03. 《Le rune》

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5 anni dopo

Il ticchettio della pioggia sulla tenda mi sveglia, apro gli occhi ma non vedo assolutamente nulla. Chissà che ore sono, non posso accendere una candela per vedere altrimenti Josephine e Chocolà, che dormono in tenda con me, si sveglierebbero.

Cerco di girarmi in quello che, da cinque anni, ho il coraggio di chiamare letto, il polso resta incastrato nei fili della coperta, per colpa di quel maledetto bracciale.

Tocchigno il ciondolo a forma di chiave di violino, e riesco a disincastrarlo. Questo bracciale me l'aveva dato Isaac, l'ultimo giorno, prima della mia partenza. Mi aveva fatto un discorso arzigogolato, ma io ne avevo capito poco.

A volte ci penso ancora, a lui, ai signori Scott e sopratutto alla signorina Molly, ed è proprio pensando e ripensando che finisco per addormentarmi.

Mi sveglio nuovamente, stavolta la luce dell'alba illumina la tenda, i raggi entrano con delicatezza dando un disegno ad ogni cosa, e io devo andare in bagno. Tiro giù i piedi dal letto, cercando di fare il meno rumore possibile, apro i bottoni della tenda, e respiro una vampata di aria buona.

Il prato ha ancora molte goccioline d'acqua sparse qua e là sulle foglie, il sole sta venendo fuori dalle montagne all'orizzonte, e io corro dietro un albero per fare quello che devo fare.

Sto riaprendo il primo bottone della tenda per rientrare, quando un rumore mi fa sobbalzare, mi volto e nel bosco intravedo due occhi che mi fissano. Di lì a poco, il dolore alla spalla riprende fortissimo.

La mia spalla sinistra, neanche il più grande dottore di  Londra e riuscito a capire cosa abbia. Io so solo che certe volte mi prende un dolore così forte, da non riuscire quasi a respirare. Quello che sappiamo e vediamo tutti è che mi è comparsa una voglia, cinque anni fa, su questa maledettissima spalla, e brucia ogni volta che l'arto prende a farmi male.
Anche mio fratello ha una voglia, però lui l'ha posizionata sulla testa, in fronte, al centro, per fortuna ha la frangia lunga e non si nota per nulla.

Passano pochi minuti, e io punto di nuovo lo sguardo nel bosco, gli occhi che mi fissavano sono spariti, e il dolore diminuisce gradualmente.

-《Come mai già sveglia?》sento pronunciare dalla voce roca di quel demente di Ashton
-《Ossequi Ashton》dico secca
-《Ossequi? Sei seria? Secondo me non sai neanche cosa vuol dire ossequi, e da quando lo dici?》
-《Da ora》
-《E come mai?》ghigna
-《Perché mi va di dirlo, problemi!?》rispondo acida
-《No nessuno》risponde calmo, ridendo sotto i baffi.
Ashton: la persona più insopportabile dell'intero mondo.

Io e lui ci odiamo fin dall'inizio della nostra "amicizia", o meglio io non lo odio, ma lui mi irrita portadomi ad ordiarlo. Si sveglia tutte le mattine prima di tutti per fare i suoi esercizi, e poi va a svegliare John e Claire che, a loro volta, alzano noi.
-《Andiamo a fare una passeggiata?》mi chiede, lo guardo male
-《Io alle sei di mattina è già tanto se so respirare, figurati se cammino》
-《Scansafatiche》 parte il pugno, che va a centrare il suo naso aquilino. Lui è tramortito a terra, e io me la rido fragorosamente. Poi il dolore alla spalla torna, più forte di prima, mi accascio a terra, punto gli occhi nel bosco, e vedo di nuovo quella figura. La faccia preoccupata di Ashton è l'ultima cosa che riesco a distinguere, poi il buio.
~
Sono nel buio più totale, ma nonostante questo riesco a capire, poco dopo, di essere in una foresta. Davanti a me la figura del bosco, è troppo buio e non riesco a vederne la faccia. Quest'ultima allunga una mano, porgendomi una pietra. L'oggetto è di tanti colori, e più che una pietra assomiglia ad un pezzetto di universo, faccio per prenderla, ma sento la voce di mio fratello gridare il mio nome. Mi sveglio.

-《Grace, menomale sei sveglia》urla fiondandosi su di me la mia migliore amica, Josephine, la stringo forte 《Ero così preoccupata》quasi piange.
-《Di cosa piccola Josy?》chiedo con fare dolce
-《Hai dormito per tre giorni》si intromette Ashton. Solo ora mi rendo conto che tutti i miei amici sono nella tenda, preoccupati per me, come davvero stessi per morire. A pensarci bene potrei davvero aver dormito per tre giorni, ho una fame!!

-《Bene ora uscite tutti perfavore, rimangano solo Grace e Sean》 annuncia John. Dopo aver protestato qualche minuto di rimanere, Josephine esce.

-《Cosa diavolo è successo a mia sorella?!》sbotta fuori Sean, è davvero arrabbiato, John e Clarie si scambiano un occhiata veloce, poi lei annuisce e lui parla
-《Vi dobbiamo dire una cosa》
-《Prima posso mangiare? 》sussurro appena, Clarie mi guarda a male, allora capisco che devo stare zitta.
-《Voglio raccontarvi una storia》afferma John, Sean si siede accanto a me, e io incrocio le gambe, poggiando i gomiti, per reggere la testa con le mani

《Molto tempo fa, possiamo dire, più o meno duecento anni, il nostro mondo era popolato da persone con poteri magici. Con il passare del tempo la magia fu estinta, con le guerre e con le persecuzione alle creature magiche. Una profezia dice che duecento anni dopo la morte dell'ultimo stregone, lui abbia predetto il futuro, dicendo che avanti nel tempo ci sarebbero stati quattro grandi stregoni, destinati a fare grandi cose...》inghiottito la saliva rumorosamente, e mio fratello stringe i pugni

《...questi quattro》continua Clarie 《Sono contrassegnati da dei simboli, cioè le rune, sapete cosa sono?》scuoto la testa
-《Sono delle lettere, apparetenenti all'alfabeto runico, gli usavano i nostri antenati per scrivere》risponde Sean, e io allibita accanto a lui.
-《Esatto, vedete...》Clarie allunga il braccio e sposta la frangia di mio fratello 《Questa è una runa》.
Poco dopo si sente un tonfo, mio fratello è svenuto, e io sono prossima a farlo.

Dopo pochi minuti Sean si riprende, e inizia a scatenare la sua rabbia
-《Voi state scherzando!?》inizia 《ora spiegatemi perché non ci avete detto fin da subito questa cosa, io e Grace siamo associati alla magia, e sentiamo in che modo!? Ora non ci verrete mica a dire che siamo due dei quattro stregoni??? perché io non lo manderei giù, proprio per niente!!!》loro due annuiscono all'unisono alla domanda di mio fratello, lui sbatte il pugno sul letto di vimini, e io li metto un braccio intorno alle spalle per calmarlo 《E cosa stavate aspettando per dircelo!! Un invito da Dio!?》
-《L'abbiamo fatto per proteggervi, noi siamo i vostri Guardian, delle creature magiche destinate a proteggervi》 ci mostrano i polsi, dove vi è tatuata una  G.
-《Il nome della tua runa, Sean, è Astono, e la tua, Grace, è Ferim. Siete il vento e il fuoco. Oltre a voi ci sono la terra, Terranum, e l'acqua, Atua》

Ricapitolando il tutto,  io e mio fratello, abbiamo scoperto di essere dei maghi, destinati a fare grandi cose, ma non ci hanno specificato cosa. John e Clarie sono i nostri Guardian, persone destinate a proteggerci, ma non ci hanno detto da cosa. Dobbiamo trovare le altre due rune, ma non sappiamo dove sono. E io ho ancora fame, perfetto.

Ah e dimenticavo, nessuno dei nostri compagni di viaggio dovrà sapere che noi siamo maghi, il perché non l'ho capito. Fatto sta che quest'anno non si preannuncia per nulla facile.
Mi lascio cadere all'indietro nel letto, sperando che, nel suo sclero, Sean non insulti i nostri genitori.

Spazio autrice
Buonsalve a tutti!!
La nostra storia inizia a prendere forma, che ne dite?? Commentate se vi va.
Sean e Grace hanno finalmente scoperto la verità, e Sean non l'ha presa molto bene, invece la nostra Grace tutto sommato sembra avere solo fame, forse non sta dando il giusto peso alla situazione, non può neanche immaginare cosa la attende. E voi lo immaginate? Se andate avanti lo scoprirete
Grazie per la lettura
Grace🎀

P.s. abbiate tanta pazienza per gli errori...

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