Duncan aveva detto tutto con un luccichio nelle pupille, il verde degli occhi acceso di divertimento. Non era affatto infastidito dalla fredda reazione di Louis nei suoi confronti e quello fu il motivo che fece eccitare quest'ultimo. Fu il motivo per cui mise da parte tutti i suoi preconcetti sull'attrattiva sessuale e osservò quel ragazzo da dietro le ciglia con un accenno di flirt sulle labbra.

"E quel coglione vestito male che ci ha provato con me... ha per caso un nome?"

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Con lo sguardo fisso sulla canna di una pistola raffigurata sul muro nel suo salotto, Louis non riesce a capire come siano arrivati a quel punto. Sembra ieri quando muoveva la lingua attorno alla bocca di Duncan fuori da quel bar e Duncan gli palpava il culo in maniera possessiva. Sembra ieri che Duncan gli aveva chiesto di vederlo di nuovo e Louis gli aveva fatto l'occhiolino e detto che se il destino avesse deciso così, sarebbe successo. Louis ricorda la sua bocca arricciarsi in un sorriso mentre scivolava sulla sua porta di casa quella notte, stupito. Duncan era così diverso da tutte le sue precedenti avventure occasionali. Louis pensava che sarebbe stato diverso. Quel ragazzo non sembrava sprovveduto o facile o sviato. Sembrava un uomo con un piano. Magari Louis avrebbe provato davvero qualcosa per una volta.

Provò effettivamente qualcosa e un anno dopo si era ritrovato rannicchiato sul divano tra le braccia di Duncan, a guardare un torneo di golf in tv nel loro nuovo appartamento. Suppone che anche allora ci fossero stati dei problemi, col fatto che Duncan fosse apparentemente estraneo al concetto di compromesso. Era il golf sopra il calcio, i The Wanted sopra i The Script ed era sempre Louis a guidare mentre Duncan poteva bere. Louis non era il tipo che si faceva mettere i piedi in testa e non avrebbe mai immaginato che sarebbe finito in una relazione dove non fosse la figura dominante. Eppure eccolo lì, due anni dopo, a farsi dire che può andare a ballare con Taylor ma non con Liam, il suo nuovo amico della palestra. Eccolo lì appena due mesi prima, a farsi urlare in faccia per essere troppo amichevole con il fattorino delle pizze. Eccolo ora nel suo nuovo appartamento, in cui si sono trasferiti perché Duncan si rifiutava di guardare Louis "flirtare" con Adam, il barista della caffetteria della zona. Louis teme che a breve potrà dire di aver vissuto in più posti di Londra rispetto a quelli in cui non ha vissuto.

Louis non ricorda bene il momento esatto in cui è iniziata quella folle gelosia, il momento esatto in cui Duncan si è trasformato da compagno amorevole a dispotica guardia carceraria. Neanche si ricorda la prima volta che ha pianto. Gli sembra quasi di non aver mai smesso da allora e con ogni sfuriata, con ogni litigio, sembra come se Duncan lo privi sempre più della persona che Louis era un tempo. Diventa sempre più debole con ogni insulto, ogni accusa. Louis non ricorda cosa si provi ad avere il controllo sulle proprie forze o ad amare se stesso più di qualcun altro.

Tre anni gli sembravano un insignificante lasso di tempo per una relazione prima che la vivesse. Ora tre anni contengono una miriade di ricordi che lo tengono prigioniero in tutti i sensi. Baci rubati tra le lenzuola aggrovigliate, lingue a incontrarsi in un ritmo frenetico con pochissimo tempo a disposizione prima del lavoro. I giorni passati a farsi le coccole sul divano ascoltando la pioggia battere sulle finestre, crogiolandosi nel calore l'uno dell'altro. Quelle volte in cui Louis entrava nella stanza e Duncan alzava lo sguardo dalle scartoffie sparse sul letto, le buttava per terra e attirava Louis sul letto, allungando le mani su tutto il suo corpo. Sono risate riversate contro il collo e sorrisi premuti sui palmi nel cercare di non ridere in posti dove non avrebbero dovuto. È Duncan che abbracciava Louis nel parlargli del suo lavoro e delle persone interessanti che aveva conosciuto quel giorno, raccontandogli le storie che gli rimanevano impresse. È il tatuaggio che hanno entrambi al polso che porta la data del giorno in cui si sono incontrati, perché Louis era stato così sicuro. Louis aveva giurato che non si sarebbe mai fatto nulla di così stupido e sdolcinato come un tatuaggio di coppia, ma poi non avrebbe neanche mai pensato che si sarebbe mai sentito in quel modo. Si era innamorato. Per la prima volta e per quella che, al tempo, sembrava l'ultima.

He kissed my lips, I taste your mouth [Larry Stylinson || Italian Translation]Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin