Capitolo 2

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Nuove conoscenze

Il sentiero del bosco a quanto pare non era tanto praticato. Anzi, chiamare 'sentiero' quella piccola viuzza ostacolata da rovi e radici non era assolutamente appropriato. Tuttavia Vera era determinata ad andare avanti: era sicura di aver sentito odore di mare. Non si aspettava certo una spiaggia con degli ombrelloni (altrimenti il sentiero sarebbe stato più agibile), ma almeno poteva tornare a casa dicendo di aver incontrato nuovi pokemon... sempre se ne saltava fuori qualcuno: quel bosco era talmente disabitato che non si sentiva neanche un verso di qualche mostriciattolo tascabile. Poi andando avanti, la ragazza provò sulla sua pelle il calore dei raggi che filtravano tra le foglie.
A Johto il clima era molto più mite: c'erano delle città in cui pioveva costantemente o che nevicava. Hoenn, essendo un arcipelago, le correnti calde provenienti da nord riscaldavano e ventilavano le coste, mantenendole per tutto l'anno di una giusta temperatura.
Si fermò un attimo per riposare: si sarebbe volentieri seduta da qualche parte, ma le ortiche e i rami con le spine disseminati sulla stradina non lasciavano molto a desiderare. 'È una follia quella che sto facendo!' pensò Vera, 'forse avrei dovuto scegliere un itinerario migliore'.
Si guardò intorno, e alla fine decise di tornare indietro, ma un rumore di un ramo spezzato più avanti la fece trasalire. Restò ferma immobile in attesa di un secondo rumore, che non si fece aspettare. Questa volta il suono era a un volume più ridotto: qualunque cosa fosse, si stava lentamente allontanando.
Vera fu presa nuovamente dalla curiosità e avanzò silenziosamente verso sud. Scoprì subito che si trattava di un pokemon: sulla terra vide delle impronte a forma di Y e, a giudicare dalla distanza che c'era tra un'orma all'altra, questo doveva essere di piccole dimensioni. Molto probabilmente non doveva essere andato molto lontano.
E infatti eccolo lì, intento a scavare con due piccole zampette nell'unico sprazzo di terra in mezzo a tanti cespugli. Il pokemon in questione aveva un piccolo corpicino arancione con due alette poco sviluppate, un minuscolo becco e una testa rotonda con tre piume gialle sopra di essa: assomigliava a un pulcino!
'Deve essere un Torchic" presuppose Vera. Il pokemon non si era nemmeno accorto della presenza della ragazza e continuava ad esaminare il terreno in tranquillità.
Vera rimase ad osservarlo per un po', finché un'improvviso getto d'acqua proveniente da un ramo alto colpì un punto vicino a Torchic, spaventandolo. Il pokemon si guardò attorno in cerca del suo aggressore, finché il suo sguardo non si posò sulla ragazza castana. Si rimise in piedi e iniziò a inveire contro Vera, la quale, dispiaciuta, provava a discolparsi: "Aspetta, deve essere stato qualcun'altro... mi dispiace che ti sia spaventato!". Ma in quel momento, da dietro la ragazza apparve una raffica di foglie che si abbattè direttamente sul pokemon pulcino, che schivò con fatica.
Vera si girò per vedere chi avesse scagliato quell'attacco, ma non vedendo nessuno, ritornò a guardare avanti, appena in tempo per schivare dei proiettili di fuoco lanciati dal pulcino arancione. Nel farlo, la ragazza urtò dei rami da quali caddero due pokemon: uno che assomigliava ad un piccolo alberello verde e l'altro ad un anfibio blu.
Torchic spostò lo sguardo tra i due e la ragazza e alla fine realizzò quello che è successo. Dopodiché fece dietrofront e zampettò velocemente nella parte opposta, scomparendo tra i cespugli. Gli altri due pokemon, dopo aver ridacchiato tra di loro, si lanciarono all'inseguimento, pronti a beffeggiarlo nuovamente.

"Oh, no. Torchic deve aver pensato che io stia dalla loro parte...". Era successo tutto così in fretta che Vera si trovò impreparata ad affrontare questo episodio, ma decise di rimediare subito e cominciò ad inseguire i tre pokemon più veloce che poteva: Torchic era piuttosto lento rispetto agli altri due, visto che quello verde riusciva a saltare agilmente da un ramo all'altro mentre quello blu correva a quattro zampe: l'avrebbero raggiunto in un batter d'occhio.

Man mano che avanzava, la vegetazione diventava meno fitta e Vera potè facilmente scorgere le orme di diversi pokemon: a quanto pare era arrivata in un punto del bosco abbastanza frequentato, ma la ragazza non si soffermò a contemplare e proseguì scattando in avanti, facendo attenzione a non inciampare nelle radici di qualche enorme albero. Alla fine si fermò per riprendere fiato, guardandosi contemporaneamente intorno. Si sentiva osservata. Cioé, sapeva che c'erano dei pokemon lì vicino: ne aveva notato qualcuno che assomigliava a un bruco e qualcun'altro a un gabbiano, ma sentiva anche la presenza di qualcuno che la scrutava.

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