-Uscita-

557 14 2
                                    

Bene sono le 14:30 sarà meglio andare a prepararsi o farò tardi.
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso l'armadio,un jeans con una canotta andrá bene.
Mi vesto ripasso un po' il trucco ed esco di casa verso le 14:55, quando apro la porta mi ritrovo d'avanti Max con il pugno alzato che stava per bussare alla porta e mi dice:
-Che tempismo! Beh andiamo?-
-Si andiamo-
Così andiamo verso un motorino parcheggiato fuori casa mia
-Wow- esclamo
-Ti presento la mia Betty-
-Questa cosa ha un nome?-
-Questa cosa.......è la mia Betty-
-...........Ok-
Saliamo e mi passa il casco, ma visto che sono imbranata non riesco ad agganciarlo.
-Aspetta ti dó una mano- si avvicinò al mio viso e mi aggiustó il casco, ci fu un momento molto imbarazzante, io fissavo i suoi occhi e lui i miei, poi lui abbassó lo sguardo sulle mie labbra screpolate.
Io arrossì subito dall'imbarazzo lui si accorse di questo e mi sorrise subito, ma non il sorriso che vidi per la prima volta sul suo viso, non quello quando baciava quella ragazza, e neanche il suo ghigno divertito. Era un sorriso spontaneo,dolce,in una parola Bellissimo.
A quel gesto sorrisi anche io, forse quello fu il primo sorriso sincere dopo la morte di mio padre, il primo sorriso causato da una persona che conoscevo appena.
Per mettere fine a questo momento imbarazzante distolsi lo sguardo e lui si girò avanti mettendo in moto, appena partimmo mi aggrappai a lui, fu un gesto istintivo. Dopo un po' iniziai a sentire freddo ma non lo diedi a vedere, certo che sono proprio stupida sono scesa con una canotta ad Settembre.
Quando arrivammo erano circa le 16 e il mare era splendido, le onde si infrangevano sugli scogli facendo così arrivare a noi alcune goccioline d'acqua, il vento per ora si era cessato ma faceva parecchio freddo.
Quando scendemmo dalla moto Max si avvicinò alla staccionata di legno che divideva il lungomare con la spiaggia, mi avvicinai a lui e lo osservai, lui si accorse del mio sguardo su di lui e si girò beccandomi con le mani nel sacco, per l'imbarazzo girai lo sguardo. Dopo un po' lui inizio a parlare
-Allora, ti piace qui?-
-Abbastanza anche se la mia città è molto più bella-
-Oh e sentiamo qual'è questa città tanto amata da te?-
-Napoli,lì sono cresciuta con il fratello di mia madre è l'unica cosa che mi accomuna a lei e sinceramente ne sono fiera. Sai lí a Napoli fanno la pizza migliore del mondo, il caffè è straordinario, per non parlare delle persone che sono stupende  sono sempre così calorose e ti aprono le porte delle loro case senza pretendere nulla in cambio-
-Wow, deve essere bella. Un mio amico è stato in vacanza lì e mi ha detto che il mare è stupendo e che le persone amano il calcio.-
-Si il mare è meraviglioso, Mergellina,Posillipo,Sorrento,La Costiera Amalfitana.....è tutto stupendo lì.
Anche il calcio è molto importante io sono cresciuta come si dice in Italia a Pane e Calcio, nel mio quartiere avevamo un campetto lì ci riunivamo tutti i giorni a giocare a pallone.-
-Allora se ti dicessi che qui vicino c'è un campo da calcio e non ci va quasi mai nessuno?-
-Ti direi di portarmi subito- lui si avvicinò alla moto e disse:
-Salta Sù- non appena pronuncio quelle parole saltai sulla moto e mi allacciai il casco ( senza il suo aiuto quella volta eh) e partimmo. Quando arrivammo non c'era nessuno e il campetto era chiuso arrivammo fuori al cancello e c'era un foglio con su scritto (chiuso per lutto)
-Bene non si può entrare-
-Invece si- disse Max
-E invece no- dissi io
-Seguimi- non appena disse queste parole si arrampicò sul cancello con una facilità innaturale.
