Pericolo in autogrill (parte prima)

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Il giornalista strinse i pugni: "E allora perché hai preferito tacere? Vuoi che ti ringrazi? Che ricambi il favore in futuro?"

"No, mi comporto così solo per Elisabetta!"

Damiano smise di stringere i pugni e si toccò la fronte.

Nella stanza calò il silenzio e solo Becchi ebbe il coraggio di parlare: "Sei l'unico uomo che al momento la rende felice. Lei ti ama più di quanto tu possa pensare. È una donna che ha sofferto molto e se ha visto in te la sua luce, non sono nessuno per portargliela via."

Il giornalista si sedette: "Cosa intendi quando dici che ha sofferto molto?"

Becchi respirò in modo profondo: "Sarà lei a spiegartelo quando se la sentirà..." Gli mise una mano sulla spalla: "...perché vi rivedrete e continuerete la vostra relazione. Ti prometto che la troverò, costi quel che costi. Elisabetta ha già vissuto un'esperienza simile quasi un mese fa. È forte e riuscirà a riprendersi anche questa volta."

Il giornalista annuì: "Mi dispiace... per tutto. Per aver rubato il documento e per aver messo in pericolo la sua vita. Mi sono lasciato ancora una volta prendere dall'ambizione. Se dovesse succederle qualcosa..."

"Non ci devi neanche pensare! Ben presto lei sarà qui e potrete continuare a vedervi. Tengo molto a lei, mantengo sempre le promesse!"

Il giornalista si strofinò gli occhi per evitare che le lacrime gli rigassero il viso. Il poliziotto si scusò per i suoi modi bruschi e gli consiglio di tornare a casa: "Presto tutto questo sarà solo un lontano ricordo."

Damiano lo ringraziò e lasciò l'ufficio di Edoardo. Camminò per i corridoi del commissariato e uscì dalla struttura. Sentiva le mani fremere. Voleva salvare Elisabetta, ma la sua mente gli diceva che non poteva, doveva aspettare di avere sue notizie da Becchi. Sapeva già che se fosse intervenuto, avrebbe solo peggiorato la situazione.

Il giorno seguente Mario e Ilaria erano in trepidazione. Avevano appena finito la colazione e adesso aspettavano l'arrivo di Alessio. Era arrivato il grande giorno: il commissario sarebbe arrivato e dei poliziotti addestrati li avrebbero accompagnati in una località segreta a Focene, una frazione del comune di Fiumicino. Entrambi stavano preparando degli zainetti in cui mettere il necessario per passare il tempo: dei giochi da tavolo e qualche libro. I vestiti erano già disponibili nella loro futura casa.

"Non sei emozionata?" esclamò Mario, contento di lasciare l'ospedale.

Ilaria annuì: "Sì, anche se non potremo uscire di casa e dovremo stare tutto il tempo all'interno di una località senza cellulari e connessione Internet. Almeno potremo guardare la televisione!"

Si sforzava di non pensare al piccolo particolare del pericolo che incombeva su di loro. Voleva solo guardare i pochi lati positivi, come per esempio il fatto che non sarebbe andata a scuola. Si sarebbe comunque tenuta in allenamento, come concordato con Alessio e i suoi professori, ma almeno si sarebbe riposata. Per sdrammatizzare la voleva vedere come una piccola vacanza.

In quel momento entrò Alessio. Vicino a lui c'erano due poliziotti, un ragazzo in un lato e una ragazza in un altro. Tutti e tre erano vestiti con abiti civili.

Mario notò subito un velo di malinconia sul volto di Dimaro: "Cosa succede? Mi sembra pensieroso..."

L'uomo si riscosse: "Scusatemi, ieri sera ho avuto un piccolo dibattito con i vostri dottori. Mi hanno consigliato di lasciarvi ancora qui perché dicono che non vi siete ancora ripresi in modo completo. Alcuni valori nel sangue risultano ancora sballati."

Ilaria si sedette sul letto: "Mi sento in forma, e credo anche Mario. Dobbiamo... rinunciare a tutto?"

L'uomo scosse la testa: "Siamo arrivati a un accordo: voi dovrete riposarvi, cambiare le bende e prendere delle medicine per le vostre cure. Sarebbe meglio rimanere qui, ma non è sicuro. Ve la sentite di lasciare l'ospedale? Sono passati solo tre giorni da quando siete stati coinvolti in quell'incendio. Vi sentite meglio, ma siete sicuri della vostra decisione? Sono pronto a rinunciare a tutto questo se non ve la sentite."

Chiave: il lato oscuro della luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora