Lo osservo. Si è sdraiato in pancia in su, con le braccia dietro la testa e si rilassa prendendo il sole. È così bello...sexy. In quella posizione gli addominali sono messi ancora di più in mostra. Ho una voglia matta di leccarglieli. Sento l'eccitazione montarmi dentro. Cazzo! Cosa sono una ninfomane?! Sbuffo, lancio il libro sulla sdraio e mi tuffo in piscina, per cercare di placare i miei bollenti spiriti.

Continuando a rimanere sotto acqua, nuoto sino all'altro lato della piscina. Quando torno in superficie e mi volto, noto che anche lui si è tuffato e sta venendo verso di me. Non mi muovo. Si avvicina a me e mi blocca tra le sue braccia posando le mani sui bordi della piscina. <<Ehi>> <<Ehi>> ripete con voce profonda. Alcune goccioline di acqua gli ricadono dai capelli sul viso. I suoi profondi occhi verdi sono più luminosi. Il sole riflesso nelle sue iridi mette in risalto le pagliuzze acquamarina che gli illuminano lo sguardo. Mi ipnotizza. Allunga una mano e mi scosta i capelli bagnati dal viso. Avvicina il viso al mio e posa le labbra sulle mie. Le nostre labbra si scontrano ma troppo presto ci stacchiamo. <<Potrebbero vederci>> si volta verso la porta finestra in veranda. Da dentro casa non possono vedere cosa facciamo in piscina, ma potrebbero sempre uscire.

Mi prende per le spalle e mi volta nella direzione della casa. Si mette dietro di me. Preme la sua erezione contro li mio fondoschina e mi trascina indietro sino a che non ha la schiena contro il bordo della piscina. Fa scivolare una mano sulla mia coscia e mi accarezza avvicinandosi sempre di più alla mia femminilità. Mi irrigidisco, ma non posso fare a meno di gemere. <<Devi stare zitta>> Scosta l'elastico del costume e mi accarezza il clitoride. <<Non possono vedere le mie mani. E se escono possiamo vederli in tempo...>> Mi infila un dito dentro. Mi inarco contro la sua schiena. <<Sempre pronta>> Mi sussurra all'orecchio, provocandomi una serie di brividi. Continua ad entrare e ad uscire da me, strizzandomi e accarezzandomi il clitoride. Mi porta al culmine e prima che possa riprendermi mi fa voltare, preme le labbra sulle mie e mi spinge sotto acqua. Non smettiamo di baciarci, sino a che non torniamo in superficie, a quel punto ci stacchiamo. Mi accarezza una guancia e poi esce dalla piscina senza dire una parola.

Dopo cena vado a letto presto, la testa non smette di farmi male forse dovrei fare un controllo ma non ne ho la minima intenzione. Prendo il cellulare che ho lasciato spento sul comodino e lo accendo. Ci sono diverse chiamate e messaggi da parte di Abby e uno di Davi. Vogliono sapere come sto. Come sto? Non lo so. È per questo che ho spento il cellulare, volevo continuare a fare finta che non sia accaduto niente almeno ancora per un po'. Sbuffando decido di chiamare Abby.

<<Pronto Emem! Stai bene? Mi dispiace così tanto. È tutto il giorno che provo a chiamarti. Stavo per chiamare Alex. Stai bene? Scusa te l'ho già chiesto. Allora? Ti prego parlami, lo sai che per qualsiasi cosa ci sono...>> <<Calmati>> La interrompo. <<Se mi dai il tempo di aprire bocca forse posso risponderti>> <<Oh. Si scusa.>> <<Smettila di scusarti>> <<Scusa>> <<Abby!>> <<Scu...ok>> <<Non è colpa tua>> sento che tira sul col naso. Si sente in colpa per non avermi accompagnata al bagno. <<Senti sono stata io a volere andare da sola, smettila di sentirti in colpa>> Restiamo in silenzio per un lungo istante. <<Come stai?>> Sospiro. <<Realmente? Non lo so...>> Sento che ispira profondamente. <<Ti va di parlarne?>> <<No>> <<Ok. Quando sarai pronta a farlo sappi che io sarò li per te>> <<Lo so. Grazie>> <<Ti voglio bene Emem>> <<Anche io Fragolina>> Sorrido, mentre la chiamo con il suo soprannome di quando era piccola. Sembrava proprio una fragola, capelli rossi fuoco e tutte quelle lentiggini sul naso, come i puntini sulle fragole. Ridacchia. <<è un po' che non mi chiami così>> <<Già. Forse è il caso che ricominci a farlo>> <<Oddio no!>> Scoppiamo a ridere. Non ha mai sopportato che la chiamassi così. Mi scappa uno sbadiglio. <<Sono stanca e mi esplode la testa, va bene se ci sentiamo domani?>> <<Certo. Buon notte Angelo. Ah le tue ali le ho io...>> <<Ok. Ora anche te mi chiami Angelo?>> <<Beh non sapevo fosse un esclusiva per Alex...>> dice in tono malizioso. <<Anche Andrea mi chiama così. Alex ha iniziato a farlo da piccolo solo perché sapeva che mi irritava quando lo faceva lui.>> ridacchia. <<Ok. Allora notte Angy!>> <<Notte Fragolina!>> Mentre continuo a sorridere metto giù il telefono e lo poso sul comò.

1. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata del mio miglior nemico - in revisioneWhere stories live. Discover now