20 capitolo

352 16 2
                                    

E siamo qui... è arrivato il fatidico giorno.
Penso mentre osservo Tancredi prepararsi la borsa.
2 ore e non lo ri vedrò più e probabilmente neanche parleremo più.

Dopo il litigio dell'altro giorno siamo stati freddi ognuno nei confronti dell'altro, ci siamo parlati il minimo indispensabile, lui ha dormito sul divano insieme a Gianluca, li sentivo parlare fino a tardi, perché chi dorme più?

Ho passato le giornate sul tetto e le sere che il sonno non mi prendeva.
Per poi addormentarmi li.

"Io sono pronto" interrompe i miei pensieri
Scendo dalla scrivania su qui ero seduta è vado al piano di sotto dove vedo Gianluca e Nicoleta abbracciati
"Non mi dimenticare" gli dice lei nell'orecchio "non lo farò" risponde lui
Tancredi con un colpo di tosse li interrompe si voltano tutti e due ci guardano tristi e poi si guardano

"tu aspettami qui li accompagno fino al aeroporto e poi torno" dico a Nicoleta accenna un okay con la testa e poi va a salutare anche Tancredi con un abbraccio gli bisbiglia qualcosa all'orecchio e poi torna al suo posto "dai andiamo" dico prendendo le chiavi e il telefono.

Mi seguono in silenzio fino alla stazione del pulman prendiamo il numero 13 e che ci porterà alla stazione prendiamo il treno direzione aeroporto il tragitto in treno è abbastanza silenzioso tranne per Gianluca che cerca di farci sorridere o di strapparsi una parola

Arrivati alla nostra fermata usciamo dal treno e sempre in silenzio vi dirigiamo al loro gate

È arrivato il momento di salutarci piangendo e perdonandoci dei nostri errori e prometterci di non dimenticarsi,
Come nei film o nei libri però non è così che va, saluto Gianluca con un abbraccio e inizia a dirigersi lasciandoci soli "beh addio allora" dice imbarazzato. Cosa devo rispondere ?
"Addio" dico soltanto sto per voltarmi e andare via ma lui mi blocca e senza dite niente mi abbraccia credo di stare per piangere ma non lo voglio fare.
L'abbraccio dura qualche minuto  e anche se non voglio ammetterlo vorrei durasse in eterno e da come mi stringe credo la pensi come me.

quando sentiamo che chiamano il suo volo per Roma ci stacchiamo, ci guardiamo e in completo silenzio, ci voltiamo e ognuno per la sua sua strada.

Nel tragitto per tornare a casa ascolto la musica e piano piano iniziano a uscirmi le lacrime

sono incantata a guardare gli alberi che passano veloci

Lo squillo del telefono mi spaventa però rispondo subito "pronto?" Dico tirando su Col naso "Bea! Sono arrivati tuoi, cosa gli dico ?"
Domanda impanicata  "calmati digli...che...che una mia amica è venuta a portarmi della roba che avevo da lei e che sono il stazione"-"ma non hai nulla per far vedere che è vero" puntualizza
"Va bene va bene ci penso io tu digli quello"-"okay" risponde dopo attacca la chiamata 

Arrivata in stazione rischio di perdere il pulman ma per mia fortuna salgo in tempo accendo il telefono mettendo la fotocamera interna controllo che non si veda che ho pianto e finalmente arrivo a casa...

___________

È davvero corto però volevo propio che fosse così corto questo è uno dei capitoli più importanti della storia

Bye ♡

Una Decisione Molto Importante Where stories live. Discover now