Chapter 1|| Where Are You?

44 5 5
                                    

•Where Are Ü Now.

Mi sveglio, passando una mano tra i ricci scompigliati, diventati decisamente troppo lunghi. Allungo il braccio, pronto ad afferrare il corpo esile di Lottie per attirarla verso di me, ma l'unica cosa che la mia mano sente è il freddo materasso, lasciato vuoto. Un iniziale senso di stordimento mi colpisce, la paura inizia a salirmi dallo stomaco ed i ricordi annebbiati della sera prima sa fanno più prepotenti.

"La rabbia e l'adrenalina scorrono delle vene, sento il bisogno di sfogarmi. Le mani mi formicolano e il cervello non ragiona più. Lottie sta dormendo, serena e tranquilla, nella sua metà di letto. Abbiamo litigato questa sera, ancora per lo stesso motivo di gelosia. Questa volta però è stato troppo. Le immagini di lei e Michael-La-Merda non riescono a lasciarmi dormire. Ogni volta li vedo ridere insieme e poi lei lo bacia, lasciandomi solo, al buio. Lottie è un po' una stella, una stella in una notte senza stelle, dove lei è l'unica a brillare. E se lei dovesse smettere di brillare, allora i cadrei nell'oblio. Mi avvicino alla sua scrivania, dove una dozzina di disegni attendono la mano del proprio creatore per essere terminati. Li osservo attentamente, riconosco il tratto di Lottie, riconosco la sua firma, il tratto leggero. Preso da un istinto, di cui nemmeno io so l'esistenza, li afferro e li strappo. Pezzi di carta finiscono a terra mentre il senso di colpa inizia a salire."

No, non può essersene andata per questo. Lottie è ragionevole, e sono sicuro che, in questo momento, sarà in cucina a fare colazione. E, appena la vedrò, le spiegherò tutto. La aiuterò ha rifare i disegni, se necessario. Mi rigiro nel letto, scacciando i brutti presentimenti, guardando l'orario. 9:48. Oggi Lottie non deve essere a scuola e lavora nel pomeriggio, quindi è sicuramente in cucina o in bagno. Mi alzo svogliatamente, abbandonando il morbido letto, troppo freddo per l'assenza di Lottie. Mi stiracchio, prima di andare a controllare in bagno, dove ne approfitto per gettarmi una manciata d'acqua fredda sul viso, dando un aspetto più sveglio alla mia faccia. I trucchi della mia ragazza sono ancora qui, intatti. Non dev'essere uscita senza quelli, è una persona molto maniacale e precisa riguardo all'aspetto fisico. Non esce struccata o con i capelli fuori posto. Avanzo verso il salotto, dove trovò un chiaro segno dell'assenza di Lottie. Manca il giubbotto. Non posso crederci. Afferro immediatamente il telefono e compongo il suo numero: segreteria telefonica. «Fanculo.» Sbotto correndo in camera, ora decisamente più sveglio.
Mi ha abbandonato. Mi ha abbandonato. Mi ha abbandonato...
Tutto quello che riesco a fare è accasciarmi a terra, afferrare i fogli tra le mani e dare libero sfogo alle lacrime.
Lacrime salate scorrono sulle mie guance, arrivando alle labbra. Mi stendo a pancia in su sul pavimento, con attorno a me tutti i fogli. Mi tornano in mente i suoi occhi azzurri, prima solari, poi sempre più spenti. Spenti per colpa mia. Il dolce sorriso era sempre protagonista sil suo viso, non riesco ancora a credere  di essere stato la fine della sua felicità. Poi appare Michael. Ride. Ride di me. Di quanto io sia caduto in basso. Piangere per una ragazza. Mi rinfaccia il fatto che lui ne ha milioni, tra cui Lottie. Le uniche emozioni che provo ora sono rabbia e tristezza. Rabbia verso Michael, con quel sorriso sfacciato. Mente la tristezza è rivolta tutta verso Lottie e il nostro rapporto ora. Non voglio pensare alla nostra storia finita, ma non posso fare diversamente. Lei sta inseguendo il suo sogno, le sono solo d'intralcio. Avrà pensato a questo, al fatto che volevo impedirle di trionfare. Si sbaglia. Si sbaglia eccome. Volevo solo il meglio per lei, e Michael non faceva che distrarla... e allontanarla da me. Mi rialzo, preso da un attacco di nausea, e corro in bagno. Riverso tutto il contenuto del mio stomaco, anche se vuoto, nel water. Afferro un pezzo di carta igienica, appesa alla mia sinistra, per ripulirmi la bocca, per poi sciacquarmela sul lavandino. Tutto questo mi fa sentire strano, debole e vuoto. Lottie era tutto ed ora, senza di lei, non sono niente. Ma come ogni fenice risorge delle sue ceneri, anche io devo farlo. E spero che anche Lottie possa fare così. Improvvisamente mi arriva un messaggio, da Calum. Un link. Lo apro e mi appare il video di un tipo inglese che fa delle scoregge. Apro il suo canale e lo vedo interamente dedicato a queste. Chiedo spiegazioni a Calum, che mi dice che questo ragazzo era il tipo con cui una sua amica si sentiva. Ah.

---
Alloora. Scusate se fa schifo. Ma il primo capitolo è un po' moscio. Ashton si dispera, capisce di essere coglione e blablabla. Ringrazio questa mia amica, che si sentiva con lo scoreggione, per avermi dato l'idea. Mi sembrava un po' troppo triste il capitolo, quindi.
Accadranno altre cose, tranquille.
Detto questo, spero vi possa piacere.
E, se volete, passate a leggere la storia di koebane_ aka quella che si sentiva con lo scoreggione. Perché sta scrivendo una storia molto bellaaa!
Questi Cashton fetus no però eh!
Baci
||Vane

Broken Heart [Ashton Irwin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora