Little Bunny

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Il campanello trillò, risuonando per tutta la casa.

Marshall mise via lo spartito, adagiandolo sul tavolino e sbadigliò sonoramente.

In genere era lui che dimenticava le chiavi dell'appartamento o forse il suo compagno aveva le mani piene di buste e non poteva frugare nelle tasche dei jeans.

Un' altra scampanellata incessante gli ricordò che se non voleva litigare con il suo amato avrebbe fatto meglio a sbrigarsi e a non lasciarlo a lungo dietro la porta.

- Arrivo! Arrivo!- si alzò in fretta dal divano, grattandosi la nuca e aprì la porta con un sorriso che si raggelò all' istante.
- Gumball, dimmi che quello che hai tra le braccia, non è un altro cucciolo bisognoso - sospirò notando il fagotto stretto al petto.
- Non lo so, perché non me lo dici tu?- chiese l'altro acido, scaraventando alcune buste contro il petto del corvino per poi entrare furioso nell' appartamento.
- Perché diavolo dovrei saperlo io?- Marshall chiuse la porta spingendola con il piede e lo raggiunse in cucina poggiando le buste sul tavolo.

Odiava litigare con il suo dolcissimo cotton candy , soprattutto quando non aveva nessuna idea del perché lo stessero facendo.

Il roseo appoggiò una borsa sullo stesso tavolo - Quando avevi intenzione di dirmelo?- gli lanciò un'occhiataccia furiosa, continuando a stringere il fagottino tra le braccia.
- Quando avevo intenzione di dirti cosa, esattamente?- rispose esasperato alzando le braccia al cielo.
Di cosa diamine stava blaterando?

Gumball lo osservò con la sua tipica espressione arrabbiata; tipica di quando il corvino si dimenticava di fare qualcosa che l' altro di aveva chiesto di fare incessantemente.

- Quando avevi intenzione di dirmi che hai una figlia?- ringhiò, allargando leggermente le braccia da cui spuntò un paffuto visino rosa immerso nel sonno.
Marshall osservò la bimba con occhi spalancati, terrorizzati e stupiti allo stesso tempo.
- Io…avrei…COSA?!?- esclamò, forse un po' troppo forte.

La bambina si svegliò e iniziò a piangere disperatamente, assordandoli con urla stridule e penetranti.
Il roseo gli scoccò un' altra occhiata infuriata.
- Ecco. Guarda che hai fatto.- iniziò a cullare la piccola dolcemente, riservando, almeno a lei, uno sguardo zuccherino.
-* "E così il bambino cadde in un sonno profondo"- canticchiò a voce bassa, dondolando la bambina lievemente - " Le fiamme scintillanti si placano nella grigia cenere…una ad una…" -
La bimba fece un enorme sospiro calmata da quella ninna nanna  melodiosa - " Un milione di sogni tornano sulla terra, nella notte in cui gli occhi argentati tremarono, sei nato nella luce splendente…" - continuò a lungo cullando la bambina finché lei non si addormentò nuovamente e proseguì anche dopo che lei prese sonno.

Per tutto il tempo, Marshall non aveva fatto altro che osservare il suo compagno in religioso silenzio, senza riuscire a togliergli gli occhi di dosso.
Qualche volta l' aveva visto giocare con la sua nipotina più piccola mentre facevano i babysitter alla figlia della sua gemella, ma Simone aveva sei anni.
Non aveva mai visto il suo partner con un fagotto così piccolo da accudire.
Lo faceva sentire strano.

Gumball gli scoccò l'ennesima occhiataccia che ebbe la straordinaria capacità di riportarlo con i piedi per terra.

- Bubbs, ti giuro- esordì - non so di cosa tu stia parlando - sussurrò occhieggiando timoroso la bimba.
- Se non lo sai, mi spieghi perché lei era davanti la nostra porta?- sibilò il roseo portando il fagotto nel salone. Lo adagiò sul divano e le costruì una barriera con i cuscini per evitare qualsiasi tipo di incidenti.

- Bubba, io non ho figli. - disse il corvino fermamente sedendosi accanto al roseo che si era sistemato sull' altro sofà.
- C'era questo sopra…- il roseo gli consegnò un foglio sgualcito, con occhi umidi.

Little Bunny [Gumlee] [Au] [Ita] [OneShot]Where stories live. Discover now