Paura in autogrill (parte quarta)

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Cherifa si limitò a dire: "Prima hai detto che è meglio non intervenire..."

"È vero: sono una calamita per i guai, ma non posso abbandonarla al suo destino! È colpa mia se è stata rapita e io devo salvarla."

Lei scosse la testa: "Non puoi mettere di nuovo a repentaglio la tua vita. Non sei un supereroe che deve salvare la fanciulla in pericolo! Hai commesso un errore, ma non correre il rischio di sbagliare di nuovo!"

Lui rispose con freddezza: "Elisabetta è là fuori da qualche parte, sola, abbandonata al suo destino. Non posso vivere così. Lei è tutto per me, è la mia vita... e non posso pensare di aver contribuito a distruggere la sua! So come si sta nelle sue condizioni: ad Algeri sono stato imprigionato nei sotterranei del tuo palazzo per un giorno e ti assicuro che non è stato semplice!"

Lei abbassò lo sguardo: perché stava di nuovo rivangando il passato?

Lui notò il suo disagio e si scusò per la frase infelice: "Mi dispiace... La verità è che tutto questo mi fa impazzire. Da una parte voglio agire, ma so che così causerei solo danni maggiori, come è avvenuto con il documento rubato..."

Cherifa si guardò intorno e notò che tutti i commessi li stavano guardando con la coda dell'occhio.

Lei gli sussurrò: "Ora è meglio che andiamo, ne riparliamo dopo. Qui c'è un po' troppa gente curiosa..."

Lui forzò un sorriso e lei cambiò argomento: "Bene, allora ho deciso: vada per foulard, camicia, pantaloni e maglietta!" e si diresse nel camerino per cambiarsi.

Dopo qualche minuto Cherifa si avvicinò alla cassa e notò che Damiano aveva il portafoglio in mano.

"Eh no!" proruppe lei con convinzione. "Pagherò io, visto che sei stato anche il mio consulente di moda!"

"Troppo tardi!" esclamò con voce squillante la cassiera. "Il suo ragazzo ha già pagato! Mi deve solo dare ciò che ha acquistato e poi glielo restituirò subito!"

Damiano soffocò una risata: stava per correggere la donna, ma Cherifa mise gli indumenti sulla cassa e gli parlò sopra: "Eh, non esistono più gentiluomini come lui!"

"Se lo tenga stretto!" commentò la donna passando le etichette sul registratore di cassa.

Damiano tentò di replicare, ma Cherifa, una volta ricevuti gli acquisti, prese il giornalista sotto braccio ed esclamò: "Non si preoccupi, non lo lascerò andare via facilmente!"

Usciti dal negozio, si misero a ridere a crepapelle, come se fossero due ragazzini. Mentre stavano attraversando la via, lei cercava di imitare la voce della cassiera e continuava a sostenere che lei lo stava mangiando con lo sguardo. Dopo essere arrivati vicino alla macchina di Damiano, si accorsero di essere ancora sottobraccio e si staccarono subito.

"Comunque, non ti ho ancora ringraziato" commentò la ragazza. "Non mi aspettavo che pagassi!"

Lui le sorrise: "Sono io che devo ringraziare te: mi hai permesso di svagarmi e ho pensato di ricambiare in qualche modo. Ti auguro di vivere un primo appuntamento indimenticabile!" e salì in macchina.

Lei annuì emozionata ed entrò in auto: "Ora però sappi che dovrai sopportare tutte le mie ansie e paure per questa sera, ti avverto!" e partirono tra una risata e l'altra.

Intanto il viaggio di Ilaria e Mario continuava. La macchina guidata da Simona avanzava in modo lento in autostrada a causa del traffico. Accanto a lei era seduto Daniele con un gomito appoggiato vicino alla maniglia. Sui sedili posteriori c'erano Ilaria e Mario. Lei appoggiò la testa sulla sua spalla e lui la abbracciò in modo protettivo.

Chiave: il lato oscuro della luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora