Era maledettamente frustrante non riuscire a bloccarlo.. ma cosa poteva farci? Doveva Seguirlo, era più forte di lui.

Dopo un interminabile corsa al suo inseguimento e all' ennesimo tentativo fallito di riacciuffarlo, quello strano vento caldo cessava definitivamente la sua sua corsa, fermandosi dinanzi a lui ed iniziando a far roteare i fiocchi in una lenta ma graziosa danza improvvisata. Louis ne restava ogni volta incantato, a tal punto da restare a fissarla per un tempo che sembrava infinito. Dopo poco, però, i movimenti iniziavano a diventare sempre più frenetici e confusionari, fino ad andare a formare una specie di vortice quasi spaventoso. E Louis avrebbe tanto voluto vedere come quella danza andasse a finire... eppure non ci riusciva mai.

Si svegliava sempre prima.

Ed anche quella mattina, ad interrompere il suo sonno fu il rumore della sveglia. Il ragazzo la odiava. spense bruscamente il marchingegno con una mano, facendolo a dirittura cadere dal comodino e sbuffo pesantemente subito dopo, passandosi con lentezza entrambe le mani sul viso e dicendo nuovamente addio all'ennesima occasione di vedere la fine di quel maledetto sogno.

Un'altra noiosissima settimana stava per iniziare e, davvero, Louis non si sentiva pronto per affrontarla.

Si alzò pigramente dal letto e si diresse in bagno per fare la sua solita doccia fredda mattutina. si vestì e si preparò come di consueto, cercando di dare almeno una forma ai suoi capelli disordinati. Sospirò, non riuscendoci, e ficcò malamente i propri libri in cartella, seguiti dal vecchio astuccio malandato e dalla sua riesumata copia di Alice in the wonderland. La scena si ripeteva invariata ogni mattina, come una sorta di noiosissimo loop in cui il ragazzo era rimasto incastrato. Ogni giorno ormai era uguale al precedente; e Louis odiava quella maledettissima routine.

Quel libro poi... quel maledettissimo libro che adesso si rigirava pensosamente fra le mani era diventato parte di lui. Lo portava con se ovunque andasse, non se ne separava mai. Non aveva ancora avuto il coraggio di rileggerlo, certo... troppi ricordi erano legati ad esso ma comunque non riusciva a separarsene. Era come se una parte di Harry fosse ancora intrappolata al suo interno. Infondo, Era da quel libro che tutto era partito; era stata quella la scintilla che aveva dato inizio al loro amore.... ed, Esattamente come il romanzo cavalleresco per Paolo e Francesca, quel manoscritto malandato aveva fatto da esca per uno dei più grandi sbagli della sua vita.

'Galeotto fu il libro e chi lo scrisse' si ritrovò a citare ironicamente nella sua mente mentre, con un mezzo sorriso, accarezzava la vecchia copertina ingiallita del romanzo.

Paolo e Francesca sarebbero stati destinati a condividere le pene dell'inferno a causa del loro fatale errore... un eterna sofferenza, sì, ma passata insieme. spalla contro spalla a sostenersi a vicenda. A lui cosa restava invece? Una vecchia borsa di cuoio, qualche foto sbiadita, una felpa sgualcita ed un enorme vuoto nel petto.

Quello era il vero inferno.

E la cosa peggiore era che lui lo stava affrontando da solo.

Scosse rapidamente la testa e Ricacciò quei pensieri nell'angolo più remoto della sua mente. Non voleva piangere... almeno, non di nuovo. Finì di preparare lo zaino e, uscì rapidamente dalla sua camera. Così rapidamente che Urtò con una spalla il vecchio diario di Harry, lasciato ancora una volta in disparte al di sopra di uno scaffale pericolante, e lo fece cadere a terra con un tonfo sordo. Rimase impalato davanti a quel libro per qualche secondo; Gli mancavano circa due pagine per finirlo.. eppure, non era ancora riuscito ad andare avanti. aveva una specie di brutto presentimento, come se quei due fogli mancanti avessero potuto cambiare radicalmente ogni cosa... stravolgendo nuovamente la sua vita che solo in quel momento stava riacquistando un leggero filo di normalità.

The Only Exception //IN REVISIONE//Where stories live. Discover now