I fantasmi della Sardegna

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Tesori nei castelli: Casteldoria

La Sardegna è stata terra di guerrieri, capi clan passati alla storia come re-pastori. Fu punto d'incontro di genti e popolazioni differenti, che resero unica e particolare la capanna (il nuraghe) ed unico il dialetto, che è in realtà una vera e propria lingua.

La grande isola, che più si stacca dall'Italia e che sembra andare alla deriva verso l'Africa o la Spagna, raccoglie elementi delle varie culture avendo elaborato in realtà una cultura sua propria.

In questo approdo solitario e spesso dimenticato dalla storia si crearono i ripari di avventurieri e pirati, cui si collega l'idea del bottino e il sogno del Tesoro.

I meandri e le segrete di Casteldoria nascondono appunto tesori, sui quali vigila una vera e propria schiera di fantasmi pronti a tutto pur di impedire l'improvvisa fortuna del povero.

Forze del male all'opera in questa funzione di custodi si trovano anche in altri storici edifici di altre regioni d'Italia: nei Castelli del Veneto e - stranamente - in alcuni luoghi religiosi di Puglia.

In Sardegna, bauli e forzieri sono nascosti nei Castelli, perché qui le rocche non furono (come fu altrove) domicili di baroni, quanto palazzi di corsari che occupavano i primi territori liberi.

La conferma è nelle leggende del Castello di Medusa, un nome non casuale e conturbante che riprende il mito greco con l'immagine della Gorgone, che ha serpenti al posto dei capelli e con lo sguardo assassino.

Il tocco della Medusa e nel Castello omonimo, con il fascino e la tenebra dello sguardo che uccide.

Fu abitato da un'ammaliante e fascinosa africana, di nome Medusa, che si proclamò regina della zona di Oristano, o che tale fu reputata.

La nuova, negra Gorgone stipò tesori nei sotterranei del Castello e ancora li sorveglia, apparendo nottetempo e spaventando il passante.

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