-Bene ho scoperto che sei una scimmia, quanti doti mi nascondi?-
-Tante piccola,tante. Bene ora sali.-
-Si e come?-     
-Come ho fatto io, non dirmi che non ne sei capace.-
-Bene non ti dico niente ma penso che tu abbia capito la risposta-
-Ok, ti dó io una mano aspetta.- è così dicendo scavalcó di nuovo dalla mia parte.
-Allora fallo insieme a me ok?-
-Ok- risposi un po' titubante.
-Allora prima di tutto metti il piede qui, su questa sbarra di ferro.- e mettemmo il piede contemporaneamente.
-Ora datti una spinta con le braccia e sali qui- e lui salì in cima. -Ecco così-
Ci provai e ci riuscì, salì a cavalcioni sul cancello e mi misi difronte a lui.
-Per scendere girati di spalle metti un piede sulla sbarra e fai un salto,ecco-
E così fece lui. Io mi girai misi il piede sulla sbarra e mentre stavo per scendere inciampai e in quel momento pensai solo alla figura di merda che avrei fatto, quando ad un certo punto invece di sentire l'asfalto sento un paio di braccia che mi tengono la vita, alzo lo sguardo ed incontro lo sguardo di Max.
-Bella presa, ma ora mollami- gli dico subito
-Almeno potresti ringraziarmi eh-
-Si vabbè Grazie-
-Prego eh, ora entriamo che inizia a fare freddo- in effetti iniziava a fare parecchio freddo lì fuori.
Ci avviammo verso un capannone enorme, aprimmo la porta e davanti a noi c'era un campo da calcio quasi professionale con tanto di panchina per giocatori, allenatore e gli spalti.
Ai lati della porta d'entrata c'era una cesta piena di palloni, subito notai il pallone rosa e bianco della Nike di questa stagione e corsi a prenderlo, mi avviai al centro del campo ed inizia a palleggiare, Max mi guardava da lontano con un'area sorpresa.
-Che c'è? Solo perché sono una ragazza non significa che io non sappia giocare a pallone.-
-È solo che non mi aspettavo che tu sapessi giocare-
-Non conosci ancora tante cose di me-
-Allora fammele scoprire- disse avvicinandosi a me.
Io misi il pallone a terra, lui cercò di rubarmi la palla ma io lo scartai avvicinandomi alla porta, lui mi affianco e cercó di buttarmi a terra ma io tirai una pallonata talmente forte verso la porta che il pallone rimase bloccato tra la rete. Lui rimase in silenzio con uno sguardo perplesso e riuscí a dire solo una cosa.
-Come ci sei riuscita?-
-Anni ed anni di allenamento bello mio- gli risposi
- Si ma questo non significa che sai giocare meglio di me, insomma mi hai solo scartato e hai incastrato il pallone nella rete giusto un centimetro sotto la traversa.-
-Allora ti sfido ad una partita uno contro uno. Se vinco io dopo andiamo a mangiare un gelato, se vinci tu......- non mi lascio continuare che parló lui.
-Se vinco io ci confideremo un segreto a vicenda-
-Ehm ok ci sto- allunga la mano verso di me e io la stringo. Iniziamo a giocare e lui vince 6-5 con un Goal gli ultimi 3 secondi.
-Bene ora che ho vinto ci diremo un segreto a vicenda.-
-Si ma inizia tu-
-Ok. Allora ora ti porto a casa mia ti faccio vedere una cosa so che mi posso fidare di te.- finalmente riuscirò nel mio intento, riuscirò ad entrare a casa sua e forse conoscerò suo padre, dopodiché non mi resta che informare CapoSupremo di questo e poi agirà lui con la sua squadra per vendicare mio padre.


~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Salve,Lettori
Scusate per il capitolo un po' troppo lungo ma oggi mi sentivo ispirata ed ho scritto un po' troppo ho tolto anche alcune parti perché mi dilungavo troppo, ve volete il prossimo capitolo commentate con
#voglioamoilprossimo😻
Ve Se Amaaaa😃😃😍

Black Queen.Where stories live. Discover now