Capitolo 12: Un incontro da evitare

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Devo dire che Lucifero è instancabile - pensai osservando il suo viso addormentato.
Mi sentivo così bene, il poterlo osservare in quel modo, mi riportò con la mente al nostro passato, quando eravamo in Paradiso e non c'erano problemi, è ovviamente Michele non aveva il comportamento che ha assunto dopo la caduta di Lucifero.
<Ti piace ciò che vedi?>
disse Lucifero aprendo lentamente gli occhi.
<A dire la verità... si molto >
dissi con un sorriso sornione.
Lucifero scoppiò in una risata e mi strinse ancora più vicino a sé.
<siamo di buon umore vedo > continuai a parlare stringendomi ancora di più a lui.
<ma mio Re dobbiamo alzarci>
dissi mantenendo un broncio ironico sulle labbra.
<e perché mai?>
disse lui baciandomi una spalla <perché forse dobbiamo incontrare.... Michele e Gabriele e annunciargli le nostre intenzioni?>
dissi cercando di non farmi distrarre dalle azioni di Lucifero.
<giusto... che palle.. dobbiamo proprio?>
disse lui smettendo di fare quello che stava facendo.
<Se vuoi sposarmi>
sussurrai io piano, ma lui mi sentii comunque
<bene allora... prima lo facciamo prima lo finiamo>
disse alzandosi di scatto.
Alzandosi mi mostrò il suo corpo muscoloso e snello che avevo avuto modo di conoscere con calma e tranquillità stanotte.
Solo a ripensare a ciò che è successo mi sento bollire.
Lui se ne accorse e si mise a ridere
<sai se continui a guardarmi in quel modo potrei decidere di rimandare a domani >
disse con voce roca, io mi sforzai di guardarlo in faccia e non più in basso e sorrisi
<ma poi come faresti a sposarmi?> dissi ironica
<troverei il modo>
rispose lui serio guardandomi fisso negli occhi.
<forza muoviti o ti lascio qui> continua come se non avesse detto nulla
< ma guarda che a me faresti un favore>
dissi sorridendo.
Lui mi guardo storto
<ti piacerebbe>
disse avvicinandosi a me mentre si stava allacciando i pantaloni.
Cercai di non arrossire e mi alzai con calma avviandomi verso il bagno
<Non ci posso credere! Ti ho lasciato senza parole>
esclamò lui ridendo.
Ridi ridi, che quando esco ti faccio venire un infarto- pensai trovando subito il modo per vendicarmi.
Mi feci una lunga e rilassante doccia per poi prendere un top nero e un paio di pantaloni dello stesso colore molto attilati e un paio di stivali con il tacco marroni.
Quando uscii dal bagno mi trovai davanti lo sguardo infuocato di Lucifero che mi stava fissando come se non mi avesse mai visto prima d'ora.
<ho qualcosa che non va?>
chiesi girando su me stessa
< no assolutamente>
mi rispose lui senza togliermi gli occhi di dosso.
<Sarà meglio andare allora>
continuò lui staccando il suo sguardo dal mio corpo
<d'accordo>
risposi solamente io avanzando verso la porta, sfiorandolo con i fianchi.
< giuro che il mio autocontrollo sta terminando>
io sorrisi a quelle parole e mi girai con sguardo dolce e innocente
<e perché mai?>
lui mi osservò come se mi fossero spuntate tre teste
<forza muoviamoci, mi sto pentendo di essermi alzato>.
Uscimmo dalla stanza e imboccammo il corridoio che ci avrebbe portato all'uscita degli Inferi, e subito dopo ci dirigemmo verso un boschetto isolato dal resto del territorio.
Appena arrivammo notammo di non essere da soli.
Da dietro un albero uscirono due figure, Michele e Gabriele.
<ah bene siete già qui>
disse Lucifero guardando con astio Michele.
<ci avete fatto chiamare con urgenza, è successo qualcosa?>
parlò Gabriele puntando i suoi occhi color ambra nelle mani mie e di Lucifero unite.
<si, vi abbiamo fatto venire qui solo per annunciarvi che abbiamo intenzione di sposarci>
disse Lucifero senza nemmeno aspettare che Michele parlasse
<avete qualcosa da ridire?>
stavolta fui io a prendere la parola.
<certo che no, a me basta che tu sia felice sorellina>
disse Gabriele sorridendo. Mi girai verso Michele e vidi che ci stava guardando intensamente
<se questo è quello che vuoi,  chi sono io per impedirlo?> 
disse con un finto tono dolce, lo capivo per via del tono freddo e dagli occhi glaciali che mi stavano fissando.
<benissimo, allora credo che ci vedremo alla cerimonia>
mormorò Lucifero per niente felice.
I due angeli annuirono e si alzarono in volo andandosene da quel luogo.
Aspettammo una manciata di minuti prima di tornare agli inferi.
Ma non ero affatto sollevata... ero preoccupata dall'espressione di Michele,  mi aveva lasciato una sensazione di disagio.
<a cosa pensi?>
mi chiese Lucifero guardando sempre davanti a  
< l'espressione di Michele>
dissi solamente sospirando.
<non pensiamoci adesso>
disse solamente lui avviandoci in una sala piena di demoni.
<Cosa facciamo qui?>
chiesi curiosa.
<devi scegliere la tua guardia personale> 
disse lui facendo qualche passo indietro, facendomi capire che avrei dovuto fare questa scelta da sola.
Nella stanza c'erano almeno un centinaio di demoni, alcuni molto stravaganti, mi stavo soffermando ad osservarli uno per uno, finché nella stanza non entrò all'improvviso un ragazzo, sui vent'anni circa, aveva dei capelli medio lunghi bianchi e degli occhi nero opale.
L'unica cosa fuori posto? Che lo rendeva strambo?
Aveva un polipo rosso in testa, e un serpente attorcigliato alla gamba destra.
Quando gli feci cenno di proferire parola disse solamente
<mi scuso per il mio ritardo, stavo pescando>
quel ragazzo nonostante fosse così strambo mi affascinava, così gli feci cenno di avvicinarsi a me.
Quando mi fu vicino vidi che il serpente si stava avvicinando a me e si attorcigliò alla mia gamba 
< un dono per lei mia signora>
disse il demone facendo un inchino.
<come ti chiami?>
dissi al demone però continuando a guardare il serpente
<il mio nome è Astaroth, mia signora> appena sentii quel nome mi venne in mente una cosa.
<sei il fratello di Belial per caso?>
nel sentire quel nome il ragazzo alzò la testa.
< Si mia signora >
io sorrisi
< molto bene > 
poi alzando la voce dissi 
<Ho deciso chi sarà la mia guardia personale! Astaroth figlio di Belfagor  sarai tu ad avere questo ruolo, mi aspetto che tu lo accetterei con onore e fedeltà >
  a quelle mie parole tutti si alzarono e si inchinarono al mio volere, e sentii dietro di me la presenza di Lucifero che mi mise un braccio intorno alla vita
< spero che tu abbia pensato bene alla tua scelta>
disse lui sospirando 
<conosco sia suo fratello Belial che suo padre Belfagor>
dissi ridendo.

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