E p i l o g o / R i n g r a z i a m e n t i

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                            25/01

Quella mattina ero appollaiato sullo schienale di una panchina, con i piedi messi dove teoricamente le persone normali si siedono, ed ero intento a fumare e saltare l'ennesima giornata di scuola. Dopo mesi che non avevo più scritto nulla, avevo idee che mi frullavano in testa. Una persona in particolare, la quale spero sorrida leggendo questo, mi aveva fatto tornare la voglia di scrivere. Ma tra le cose su cui riflettevo non trovavo nulla di convincente. Certo, volevo scrivere poesie. Ma volevo che ci fosse un filo conduttore, un'idea che potesse legarle tutte. Volevo fossero pennellate che costituissero un quadro ben preciso, un ritratto di me stesso, di ciò che ero, sono e forse sarò. Pensai allora al mio passato di depressione e di medicine. Associai immediatamente le pillole a brevi poesie che potessero in qualche modo "guarire". Non sapevo chi o cosa, non lo so manco adesso sinceramente. Dunque decisi di scrivere delle pillole, brevi poesie di otto versi ciascuna, che avessero tutte un legame: una malattia che in molti nemmeno considerano tale e un disperato tentativo di guarigione per mezzo di queste pillole appunto. Ovvero persone, situazioni, vere e proprie medicine, qualsiasi cosa potesse avere un qualche effetto di guarigione, così come di dipendenza e distruzione. Beh almeno volevo provarci. Chiunque abbia letto la raccolta si sarà accorto che le poesie sono state di due righe come di diecimila. Non so se sono riuscito, con questi componimenti, a sviluppare a parole quel mio ritratto pennellato, usato come copertina. Quasi sicuramente no dato che non tutto me stesso è venuto fuori né tantomeno raccolto qui.
Oggi mi sono ritrovato seduto sulla stessa panchina, alla stessa ora, per lo stesso motivo, a fumare la stessa marca di tabacco di tre mesi e mezzo fa. Ho pensato che lì dove ne ho concepito la nascita, fosse stato giusto finirla. Avrei voluto concludere questa raccolta una volta arrivato primo, ma non ci sono mai riuscito. Avrei voluto concludere questa raccolta a 100 poesie, ma mi sono reso conto che non riesco più a scrivere come prima. Sto spontaneamente e inesorabilmente cambiando stile, forma, contenuti, e mi rendo conto che non riesco più a proseguire il disegno di cui tanto ero orgoglioso. Ho ripensato a quanto basse fossero le mie pretese per questa raccolta, quasi nulle. Mi sarei accontentato di cento letture forse. Non me lo sarei mai aspettato. Guardavo la mia facciozza rosa sotto le pillole volanti scalare la classifica. Quanto ero entusiasta del diciassettesimo posto. Quanta indifferenza per il secondo. Quanto ero entusiasta per mille letture. Quanta assenza di emozioni per le seimila. Questa raccolta mi ha cambiato molto, è stato un viaggio che ricorderò per sempre. Giuro, non sto scherzando. Spero sia stato un viaggio anche per chi l'ha letta. Per chi c'è sempre stato a leggere appena pubblicavo qualcosa e chi mi ha scoperto dopo e in una sola serata mi ritrovavo una cinquantina di notifiche della stessa persona. Ci tenevo a ringraziarvi, tutto questo è stato il motivo della mia instabile esistenza per questi tre mesi. Certi giorni ci perdevo anche la testa pur di pubblicare qualcosa. Ma ne è valsa la pena. Spero che quelle persone che mi hanno sempre fatto complimenti che non credevo di meritare, che senza delle quali non starei nemmeno scrivendo questo e che desidero ringraziare particolarmente, si sentano citate, e che soprattutto capiscano la mia gratitudine.

Riguardo al futuro di questa raccolta, può essere che pubblichi qualcosa ancora, qualche extra. Ovvero versi sparsi, brevi frasi che non sono mai evolute in qualcosa di concreto o anche poesie che ho scartato. Semplicemente per chi è curioso.
Riguardo a me, non so cosa scriverò ora. Probabilmente continuerò senza impormi nulla di particolare, aspettando di evolvere naturalmente, o magari un'idea illuminante, e poi deciderò cosa farmene di tutti sti fogli volanti, pezzi di pagine e note sul telefono sparsi ovunque per camera e per la vita. La mia prossima pubblicazione potrebbe però non essere poesia, sarebbe stimolante.

                           06/05

                           06/05

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