.
Esco e mi ritrovo Beck davanti, gli vado incontro felice che sia passato visto che mi è mancato in questa settimana che è stato fuori.
Ci abbracciamo e mi bacia.
Andiamo in ufficio e parliamo un po', ma vedo che è distaccato anche perché non mi guarda negli occhi quando parla, cosa che lui fa sempre.
"Come è andata?
"Alla grande."
"Beck, è successo qualcosa? Cos hai?"
"No niente sono solo stanco per il viaggio e per questa settimana intensa. Ci sentiamo stasera,va bene?"
Dice alzandosi.
"Va bene, ci sentiamo più tardi."

*
Lavoro tutto il giorno, quando finisco passo a comprare qualcosa al supermercato e poi torno a casa e mi preparo da mangiare.
Dopo cena mi riposo sul divano, prendo il telefono e apro instagram visto che da qualche giorno non controllo.

Mentre scorro la home vedo che Marco ieri sera ha pubblicato un video, lo guardo, non si capisce bene quello che si vede, ma si sente molta confusione e musica.
Ad un certo punto del video vedo Beck con in mano un drink, ma non è solo, è in compagnia di una bionda che gli poggia una mano sulla spalla.
Lui sembra ubriaco perché non riesce a reggersi in piedi mentre lei balla praticamente addosso a lui.

Non posso crederci. Che stronzo
Senza pensarci due volte prendo le chiavi della macchina e corro verso casa sua.

Busso con insistenza alla porta e mi apre.
"Ele cosa ci fai qui?" Chiede preoccupato, lo guardo male.
"Sei solo uno stronzo." Gli dico porgendogli il mio telefono per fargli vedere il video di Marco.
Mentre lo guarda ha uno sguardo triste e serio al tempo stesso, come se stesse scoprendo per la prima volta cosa cazzo ha fatto ieri sera.
Si morde il labbro. "Posso spiegarti, Ele ti prego."
Dice tentando di afferrarmi il braccio ma mi scanso.
"Non mi toccare cazzo, ho già capito tutto, ci sei andato a letto vero?"
Ho la voce spezzata dalla rabbia mista a delusione.
Non risponde, non ha nemmeno il coraggio di guardarmi negli occhi e dirmi di si.
"Mi sono fidata di te come non avevo fatto con nessuno. Una settimana fa hai detto di amarmi e me l'hai ripetuto anche prima che partissi per il firmacopie. Io con te ho fatto dei passi importanti, ci ho creduto veramente in quello che c'era tra noi nonostante i mille dubbi che avevo, ma mi sbagliavo. Non era quello che provavi anche tu. Per te sono stata una delle tante,vero? Mi sono illusa troppo, vaffanculo." Sbotto arrabbiata e sull'orlo di un pianto, sento gli occhi bruciare ma trattengo il fiato per non far uscire le lacrime.

Dopo la mia domanda alza lo sguardo verso di me come se fosse stato tradito dalle mie parole.
"Sai bene che non è così, io ti amo. Ero ubriaco e non ricordo niente di quello che è successo dopo, so di aver sbagliato in ogni caso, ma ti prego non lasciarmi."
Mi implora.
"No, basta con questi giochi, tu sei sempre lo stesso, non sei cambiato per niente. Non cercarmi."

Sto per scoppiare, vado verso la porta, lui cerca di fermarmi ma stavolta corro verso la macchina.

Mentre guido sento le guance bagnarsi delle lacrime che prima cercavo di trattenere. Arrivo a casa, vado in bagno, mi guardo allo specchio, ho gli occhi rossi e tutto il mascara è sceso come le mie lacrime. Mi sciacquo la faccia e vado a letto, ma continuo a piangere.
Ho la nausea e un mal di testa fortissimo, non riuscirò a prendere sonno, mi alzo per prendere un bicchiere d'acqua ed esco in balcone.
L'aria fresca di Aprile mi fa venire i brividi, ma mi fa passare il senso di vomito che mi attanagliava lo stomaco.
Intanto il cellulare continua a vibrare e non la smette per tutta la notte, almeno fin quando mi addormento verso le quattro del mattino.

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