Amicizia

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Si era pentito di non essersi messo gli occhiali nello stesso istante in cui inciampò sul marciapiede. Stava andando a scuola quando la punta della sua scarpa toccò il duro calcestruzzo. "Non ci posso credere", pensava mentre la punta del suo naso si avvicinava pericolosamente alle mattonelle. Il suo destino era segnato: sarebbe caduto rovinosamente davanti all'intero istituto senza possibilità di rimedio, caricandosi di una pessima figura. 

Se solo si fosse messo gli occhiali. Se solo non fosse stato troppo preoccupato del suo aspetto si sarebbe risparmiato cinque secondi di puro caos. Se solo non si fosse messo a correre. Se solo. 

"Mi romperò il naso o, peggio, i denti. Tutti rideranno di me e quando si accorgeranno che sono rosso per la vergogna rideranno ancora di più. Non può essere. Non il primo giorno. Non davanti a tutti", pensava. Si sorprese poi di quanta lucidità vi era nella sua mente in quell'istante, di come il suo cervello elaborava dati ad una velocità indicibile. 

Attorno gli altri ragazzi stavano lentamente iniziando a modificare le loro espressioni: chi aveva un principio di sorriso beffardo, chi metteva in canna una risata fragorosa, chi pareva invece più preoccupato ed infine chi, con lo sguardo vacuo, non aveva ancora capito cosa stesse succedendo al ragazzo pochi passi più in la. A breve le loro conversazioni, i loro pensieri, le loro azioni sarebbero state interrotte dall'imprevedibile evento che si apprestava a concludersi. 

"Non voglio essere lo show odierno. Non voglio, non voglio". Ma come si combatte la gravità? Impossibile. Perciò si abbandonò al suo destino. 
Goffamente cadde, annaspando come se l'aria si potesse afferrare. E così cadde, provocando un tonfo sordo. Il marciapiede era freddo e sporco e ora lo era anche la sua faccia. 
Sapore di terra sulla lingua e mani doloranti che hanno appena tentato di afferrare l'asfalto.

Poi buio. Silenzio. C'erano solo lui e il suo imbarazzo. Tentò di alzarsi ma il peso dello zaino lo teneva ancorato al suolo. Non voleva aprire gli occhi. "Se solo mi fossi messo gli occhiali". Poi un tocco sul braccio. Aprì gli occhi e di fronte a lui si era accovacciato un ragazzo che gli tendeva la mano. 

Si accorse allora che anche senza occhiali, il primo giorno di scuola, aveva visto perfettamente la nascita di una nuova amicizia. 

Five Seconds StoriesWhere stories live. Discover now