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2011
Roger era appoggiato al muro di casa sua con la cornetta del telefono in mano.

"Pronto?", una voce femminile rispose.

"Polly? Sono Roger..", silenzio dall'altra parte della cornetta "Roger Waters."

"Ciao Roger.", la voce di Polly era fredda eppure nascondeva ancora un pizzico di dolcezza.

"C'è David in casa?"

"Io... sì, David è qui. Ma credo sia meglio non disturbarlo."

"Polly... ti prego."

"Roger ho detto..."

"Polly, ascoltami, te lo chiedo in ginocchio."

La donna sospirò in segno di protesta.
"DAVID! ROGER WATERS TI CERCA AL TELEFONO!"

Dopo qualche minuto di attesa una voce familiare iniziò a parlare.
"Roger?"

"David...", Roger si schiarì la voce. "Come stai?"

"Bene grazie, abbastanza bene. Tu come te la passi?"

"Non male."

Un silenzio imbarazzante cadde tra i due.
"Senti David..", Roger prese le redini in mano "Ritorno in Inghilterra questa estate. Se ci vedessimo un giorno? Un pranzo, una cena oppure un semplice caffè..."

"Oh...", la voce di David sembrava imbarazzata mentre quella di Roger iniziò a tremare.

Un nodo gli si formò in gola.
"Scusa, non avrei dovuto chiamarti, lo so. È stata un'idea stupida, non so cosa mi sia preso. Questo pomeriggio stavo pensando a te, ai Pink Floyd e..."

David iniziò a ridere.
"Roger, aspetta. Io sono felicissimo che tu mi abbia chiamato. Mi hai solo colto alla sprovvista, ecco tutto.", sospirò "Io e Polly partiamo a fine luglio in Italia, poi ci spostiamo in Grecia. Ma siamo liberi per il mese di giugno e quasi tutto quello di luglio."

"Grandioso.", mostrò la sua voce più falsa. Era geloso. David portava Polly sempre con lui? Certo, erano sposati...

"Già. Adoro l'Italia e la Grecia, anche Polly le adora."

"Anch'io."

David iniziò a ridere.
"Lo so, me lo ricordo bene."

Roger sorrise e si toccò le labbra.
"Ti chiamo più avanti per metterci d'accordo sulla data, okay?"

"Perfetto. Lo vado subito a dire alla donna di casa.", David rise mentre Roger tossì.

"David...", la voce di Roger si era improvvisamente fatta nervosa. "Non aver paura a chiamarmi. Fallo quando vuoi. Insomma... se vuoi..."

"Certo Roger, lo farò."

Roger iniziò a sorridere ancora di più.
"Allora buona serata, Gilmour."

David aspettò qualche secondo prima di ricominciare a parlare, come se non volesse più finire quella chiamata.
"Buona serata, Waters."

Roger appoggiò con cautela la cornetta sul telefono.
''È andata.", pensò.

Sua moglie entrò in salotto mettendosi le mani sui fianchi.
"Dal tuo sorriso credo sia andata benissimo."

"È andata alla grande."

Roger and David || Pink FloydDove le storie prendono vita. Scoprilo ora