"Non puoi reclamare qualcosa se non c'è nessuno in giro." Zayn aveva quell'espressione esasperata. A Louis piaceva che Zayn avesse quell'espressione solo per lui.

"Beh, penso che riesci a leggere il mio e il tuo nome, specificati molto chiaramente nel reclamo. Inoltre, assieme al messaggio, le due parti sono presenti, e..."

Louis è in piena modalità Law&Order, quando all'improvviso qualcosa attira il suo sguardo.

"Davvero?" chiede Zayn, "È tutto quello che hai da dire? Non hai niente. Non pulirò la sala."

Quando Louis non ricambia lo sguardo di Zayn, il ragazzo segue quello di Louis fisso verso la porta.

Oh Dio. Louis non è pronto per questo.

"Louis, stai bene? Cosa..."

Le parole di Zayn scompaiono, o almeno il cervello di Louis smette di recepirle appena la porta scorrevole si apre ed entra nient'altro che Harry. Harry il riccio. Harry di Louis. Beh, non proprio Harry di Louis, anzi e' ben lontano dall'esserlo, ma davvero quell'Harry a cui Louis ha pensato ogni minuto da domenica, sforzandosi di non farlo. Il ragazzo fa venire l'acquolina: skinny jeans neri, una t-shirt slabbrata bianca sotto ad una giacca troppo larga.

Zayn sta ancora fissando Louis, piuttosto confuso, ma si volta velocemente per sorridere gentilmente ad Harry.

"Ciao, posso aiutarti?" dice piatto. Salutare allegramente i clienti non sarà mai una qualità di Zayn. Un altro motivo per cui lui e Louis vanno così d'accordo.

"Ehm...ciao..." dice Harry avvicinandosi al bancone, tossendo appena e alzando le mani per sistemarsi la bandana verde sui capelli. Cristo santo, la bandana non era parte dell'accordo, pensa Louis senza speranza. Harry è arrivato davanti alla cassa, con una mano casualmente poggiata sul bancone. Si volta verso Louis come se lo avesse appena visto.

"Ciao Louis," dice Harry, "come va?"

Zayn si volta verso Louis, con un sopracciglio alzato, curioso.

"Ehm, ciao Harry?" Louis la pone come una domanda perché? Come, perché, cosa, quando, eh?

L'espressione di Harry vacilla per un nano secondo prima di continuare.

"Come stai? Spero meglio dopo il weekend." Se Louis non lo conoscesse bene, direbbe quasi che Harry fosse nervoso.

"Sì, sto bene ora, grazie." Louis fa fatica a mantenere ferma la sua voce. Non chiede a Harry come sta, sicuramente il ragazzo penserà che sia un gran maleducato.

"Sono felice di sentirlo!" Harry sorride così allegramente che Louis vuole quasi sbattere le palpebre per essere certo che sia reale.

"Volevi vedere un film?" Chiede gentile ma, dio santo, è maleducato. Perché lo è così tanto? È una persona terribile, in ogni senso.

"Ehm..." Harry esita per un attimo prima di guardare lo schermo dietro Louis, leggendo i titoli. Mentre piega la testa, Louis è incantato ad osservare la curva delle sue labbra, che sono stranamente rosa e un po' screpolate per via del vento autunnale.

"Ehm, cos'è La Traviata?" Chiede Harry, tornando a guardare Louis. "Non l'ho mai sentito. È nuovo?"

Louis sembra perdere l'abilità di parlare per un secondo di troppo, quindi Zayn si intromette.

"Non è un film, ma un'opera. Ogni tanto proiettiamo anche le opere liriche. Penso sia una di quelle del MET di New York.

"Un'opera?" Riprende Harry, "Non sapevo le aveste. Di cosa parla?"

Louis scorre sullo schermo per cercare la trama, determinato ad essere un semi-professionale essere umano per una volta nella vita.

"Ehm. Parla di una cortigiana," inizia, "tipo una prostituta...ehm," si avvicina allo schermo che ha caratteri troppo piccoli da leggere senza occhiali, scorrendo più velocemente per cercare i punti focali. "Amore non ricambiato" scorre, scorre, "tradimento, blah blah blah..." Louis non ricorda l'ultima volta in cui è stato così teso. "Ehm...più o meno è la sua triste vita e le cose non finiscono tanto bene. Parla di una puttana...penso? Non ho idea se sia decente," Aggiunge debolmente.

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