Così silenziosa a stento ti riconoscevo.
Quant'è vero, Parigi, che la notte
ti veste d'un fascino che neanche le stelle
possiedono se viste tutte insieme.
La Senna ti lava della sozzura della giornata,
accompagnata dalle melanconiche campane
di una cattedrale immersa nelle tenebre
che guardo estasiato, trattenendo le lacrime.
Sei fredda, e lo sei sempre stata,
spacchi le ossa, infrangi cuori e distruggi,
pugnalandoci con sogni impossibili,
avvelenandoci con desideri irraggiungibili.
Strega di metallo e pietra, dimmi,
come può il cuore umano amare altro,
dopo che nel tuo lugubre e muto riflesso
il suo male ha, finalmente, incredibilmente senso?
(sulle note di "Fly" di Ludovico Einaudi)
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La razza in estinzione
Poetry...Ma forse sono io che faccio parte di una razza in estinzione. -Giorgio Gaber