5 Capitolo

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Era un mese che ero al college e ci stavo davvero bene, mi mancava Tommaso da fare schifo e con il college non ci sentivamo quasi mai.
A disturbare i miei pensieri fu qualcuno che bussò alla porta, mi alzai controvoglia sbadigliando e aprii la porta ritrovandomi un Layvin sorridente.
"Giorno Barbie" esclamò felice, lo guardai male e lo feci entrare.
Si guardò intorno e mi guardò confuso.
"Alexa?" Indicai il bagno e mi rimisi a sedere, guardai l'orologio ed ero in orario per la mia tabella di marcia e così continuai a mangiare.

Appena finii la mia colazione mi alzai e andai verso il mio armadio.
Lo aprii e vidi Layvin trattenere una risata, lo guardai male.
Non ero in vena di scherzare quel giorno, non lo ero mai ma quel giorno non lo ero proprio. Avevo le mie cose e stavo malissimo.
"Cosa c'è da ridere?"Domandai.
Indicò il mio armadio e trattenne un'altra risata.
"Il tuo armadio sembra quello in stile di Barbie. Troppo preciso"
"Stai zitto" risposi stizzita, presi un paio di pantaloni di tuta, una maglia e una felpa, mi guardò curioso e poi sorrise mandandomi in tilt il cervello, sbuffai spazientita e uscii dalla camera lasciandolo ridere.

Come ogni giorno mi fermai a pranzare fuori, odiavo la confusione e nella mensa c'era solo quello, mangiai godendomi il silenzio finché non mi arrivò una pallina da tennis nel piatto facendomi sporcare di sugo la camicetta rosa.
"Ma cazzo!" Sbottai alzando gli occhi e Layvin mi sorrise.
"Scusami Barbie"
"Chi altro poteva essere se non tu?!" Lui ridacchiò e gli tirai uno schiaffo schifata, presi il mio succo di arancia e glielo buttai addosso.
Lui fece una faccia sorpresa.
"Devi smetterla di darmi fastidio"
Non rispose e sbuffò infastidito, avevo peggiorato la situazione.
La maglietta bianca si era appiccicata al suo petto mostrandomi un fisico mozzafiato.
"Che c'è Barbie? Ti sei incantata?"
Lo guardai male e me ne andai via.

Erano quasi tre ore che stavo studiando, mi alzai sgranchendomi le braccia e sentii bussare.
"Vai tu?!" Domandai ad Alexa che non mi rispose, così sbuffai andando ad aprire, mi ritrovai Layvin che mi guardò male.
"Guarda che quella incazzata, dovrei essere io e non tu" lui non mi rispose e sbuffò infastidito entrando, chiusi la porta alle sue spalle e me ne andai alla scrivania per studiare, non parlammo e non mi importava, era un coglione.
Alexa uscì dal bagno e baciò il suo ragazzo che le sorrise prendendola per mano, la trascinò fuori e chiuse la porta.

Finii di studiare verso le 20.00, andai in cucina per farmi un panino e poi mi misi sul divano per guardarmi un po' di televisione.
Il mio telefono cominciò a squillare, così lo presi e risposi senza guardare nemmeno il nome.
"Pronto?"
"Ehi Rebecca, come stai?" Sorrisi.
"Ciao Tommaso, scusami se oggi non mi sono fatta sentire molto. Sto bene e tu?" Chiesi teneramente.
"Tranquilla, ho studiato fino ad adesso. Sto bene ora che ti sento. Mi manchi tantissimo, perché non vieni questo week-end da me?"
Era una bella idea, avevo veramente voglia di vederlo.
"Ci penserò su, sicuro che non ti disturbo?" Domandai sorridendo.
"Ma perché non stai zitta e mi dici come procede?" Chiese divertito.
"Procede benissimo, sono stanca. A te come procede?" Chiesi alzandomi dal divano, andai a prendermi un bicchiere di acqua e me ne tornai sul divano.
"Procede bene, oggi mi hanno interrogato" rispose ridendo.
"Ah si? Sei andato bene?"
"Si certo, come sempre" si vantò scherzando, parlammo per qualche altro minuto e poi ci demmo la buonanotte.
Guardai la televisione fino alle 22.00, poi sentii la porta aprirsi.
"Ehi" mi salutò Alexa sorridente.
"Ciao" risposi ricambiando il sorriso e lei Chiuse la porta alle sue spalle.
"Come va?" Chiese mettendosi seduta accanto a me, alzai le spalle e sbadigliai.
"Tutto bene e tu come stai?"
"Benissimo, questo week-end io e Layvin andiamo nella sua casetta in montagna" rispose felicissima.
"Odio il freddo, preferisco l'estate"
Esclamai ridacchiando, lei rise.
"Perché non venite anche tu e Tommaso?" Domandò sorridente.
"Ehm, io e Layvin non ci sopportiamo" risposi alzando le spalle, lei sorrise.
"Penso che potrete diventare buoni amici" avevo dei dubbi al riguardo.
"Cercherò di parlarne con Tommaso e ti faccio sapere" lei mi sorrise annuendo e se ne andò in bagno per mettersi il pigiama.
Stare due giorni con quella testa di cazzo non mi entusiasmava molto.
Mi misi sotto le coperte e impostai la sveglia al solito orario.

Appena sentii la musica dei Muse aprii gli occhi e la spensi scendendo dal letto, mi sgranchii le braccia e me ne andai in bagno.
Mi sciacquai il viso e mi feci una doccia veloce, uscii dal bagno e presi un pantalone e una maglia.
Presi i vestiti sporchi e li misi nella cesta, dovevo fare una lavatrice.
"Ehi Alexa, devi portare qualcosa in lavanderia?" Lei scosse la testa.
Annuii e andai in cucina, presi un cornetto e uscii dalla mia camera.

Arrivai in lavanderia e misi la lavatrice, mi feci una coda veloce e salii le scale, mi scontrai contro Layvin che non mi salutò nemmeno e così sbuffai spazientita.
"Ascoltami ragazzino, non puoi fare finta che io non esista" mi guardò male e non rispose, scese giù.
Strinsi i pugni e sbottai:
"Ah! Dille ad Alexa che io e Tommaso accettiamo la sua offerta!" Lui si girò confuso, sorrisi soddisfatta, sostenni il suo sguardo.
"Ieri sera la tua ragazza ci ha invitati nella tua casa in montagna" lo vidi spalancare gli occhi e sbuffò.
"Che bello! Non vedo l'ora!" Rispose sarcastico e se ne andò in lavanderia, gli avrei fatto passare i due giorni più brutti della sua vita.
Dovevo convincere il mio ragazzo.

Come ogni giorno me ne stavo seduta per gli affari miei a mangiare, Layvin si mise seduto davanti a me, lo guardai male.
"Okay, facciamo pace" disse e mi porse una mano, sospirai e la strinsi, lui sorrise e mi prese la forchetta, mangiò un po' di pasta.
Deglutii.. aveva appena toccato con le labbra la mia forchetta.
"Ehi, tutto bene? Sei diventata bianca" annuii riprendendomi la forchetta e lo guardai male.
"Non rubare il mio cibo" lo avvisai.
Lui si alzò e si passò una mano nei capelli sbadigliando.
"Porta i vestiti pesanti, ci sarà la neve" rabbrividii schifata e lui rise.
"Non sei obbligata a venire"
"No no .. solo che odio la neve e odio il freddo" risposi schifata.
"Che barbie schizzinosa che abbiamo qui" mi prese in giro e se ne andò via, chiamai Tommaso.
"Ehi Reb, cosa c'è?"
"Ciao Tommaso, volevo chiederti se questo Week-end ti andasse di passarlo con la mia coinquilina e con il suo ragazzo"
"Cosa? Ma dai! Sai che lo odio!"
"Lo so e lo odio anche io! Non sai quanto! Ma voglio bene ad Alexa"
Lui sbuffò infastidito.
"Dai Tommaso, solo solo due giorni" risposi dolcemente, lui sospirò.
"Va bene, ci sarò. Ora vado. Ti amo piccola, a dopo" disse staccando.
Sorrisi come una bambina e finii di mangiare con la forchetta che aveva toccato le labbra di Layvin.
Angolo Autrice:
Hola gente! Come state? Che mi raccontate di bello?! Ho deciso che aggiornerò questa storia 1 volta a settimana, cioè in questo caso il mercoledì! Spero che vi stia piacendo!
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