Lily, seconda parte

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L'acqua scorreva veloce sopra il suo corpo e la riscaldava, mentre lei teneva gli occhi chiusi e tentava di rilassarsi, nonostante i muscoli tesi.
Erano state settimane pesanti, piene di dubbi e timori: aveva evitato James ogni giorno, aveva parlato con Remus ed Amelia, cercando di capire quello che non riusciva, Nina si era confidata con lei della sua storia con Sirius e della sua fine improvvisa, facendole sobbalzare il cuore.
"Abbiamo tentato a stare insieme, ma è troppo complicato, siamo uguali" le aveva detto così, Nina. "Non riusciamo ad avere un rapporto stabile: io sto male, lo respingo e lui cerca di fare del suo meglio, ma è turbato, in continuazione; Sirius ha qualcosa di rotto nell'anima e io non riesco ad aggiustarlo quando gliel'aveva confidato, aveva pianto così forte da non avere più fiato.
"Cosa significa che stai male?" Lily aveva desiderato di chiarire subito e non appena l'amica le aveva confessato tutti i suoi problemi, fu il suo turno a piangere: lacrime amare e silenziose le si riversarono sul volto, mentre guardava Nina senza capire perché non le avesse mai parlato dei suoi forti problemi psicologici.
Si erano abbracciate e non si erano dette nulla, cercando l'una di consolare l'altra, in silenzio. Lily non piangeva così tanto da fin troppo tempo.
E così si ritrovò a riflettere sotto il getto dell'acqua calda, mentre le lacrime si confondevano con le gocce provenienti dall'alto e il rumore dei singhiozzi era sovrastato dall'insistente scroscio.

***


L'unica cosa ancora stabile nella vita di Lily era la relazione (di cui nemmeno faceva parte) tra Remus ed Amelia: loro due erano un punto fermo e certo, in quel momento. Vedere la sua migliore amica così felice le riscaldava il cuore e vedere Remus finalmente libero dal peso che dava alla sua esistenza era confortante. Per il resto, tutto era un punto di domanda: non capiva come ristabilire un contatto con James e nemmeno comprendeva se lo volesse davvero, non sapeva come consolare Nina al meglio e non aveva idea se avrebbe dovuto intervenire nella sua relazione con Sirius.
Lily aveva capito da mesi che erano innamorati l'uno dell'altra, era così palese per lei: conosceva Sirius abbastanza da riconoscere lo sguardo che porgeva a Nina e dall'altra parte conosceva così bene Nina da capire quando i suoi sentimenti erano in subbuglio.
Com'era potuto finire tutto tra loro due? Erano così innamorati e complici: Lily li aveva visti insieme, li aveva visti scambiarsi quegli sguardi, quei baci e quei gesti d'affetto che solo chi si ama sa darsi; ma li aveva visti anche turbati, contrariati e alla fine esplodere. La loro relazione era come una bomba ad orologeria e nulla avrebbe potuto fermare lo scoppio che sarebbe avvenuto prima o poi.
Erano tutti e due maschere che nascondevano la loro insicurezza e volevano perennemente prevalere l'uno sull'altra. E non importava che ci fosse passione, che ci fosse chimica, amore: la necessità di essere più dell'altro li aveva distrutti.
Nina e Sirius si erano distrutti a vicenda.
E stavano continuando a farlo pur stando lontano: erano settimane che lui portava ogni volta una ragazza diversa in Dormitorio e che lei non aveva il suo supporto, cercando di appoggiarsi a Lily il più possibile e chiedendole aiuto nei momenti di difficoltà, ma chiudendosi a riccio con chiunque altro non fosse lei.
"Ti ho portato qualcosa da mangiare" disse a Nina entrando in classe di Pozioni. L'altra le lanciò un'occhiata senza rispondere, aveva il mento appoggiato sul pugno della mano destra e lo sguardo fisso di fronte a sé.
"Grazie" rispose, in fine, solo dopo che Lily si fu seduta; prese il panino con la marmellata che l'amica le aveva lasciato affianco.
"Ho pensato avessi fame: non ti ho vista a colazione" spiegò, mentre altri studenti (tra cui James Potter) varcavano la soglia.
"Sì, sei stata molto carina, Lily" Nina sorrise appena. "Mi son svegliata molto tardi" quando ebbe finito la frase entrò Sirius.
Lui guardò Nina e James notò che i suoi occhi erano un mare grigio e vuoto da quando lei non faceva più parte della sua vita; aveva cercato di parlargli, ma la sua unica reazione era il fingere che andasse tutto bene e lo sfogarsi con altre ragazze, creando un notevole trambusto nella loro camerata. Aveva capito che Sirius era innamorato di Nina tempo fa, ma non aveva mai voluto parlarne esplicitamente perché conosceva bene il suo amico: se desiderava confidarsi, l'avrebbe fatto di sua spontanea volontà, altrimenti tentare di parlare non sarebbe servito a nulla. Più volte Amelia aveva cercato di instaurare un dialogo con lui in quelle settimane e aveva tentato di farlo ragionare, ma aveva sortito lo stesso effetto di James: "Sto bene", "Non preoccuparti", "Non ne sono mica innamorato"; cosa che la lasciava abbastanza delusa e leggermente triste. Vedere Sirius in quello stato la faceva soffrire molto e la rendeva meno solare del solito.
Ogni volta che Sirius posava lo sguardo su Nina sentiva una stretta al cuore; gli tornava in mente quando l'aveva baciata al campo di Quidditch, quando avevano fatto l'amore per la prima volta, quando le sorrideva e lei ricambiava, illuminando il suo mondo. Era terribilmente innamorato di Nina, lo sapeva, ma non era più un sentimento in profondità, era in superficie: lo sentiva ovunque, lo sentiva sulla sua pelle, nella sua testa, lo sentiva nelle sue mani, quando toccavano il corpo di un'altra, lo sentiva ogni volta che una ragazza parlava e sperava che alle sue orecchie arrivasse la sua voce. Amarla in quelle settimane l'aveva fatto rinascere, l'aveva fatto diventare la sua parte migliore e solo lei era capace di renderlo così. E ora si ritrovava a cercare di soffocare tutto quello che stava provando, beveva molto di più, si infatuava e conquistava di frequente, lasciando poi le ragazze da sole e non chiedendo niente a nessuna se non del buono e sano sesso.
Gli sembrava di essere regredito all'età di sedici anni.
Si ricordò di quando le aveva confidato tutti i suoi fantasmi.
Un groppo gli salì in gola e fu molto difficile mandarlo giù. Sentì una mano sulla sua spalla. "Amico, che ne dici di parlarle?" James gli sussurrò all'orecchio con tono grave, mentre si sistemava gli occhiali.
Sirius scosse la testa. "Non devo parlare con nessuno" abbassò lo sguardo e andò a sedersi al primo banco disponibile, vicino a Peter: aveva volutamente evitato di sedersi al fianco di James per evitare domande scomode durante tutta la lezione. Quest'ultimo lanciò un'occhiata preoccupata ad Amelia, seduta tra Remus e Lily, lei gli fece un cenno sconsolato e guardò preoccupata Sirius, cercando un contatto visivo, che non arrivò. Solo lei sapeva quanto avrebbe dato per farlo star meglio. Remus con un cenno della mano invitò James a sedersi al suo fianco e lui non indugiò.
"Non sta bene, eh?" gli domandò l'amico e James scosse la testa.
"Lunastorta, sai benissimo che questo è il peggio di Sirius" rispose sussurrando per non farsi sentire da Nina. Notò che Lily aveva leggermente iniziato a prestare attenzione alla conversazione. "Non so più cosa fare, nemmeno Amy riesce a farlo star meglio" James si dimostrava seriamente scioccato. "Sembra..." puntò lo sguardo sulla sua amica e si bloccò di colpo, lei serrò le labbra in risposta.
"Sembra?" domandò Remus facendo passare lo sguardo tra la sua ragazza e il suo amico.
Amelia prese un respiro. "Sembra che se si stia comportando come facevo io quando tu stavi con Mary" concluse, puntando lo sguardo su Remus, che non rispose e abbassò il suo a terra.
"Capisco" disse solamente, stringendo la mano ad Amelia e facendola sorridere con dolcezza nella sua direzione.
"Forse proprio per questo puoi riuscire ad abbattere il muro che ha creato" la voce di Lily entrò in modo limpido nella conversazione, seppur stesse usando un tono molto basso. "Sai come si sente, forse puoi aiutarlo"
"Ci ho provato, Lily... L'unica persona che può farlo star meglio non sono io" guardò Nina, che si stava ripassando mangiando. "È la stessa situazione che stavo vivendo io, per quanto io e Sirius ci vogliamo bene, non riusciamo a colmare un vuoto così grande. Posso essergli da sostegno, ma non posso sostituire la ragazza che ama, come lui non poteva sostituire John" il suo tono era arrendevole e Remus le cinse le spalle, cercando di consolarla.
"Tu non riesci a parlarci?" domandò Lily, ma nessuno comprese a chi si stesse rivolgendo, perché tenne lo sguardo basso; nessuno, tranne James, che la guardò e rispose: "Ci ho provato, credo che l'unica soluzione sia quella di tirargli un pugno in faccia"
Lily fece spallucce. "Se può aiutare" e volse lo sguardo verso Nina, tornando a dedicarle attenzione. James continuò a guardarla e si divise in due: la parte che si pentiva di averle rivelato tutto perché l'aveva persa e la parte che non rimpiangeva niente, perché lui era quel che era e se voleva che Lily fosse innamorata di lui, allora lei avrebbe dovuto accettare ogni sfumatura del suo carattere. Era così difficile cercare di consolare un amico, quando anche lui aveva bisogno d'aiuto per uscire da quella situazione. Sospirò appena e fece passare la lezione tra domande senza risposta e pensieri troppo prepotenti per essere ignorati. Gli mancava Lily e continuava a chiedersi se anche lui mancasse a lei.
Non guardarmi, James, ti prego, continuava a supplicarlo mentalmente Lily, non guardarmi, che se poi mi guardi cadono tutti gli scudi che ho creato per tenerti lontano, ti scongiuro, lasciami andare.
La sua vita senza James era diventata più monotona, rideva di meno e, seppur fosse impegnata con Nina e con lo studio, le sembrava tutto più noioso; ma non se la sentiva ancora di cercare di ristabilire un contatto. Non approvava il suo atteggiamento e il rischio a cui si esponeva ogni volta.
Non lo approvava perché l'idea di perderlo la faceva andare fuori di testa.
Era così con James: quando l'aveva intorno non lo voleva, ma quando non c'era ne sentiva così tanto la mancanza da star male. E in quest'ultimo anno aveva iniziato a volergli bene anche quando la importunava, anche quando le faceva i dispetti, anche quando la faceva piangere, come quella sera.
Aveva imparato ad amarlo.
Ma non l'avrebbe mai ammesso a se stessa.

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