13•Dear Benjamin...

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Caro Benjamin,
Stanno per scattare le due di notte ed io mi ritrovo seduto sul divano di casa mia, con questo foglio tra le mani a scriverti tutto ciò che mi passa per la testa, i miei sentimenti, le mie emozioni.
A scrivere di me, della mia storia, che forse già conosci.
A scrivere di te, della tua vita, di ciò che sei stato, di ciò che sei e che sarai per me.
A scrivere di noi, se mai ci sarà un Noi.
Non trovi che sia così complessa questa parola?
Noi.
Tre lettere che nascondono un significato prezioso, quasi fragile.
Se c'è un Noi, vuol dire che ci sono due persone.
Giusto?
Ad esempio io e te.
Federico e Benjamin.
È assurdo, non credi?
Noi, che ci siamo sempre voluti bene.
Noi, che abbiamo vissuto le migliori esperienze.
Noi, che giocavamo al parco davanti casa tua all'età di 5 anni.
Noi, che facevamo parte, o meglio, che facciamo parte della stessa squadra di calcio.
Noi, che ci siamo confessati i segreti più nascosti.
Noi, che la domenica mattina ci chiudevamo nell'armadio di casa mia per non farci trovare da mia mamma che voleva portarci in chiesa.
Noi, che ci siamo separati per due anni perché tu sei partito per l'Australia.
Noi, che si siamo ritrovati al nostro posto, dopo due anni dalla tua partenza.
Noi, che ci siamo baciati per sbaglio.
Noi, noi e solo noi.
Ci siamo sempre stati.
Ci siamo sempre amati.
E non ce ne siamo mai resi conto.
Fino a quando, con quel bacio, ho dato via alla rottura del nostro rapporto.
Io, così testardo da non voler accettare la realtà.
E tu, così fragile da rinchiuderti nel tuo mondo.
In quel periodo ho fatto una miriade di cazzate, una dopo l'altra, con una sola differenza dalle altre volte.
Tu non c'eri.
Tu non c'eri ad aiutarmi.
Tu non c'eri a risolvere le cose al posto mio.
Mi mancavi Benjamin.
Dio se mi mancavi.
In quel dannattissimo periodo non sapevo niente di te, non sapevo come stavi, non sapevo se avevi trovato qualcuno che ti facesse sorridere come meriti.
In quel periodo mi facevo una ragazza dietro l'altra.
È probabilmente una delle cose più brutte che io abbia mai fatto e me ne pento.
Me ne pento tutti i giorni.
Ma non avevo di meglio da fare.
Mi faccio schifo da solo.
Sfruttavo le ragazze per soddisfare ciò che volevo io.
Sfruttavo le ragazze per colmare quel vuoto che mi ero creato da solo, allontanandoti.
Più ti guardavo, più mi rendevo conto di quanto eri bello, di cosa mi ero fatto scappare dalle mani per un capriccio.
Più ti guardavo, più mi rendevo conto di quanto ti amavo.
E tu me lo dicevi sempre.
Mi dicevi che ero un orgoglioso del cazzo, che non volevo ammettere a me stesso ciò che provavo.
Ed era vero.
Ma io non ci riuscivo.
Non riuscivo a smettere di essere quello che ero.
E vederti a pezzi per colpa mia, faceva male.
Ma non sapevo come riparare quella ferita che ti avevo procurato.
Yuri mi diceva che dovevo parlarti, che dovevo darti ascolto, che dovevo dare ascolto al mio cuore, che dovevo smetterla di pensare solo a me stesso e per una volta, pensare agli altri, in questo caso a te.
Ma io non facevo altro che pensare a te e a quanto avrei voluto dirti tutto.
Ma non sapevo come fare.
Non ne ero capace.
Poi, quella sera, quando sono venuto a casa tua e ho letto il tuo diario, ho capito che dovevo fare qualcosa.
Ho capito che era arrivato il momento di svegliarmi, darmi una mossa e parlarti.
E in un modo o nell'altro, ci sono riuscito, ma poi sono crollato, non riuscivo ad accettare i giudizi della gente e ti ho lasciato solo di nuovo, ho riaperto di nuovo la tua ferita.
È stato terribile.
E mi sono allontanato, nonostante tu cercassi di metterti in contatto con me e di aiutarmi a superare il momento, in qualche modo.
Ma avevo bisogno di stare solo e riflettere.
Avevo soltanto bisogno di tempo.
Avevo soltanto bisogno di capire quanto tu fossi importante per me.
E ci sono riuscito Benjamin.
Ho capito che nella vita, non è importante il giudizio della gente, ma bensì l'amore che ti dona la persona al tuo fianco.
Ho capito che nella vita non va tutto a meraviglia e che bisogna lottare per avere ciò che desideriamo.
Ho capito che nella vita, nella mia vita ho bisogno di te.
Ho bisogno del tuo amore.
Ho bisogno del tuo sostegno.
Ho bisogno delle tue carezze.
Ho bisogno del tuo aiuto.
Ho bisogno dei tuoi baci.
Ho bisogno della tua presenza, costantemente.
Tu mi hai salvato dal mostro che stavo  diventando, tu hai fatto sì che io riniziassi a vivere.
Sei diventato il senso di ogni mia giornata, di ogni mio gesto e di ogni mio sforzo.
Sei diventato il senso di ogni mio sorriso e di ogni mia risata.
Sei diventato essenziale per me, Benjamin.
E non lo dico così tanto per dire.
Lo dico perché ne sono fermamente convinto.
Non saprei come fare senza di te.
Perciò ti chiedo un'occasione, per stare insieme senza una ragione.
Perciò ti chiedo di starmi vicino ogni notte.
Perciò ti chiedo di starmi vicino quando tutti diranno di stare lontano da me.
Queste braccia sono così stanche di respingerti ora, queste braccia ti stanno aspettando ancora.
E mentre leggi queste mie parole, in fondo lo so, che dentro sorridi.
Ne varrà la pena, Benjamin.
Ne varrà la pena, Amore mio.
Sì, hai letto bene...
Amore mio.
Adesso, lascia la lettera e vieni al nostro posto.
Non ho finito con le parole.

Sempre tuo,
Federico.

Sei tu il Mio Re •Fenji (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora