Capitolo 10

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'Ehi sorellina, ti scrivo questa lettera perchè quello che sto per fare non credo che sarei riuscita a adirtelo a voce, o comunque mi avresti fermata tu. So che sono la sorella maggiore ma ultimamente quel ruolo lo hia ricoperto tu per me e di questo ti sono infinitamente grata. Se stai leggendo questa lettera ti consiglio di metterti seduta perchè non credo che sarà breve. Poco dopo che te ne sei andata ho sentito dei fortissimi dolori alla pancia e come sospettavo ho scoperto di essere incinta, a Luca non ho detto nulla e ti prego di non farlo! so che è il padre ma non so ancora se questo piccolo o questa piccola lo terrò, sono andata via di casa in modo che Luca non mi possa trovare. Ti prego non cercarmi, almeno per qualche giorno, mi farò sentire io, a mamma e papà non ho detto nulla, quindi pensano che sia tutto apposto e non si preoccuperanno, dato che sono sempre troppo impegnati con il loro lavoro piuttosto che badare a noi. Prenditi cura di te e non stare male per me, ripeto mi farò sentire io appena sono pronta. Ti voglio bene e ricordatelo sempre, sei mia sorella, la mia ancora, un pezzo del mio cuore e ti assicuro che non ti dimenticherò mai. 
PS: Riccardo se sei con lei prenditene cura, ha bisogno di un "amico" ora, te  la affido ma non combinare guai, un giorno tornerò'. 

Ti voglio bene, un bacio Ari"
Finisco di leggere la lettera di mia sorella che scoppio in un pianto disperato, che le è saltato in mente? dove sarà andata? devo assolutamente trovarla, parlarle e convincerla a tornare a casa con me. 
F: "Riki mi accompagni a cercarla per favore?" 

R: "Io ti accompagnerei anche Fede, ma prima cosa non sappiamo dov'è andata e seconda cosa se non vuole farsi trovare non lo farà"  mi spiega ed in effetti ha ragione, mia sorella è grande e sa badare a se stessa, ma ora è troppo sconvolta dalla notizia della gravidanza per ragionare lucidamente. 

R: "Perchè invece non provi a chiamarla, ma fallo con l'anonimo, almeno non sa che sei tu e hai più probabilità che ti risponda" ha ragione 

F: "Hai ragione, ora provo, ma ti prego non lasciarmi da sola oggi"

R: "Tranquilla cicci, io ho il giorno libero oggi e lo trascorrerò con te"

prendo il telefono e con l'anonimo la chiamo, per mia fortuna Riccardo aveva ragione e lei risponde

A: "pronto?" ha la voce rotta dal pianto, la conosco troppo bene per non accorgemene

F: "Ari tesoro dove sei??" chiedo con le lacrime che mi rigano il volto, per fortuna c'è qua riki che mi tiene la mano e mi rassicura

A: "Oddio fede sapevo che non mi avresti ascoltata, comunque sto bene, ho solo bisogno di stare un pò sola, sono in un hotel"

F: "Non vuoi nemmeno tua sorella?" 

A: "Fede non è che non ti voglio ma ho davvero bisogno di pensare, da sola, ti giuro che tra qualche giorno torno da te"

F: "Promettimelo Ari, come facevamo da piccole"

A: "Te lo prometto Fede"

Ci salutiamo e chiudiamo la chiamata

R: "Che ha detto?" mi chiede preoccupato ed io gli racconto la chiamata 

R: "posso farti una domanda cicci? però se non vuoi puoi anche non rispondere" 

F: "dimmi tutto"

R: "Perchè nella lettera Ari dice che i vostri genitori sono troppo  occupati per accorgersi che c'è qualche problema?"

abbasso lo sguardo e lui si pente di avermi fatto la domanda

R: "Ecco sapevo che dovevo stare zitto, ,mannaggia a me "

F: "No riki tranquillo non hai fatto nulla di male, sol che fa un pò male raccontarlo ma ti spiego, i miei si sono separati quando io avevo 8 anni e Ari quasi 10, io pur essendo la più piccola vedevo che qualcosa non andava già da tempo e mi ero in un certo senso rassegnata all'idea della separazione, ari invece no, ha sempre lottato per vedere mamma e papà uniti perchè voleva che fossimo una famiglia unita, ha sofferto molto per questo, anche io ci sono stata male certo, ma quella che ne ha risentito di più è stata lei;  non vediamo nostro padre da 5 anni circa e mamma è sempre in viaggio per lavoro, torna per un week end ogni due mesi e basta" 

Lui mi guarda come se fossi la cosa più fragile che abbia mai visto ma non voglio far pena o compassione, quindi cambio argomento e propongo di fare un giro, prendere una pizza e andare a vedere un film, lui accetta ma mi tratta con molta più cura, come se avesse paura di farmi soffrire.

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