CAPITOLO12

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21 mesi dopo...
<<Signori,penso che la riunione sia finita>> dico agli azionisti dell' azienda e loro annuiscono
<<come sempre è stata esaustiva signora Mettews,sono soddisfatto. Buona giornata >> l'uomo mi porge la mano e io gliela stringo ringraziandolo.

Dopo la riunione mi chiudo in ufficio per completare l'ultimo abito per la nuova collezione,quando vengo distratta dalla porta che si apre.
Ad entrare è una piccola birbantella che cerca di avvicinarsi a me con le sue piccole gambine.
<<Amore di mamma,ciao>> dico prendendola in braccio e sbaciucchiandola sulle sue guanciotte paffute.
<<tiao>> dice con la sua tenera voce. Mi volto verso la signora Paola e gli dico <<Grazie per avermela portata. Può andare>>
<<Grazie signora, ciao Ana>> saluta la mia bimba che ricambia salutandola con la manina.
Quando restiamo da sole mi siedo sul divano con lei che è tutta presa a giocare con la mia collana di pietre gialle.
<<Amore mio,auguri!>> le dico emozionata per il suo primo anno di vita.
Lei mi guarda con i suoi occhioni grigi e sorride.
È identica a Isey! Sfortunatamente lui ancora non lo sa.
Ho scoperto di essere incinta due settimane dopo che lui è partito.
Lo ricordo come se fosse successo ieri. Stavo preparando le valigie per partire in Puglia con i miei,ma stavo continuamente male,e sapevo che non era una semplice influenza.
Quindi sono andata nella prima farmacia e ho comprato il test di gravidanza.
A casa ero sola a fare il test,ma quando ho visto che  era positivo è stata l'emozione più bella di tutta la mia vita.
Riguardo Isey sono passati 21 mesi,e ancora non è tornato.
Mi ha chiamato qualche volta,ma per circa due secondi.
Forse mi ha dimenticato e non mi vuole più!
<<Mamma,io pappa>> mi riscuote dai miei pensieri Ana.
<<Hai fame a mamma?>> lei annuisce <<Bene>>
Mi alzo,la copro con la copertina di ciniglia ed esco dalla porta secondaria.
Della mia bimba nessuno sa l'esistenza,tranne  i miei genitori e i miei amici più stretti.
Devo prima parlarne con Isey! Ne ha il diritto.
Lei ride e si diverte. Ana prende tutto come se fosse un gioco ed è per questo che è la mia più grande gioia.
Quando affronto una brutta giornata basta che lei mi faccia un sorriso e tutto passa.

<<Amore mio,dai mangia la pappa!>> la scongiuro <<avevi detto che avevi fame>> lei ride. Sembra prendermi in giro.
<<Ah si?signorina stasera niente torta>> scherzo cercando  di restare seria.
Lei mi guarda e inarca le sopracciglie facendomi ridere a più non posso.
La prendo in braccio <<Ok,ho capito per  oggi hai vinto tu>>

La faccio stendere sul lettone per riposare, ma lei mi stringe i capelli. <<Amore,i capelli di mamma non sono un giocattolo>> lei fa qualche versetto e ride tirando ancora di più i miei ricci.
Decido di stendermi accanto a lei facendola distogliere l'attenzione dai miei capelli.
Mi stringe fortissimo il collo e io le bacio la piccola testolina ricoperta da riccioli rossi.
In pochi minuti ci ritroviamo addormentate.

Il trillo della porta mi fa scattare. Alzo il busto leggermente scossa,ma non ho Il tempo di riprendermi che il suono si ripete.
Prima che Ana si svegli mi alzo e le posiziono un cuscino accanto.
Scendo giù e apro la porta ancora leggermente assonnata.
<<Oddio! >> esclamo scossa

Il continuo siamo noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora