Capitolo 13

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Pov Stefano




A me parve di sudare, sebbene non facesse molto caldo. Tremai anche un poco per l'emozione e temetti che Roberto percepisse quel disagio. Allora si mosse quasi per allontanarsi, poi si voltò e mi tornò vicino, fino a sfiorarmi un'altra volta.



"Tu ne hai tanti? Intendo... amici?".



"Si ma non sono tutti importanti, interessanti. Cioè... non riesco a spiegarmi. Forse penso questo perché ci conosciamo da troppo tempo e ormai sappiamo tante cose uno dell'altro da raccontarci", e poi gli sfuggì qualcosa che non avrebbe mai immaginato di poter dire: "Stefano molto spesso io penso a cose che non riesco a dire a loro, ai miei amici. Sono cose delle quali non credo vorrebbero pensare. E poi ce sono altre che, sono certo, non vorrebbero conoscere".



Erano parole cariche di mistero per me. Le conservai nel cuore, intuendo, dall'espressione un po' smarrita di Roberto, che l'amico mi aveva appena fatto una confidenza molto difficile per lui. Gli sorrisi e mi appoggiai al muro con le mani in tasca: "A me potrai raccontare proprio tutto!".



"Ci conto". Roberto si era ripreso ed era già pentito d'aver parlato così. Si sforzò di scherzarci sopra, "ma non immagini neppure quello che ti aspetta! Io ho una fantasia tremenda: so creare dei mostri raccapriccianti!" mi disse ridendo.
Per un momento, solo per un momento, mi passò per la mente che Roberto non stesse scherzando, che noi due potessimo essere uguali, che quelle idee che non poteva rivelare ai suoi amici, fossero i miei sogni, che non potesse confessare che li desiderava, che fosse attratto da loro. Scacciai subito quel pensiero. Quella era solo una sirena che mi affascinava. Non potevo illudermi e non dovevo farlo. Quello cui dovevo aspirare, il massimo che Roberto potesse donarmi, era un'amicizia leale e così sarebbe stato. E io l'avrei accettato, perché da Roberto, pensai, ero disposto ad accettare tutto.






POV Roberto




Mi accoccolai, guardando Stefano da sotto: Mi sorpresi a pensare a quanto fosse bello. Provai una sensazione nuova, insolita, che non era di desiderio. Al fondo dei miei pensieri c'era anche quello, ne ero certo, ma in quel momento riuscivo benissimo a ignorarlo. Ebbi improvvisamente voglia di fare qualcosa per Stefano, qualcosa che potesse avvicinarmi, dargli più occasioni per stare con me e rendere più intima la nostra amicizia. Parlai d'istinto, quasi senza pensare a quello che dicevo:



"Ti andrebbe di studiare con me? Di pomeriggio, ogni giorno".



"Per sempre?" chiese Stefano incredulo.



"Si", risposi d'istinto, anche se immediatamente mi resi conto che lo stavo forzando, che non era per niente educato chiedere a un ragazzo che fino al giorno prima salutavo appena, di studiare con lui "per sempre".





POV Stefano


Il cielo è blu oltre le nuvoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora