Ancora qui

Giulia-Amiche Impiccione

Quanto vorrei che entrasse come ieri sera, ma mia mamma è in casa e non credo che a Jayden piacerebbe un interrogatorio. Chiudo il portone quando lui sale in macchina, entro in casa saluto mia mamma e vado subito in bagno. Non le racconto nulla dell'incontro con Anna e lei non chiede, fortunatamente. Sono rimasta parecchio scossa, dopo aver parlato con la ragazza, ma Jayden è stato dolcissimo, mi ha fatto sentire protetta per la prima volta da molto tempo. Mi piace casa sua; anche se mi sono sentita un po' in imbarazzo quando mi ha fatto vedere la camera da letto. La vista dal suo terrazzo è strepitosa, una delle migliori della città. Erano anni che non mi divertivo così tanto, ridere con lui, parlare con lui, anche sono il semplice fatto di stare con lui mi fa stare bene, mi libera da molte mie inibizioni che fino a pochi giorni fa sembravano insuperabili. Una settimana fa non avrei mai immaginato tutto questo, non avrei mai e poi mai pensato che sarei stata baciata a Central Park da un ragazzo stupendo. Sono rimasta un po' stupita da quello che mi ha raccontato sulla sua ex, non immaginavo che avesse passato tutto questo; non credevo che fosse stato ferito in così da una donna e soprattutto non a diciannove anni. Quando ha detto che a quell'età si reputava giovane ho subito pensato a come reputava me, ma ha detto tutte le cose giuste, che sono effettivamente vere. Sono contenta che si sia aperto con me, anche se solo in parte. Non mi ha fatto domande sul perché del mio sfogo dopo essere stati in ospedale. Non voglio che sappia, non ora almeno. Stare con lui così, vedere quello sguardo nei suoi occhi, il modo in cui mi fissa, mi sorride, mi tocca; cambierebbe tutto, ed è l'ultima cosa che voglio. Il mio passato, per quanto incancellabile, non rovinerà il mio presente e il mio futuro, non lo permetterò mai. Sono cambiata talmente tanto in questi anni, in modi in cui non volevo diventare. Esco dal bagno dopo essermi messa il pigiama, ceno con mia mamma e mi metto subito a letto; è presto ma sono distrutta. Almeno domani non ho nessuna verifica e nessuna interrogazione, sarà una giornata leggera. Rivedrò Jayden giovedì e non vedo l'ora; gli ho chiesto di tenermi aggiornata sul caso di Anna e lui mi ha detto che appena avrà novità me le farà sapere. Mi addormento in pochi minuti, continuando a pensare alle cose incredibilmente belle che mi sono successe in questi giorni. Quando suona la sveglia sono già sveglia; scendo dal letto, mi metto la tuta, mi lego i capelli, prendo il telefono e le cuffiette e comincio ad avviarmi al parco. Arrivo in pochi minuti, faccio partire la canzone su cui mi sono fissata in questo periodo, cioè heroes di David Bowie, e comincio a correre. Faccio il giro più velocemente del solito; sono a casa in meno di un'ora. Sono già le sette; mi faccio una doccia e mi preparo per la scuola. Appena arrivo a scuola Arianna e Sofia mi aspettano per estorcermi tutti i dettagli degli ultimi eventi. In cinque minuti mi fanno mille domande, a cui rispondo con un po' di imbarazzo. Non le ho detto del caso della ragazzina, non so esattamente il perché, ma non mi va. Mentre salgo le scale per andare in classe trovo un suo messaggio:

"Buona giornata piccola."

È strano essere chiamata così, ma mi viene da sorridere ogni volta che lo dice.

"Anche a te." Gli rispondo prima di mettere il telefono nella tasca del giubbotto e entrando in classe. L'insegnante c'è già e con lei non si riesce a usare il telefono, quindi per due ore non posso rispondergli. La lezione passa decisamente troppo lenta, come al solito. Le due ore seguenti sono ore buca fortunatamente, quindi possiamo fare quello che vogliamo. Prendo il telefono e trovo un altro messaggio.

"Anna verrà dimessa domani mattina, i servizi sociali la prenderanno in custodia, abbiamo fatto un passo avanti!"

Mi viene naturale sospirare per il sollievo e sorrido rileggendo il messaggio.

"Sono felice per lei."

Non voglio espormi troppo, non voglio che si accorga di nulla.

"Tutto bene?"