De magistris

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Si è dato ai "professori"
il diritto di discutere
ed argomentare,
quasi per diritto imprescindibile, passandoli erroneamente
per detentori di ogni sapere
e fonti di ogni verità.
L'errore sta
nel fatto che la cultura,
il ragionamento
e la capacità di giudizio
dovrebbero essere una facoltà comune ad ogni soggetto, indipendentemente
dal tipo di professione o ruolo che quest'ultimo svolge o ricopre,
ed i professori,
automaticamente,
si troverebbero
durante le loro disquisizioni
un pubblico capace
di intendere il loro discorso
e di confutarlo.
Allora agli occhi della società
non risulterebbero più
come esseri "singoli" e "speciali",
ma come singoli membri
di una società critica di se stessa
che hanno l'onorevole compito di iniziare all'apprendimento del "senso critico" il pubblico futuro.
La possibilità e la capacità di conoscere, comprendere e confutare sono alla base della popolazione più solida e forte mai realizzata.

(A Mario Monicelli, morto suicida il 29 novembre 2010)

La razza in estinzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora