20.

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I got issues, and one of them is how bad I need you.
Issues - J.M


Ha davvero fermato l'ascensore?!
Questa cosa non va bene.
Si gira verso di me, iniziando a venirmi incontro.
Il cuore inizia a martellarmi nel petto a un ritmo incessante, quasi doloroso.
Cerco di indietreggiare, arrivando all'angolo dell'ascensore.
Sono in trappola, non posso scappare.
Mi raggiunge piano.
Allungo le braccia ai lati delle pareti dell'ascensore cercando di calmarmi, ma non ci riesco.
La sua presenza, la sua essenza, lui..me lo impedisce.
Il petto si alza e si abbassa velocemente.
<< C-Che fai?>> domando quasi allarmata.
La vicinanza di stasera, mi sta mandando fuori controllo.
Non è mai successo prima, infatti non riesco a spiegarmi come mai io sia così ansiosa, intimorita.
Forse per l'ultima volta che mi ha toccata.
Forse perché ho paura che possa baciarmi, perché so che mi potrei riperdere senza trovare una via di fuga.
<< Stammi lontano! Non voglio essere toccata da quelle mani luride con cui hai toccato quella! Chissà quali malt..>> cerco di essere dura e di allontanarlo, ma le sue labbra sulle mie mi impediscono di continuare a parlare.
Porta una mano dietro la mia testa, per non farla sbattere per colpa del suo modo aggressivo con cui mi ha spinto di più verso l'angolo.
Porto le mie mani sul suo petto, cercando di allontanarlo.
Non voglio, dio non voglio baciarlo.
È un cazzo di veleno a cui non c'è antidoto.
Mi afferra i polsi e li porta all'altezza della mia testa, tenendoli ben stretti nelle sue mani tatuate.
Picchietta con la lingua sul mio labbro inferiore, per chiedermi l'accesso alla mia bocca.
Cerco di liberarmi dalla sua presa, se gli do la mia bocca è finita. Lo so.
Mi morde il labbro inferiore, lasciandomi uscire un gemito di dolore e piacere.
Neanche il tempo di finire di pensare al dolore che mi ha causato, che infila la sua lingua nella mia bocca.
Ed è un attimo.
Un bacio aggressivo, possessivo.
Un bacio che sta cercando di colmare tutti i mesi che siamo stati lontani.
Le sue labbra soffici contro le mie, mi fanno tremare le gambe.
Le nostre lingue si cercano disperatamente, lottano, si stuzzicano.
Michael libera un mio polso dalla sua presa, facendo cadere il suo braccio sulla mia gamba scoperta dallo spacco del vestito.
Fa scorrere la mano sulla mia pelle nuda, risalendo fino al mio bacino dove finisce lo spacco.
I miei capezzoli diventano turgidi al suo tocco e fanno male, troppo male.
Ma a lui non basta.
Sfila anche l'altra mano dal mio polso, alzandomi il vestito lungo l'altra gamba.
Porta tutte e due le mani da sotto il vestito, arrivando al mio sedere.
Lo accarezza e lo strizza nelle sue grandi mani.
Nell'ascensore si possono sentire i nostri respiri pesanti, i nostri gemiti, la voglia di essere saziati l'uno dall'altro.
Porto le braccia intorno al suo collo e lo stringo a me, affondando le mani nei suoi capelli morbidi.
Preme la sua erezione contro la mia gamba.
È duro, per me.
Lo voglio sentire più vicino, è troppo lontano.
Lui sembra provare la stessa cosa. Mi afferra dei glutei e mi fa allacciare le mie gambe intorno ai suoi fianchi.
Mi preme contro la sua erezione e porto la testa all'indietro, per il piacere.
Mi bacia il collo.
Succhia, lecca e soffia sulla pelle che pizzica.
Lui mi sa guardare, lui mi sa toccare come non sa fare nessuno.
Nessuno è capace di toccarmi come lui. È come se il mio corpo fosse fatto per accettare solo il suo, solo lui.
Si avvicina ai pulsanti dell'ascensore, mentre mi tiene ancora in braccio, e ripreme il pulsante stop facendo ripartire l'ascensore.
Mi fa posare le gambe per terra.
Mi pancia le clavicole, le spalle, le braccia.
Le porte si aprono e lui mi cinge i fianchi con le sue mani, facendomi indietreggiare.
Dai pantaloni sfila la sua chiave e apre una grande porta morrone chiaro.
Mi spinge dentro e ci stacchiamo un attimo.
Ci guardiamo negli occhi. Le sue labbra sono gonfie e rosse, i capelli spettinati.
È tutto sbagliato, devo andarmene.
Ritorno verso la porta ma la sua voce mi ferma.
<< Dove stai andando?>> mi domanda.
<< È sbagliato tutto questo.>> dico semplicemente, mentre si avvicina ancora a me.
<< Non ti avvicinare..>> dico mettendo una mano davanti al mio corpo.
<< Non puoi stare lontano da me. Mi vuoi Rose..>> dice con voce roca, con occhi pieni di voglia.
<< questo..-dico indico me e lui- è un problema..>> mi guarda non capendo.
<< Tu sei il mio problema. Tu!>> grido passandomi una mano sulle labbra e chiudendo gli occhi.
<< Hai bisogno di me, solo di me..>> dice leccandosi le labbra.
Io..io non riesco a stargli lontano.
Mi accarezza una guancia e passa il suo pollice sulle mie labbra, per poi appoggiarci le sue, ancora.
Lo bacio, come se fosse l'ultima volta.
L'ultima volta, perché ho sempre paura di perderlo. Ho paura che se ne andrebbe sempre da me, c'è sempre qualcosa che ci impedisce di stare insieme.
Gli sbottono la camicia, faccio passare le mie mani all'interno di essa per sfilargliela.
Geme, geme al mio tocco.
Porta le sue mani sulle mie spalle e mi abbassa,in un colpo secco, il vestito  ricade morbido lungo i miei fianchi.
<< Mi vuoi morto..>> dice guardandomi e facendomi arrossire.
Mi guarda negli occhi.
<< Spogliati..>> mi era mancata la sua presa di potere.
Le mie mani raggiungono i ganci del reggiseno e li slaccio, liberando il mio seno che si trova sotto lo sguardo di fuoco di Michael.
Mi tolgo le mutandine e rimango nuda per lui.
Lui si soglia completamente, mentre cerco di trovare qualche imperfezione sul suo corpo.
Mi avvicino, mentre le mie dita percorrono i suoi zigomi.
Domani me ne pentirò, perché lui tornerà il solito pezzo di merda.
Faccio scendere le mie dita lungo il collo, fino ad arrivare ai suoi piercing sui capezzoli.
Il suo petto si abbassa e si alza, so che sta facendo ricorso a rutto il suo autocontrollo. Odia essere toccato..
Prendo in bocca uno dei suoi piercing, lo lecco e lo tiro leggermente, sentendo dei suoi gemiti strozzati.
Mi tiene dai fianchi mentre arretra, toccando il bordo del letto.
Si siede e decido di mettermi a cavalcioni su di lui, guardando con occhi affamati la sua erezione.
Porta una mano fino al mio sedere, e mi penetra con un dito da dietro.
<< Sei la solita..>> dice piano sulla mia pelle. Sa che sono già pronta per accoglierlo dentro di me.
Fa dei piccoli cerchi intorno alla mia intimità, facendomi stringere le mani sulle sue spalle.
<< T-Ti prego..>> dico mordendomi il labbro.
<< Sai solo pregarmi..>> dice scendendo sul mio seno per baciarlo, mentre mi continua a penetrare con le dita.
Pensa questo di me..ma si sbaglia.
Prendo la sue erezione da dietro, la porto sulle labbra della mia intimità e mi spingo in giù, verso il membro.
Guardo negli occhi Michael e noto che è rimasto sbalordito, come me d'altronde.
Scendo giù piano, fino a sentire il sue pene tutto dentro.
È..è bellissimo sentirlo tutto, sentirlo per la sua grandezza e pienezza.
Non ce né, il mio corpo è stato fatto per lui.
<< Si piccola..>> dice baciandomi e iniziando a muoversi.
La stanza viene invasa dai nostri gemiti, dalle mie urla di piacere.
<< Michael..>> dico sentendo che sto raggiungendo il culmine del piacere.
<< Vieni Rose..vieni attorno al mio cazzo!>> quasi grida contro il mio petto.
Sento le gambe molli, sento la solita sensazione di piacere tra le mie gambe. Mi irrigidisco contro il suo membro e vengo su di lui.
<< Mi piace sentirti contro la mia pelle..>> dice ribaltando la situazione.
Mi stende sulle lenzuola e si mette tra le mie gambe, strisciandola punta del suo cazzo sul mio clitoride che ancora freme dalla voglia.
Entra dentro di me, facendomi gemere.
<< Sei mia.>> afferma serio.
Solo tua.
<< mia e basta.>> aggiunge con affanno. Afferra una mia gambe e se la porta sopra la spalla.
Lo sento dentro di me, che affonda sempre di più.
<< Sei così stretta..vieni ancora..>> mi dice fissandomi negli occhi.
Come fa a sapere che sto per avere un altro orgasmo?
Michael aumenta la velocità, riempendomi del sue seme caldo che mi fa venire a mia volta.
Appoggia la fronte alla mia e si stende di fianco a me, portando un suo braccio intorno alla mia vita e stringendomi forte a lui.
Lui..non va bene per me, nonostante lo abbia scelto sempre, anche quando le cose erano difficili, quando non mi parlava, quando mi odiava, quando non c'era e la sua mancanza la sentivo dentro le vene.
Mi è entrato nelle vene come un veleno senza antidoto, ma se lui stesso fosse l'antidoto al suo veleno che mi ha invasa? Che mi ha reso indipendente?
Tra tutte le cose belle della vita, io ho svelto l'unica capace di distruggermi..

Buon pomeriggio❤❤
La prima parte, quella scritta in corsivo è una canzone che ho ascoltato oggi e che ho deciso di condividere con voi perché secondo me è stupenda, parole comprese. Mi piacerebbe che l'ascoltaste, poi ovviamente i gusti sono gusti nel caso non vi piaccia, ma volevo condividerla con voi.
Cosa importante, c'è qualcuno di voi bravissima a fare i photoshop?
Vorrei modificare qualche foto con Michael e Rose. Fatemi sapere❤❤

Il mio antidotoWhere stories live. Discover now